In un’ulteriore dimostrazione pubblica di resistenza al cosiddetto Decreto Tajani, è prevista per sabato prossimo, 26 aprile, una grande manifestazione presso la Piazza Città di Milano, nella zona dell’Ibirapuera, a San Paolo. Sotto lo slogan “Protesto contro il Decreto-Legge”, la mobilitazione avrà inizio alle ore 10 del mattino e fa parte di una serie di iniziative organizzate da discendenti di italiani in Brasile e in altri Paesi, in difesa del diritto alla cittadinanza italiana iure sanguinis.
Il movimento, che si dichiara assolutamente apartitico, è guidato dal giudice in pensione Walter Fanganiello Maierovitch, figura giuridica di rilievo e noto per il suo impegno nella difesa dei diritti civili. Maierovitch è anche fondatore e presidente dell’Istituto Brasiliano di Scienze Criminali Giovanni Falconi – una delle organizzazioni antimafia più attive del Sudamerica – ente impegnato nella promozione della giustizia e della cittadinanza, che ha unito le forze con la Rivista Insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti del decreto.
Di carattere pacifico e aperto a tutte le età, la manifestazione di sabato mira a denunciare gli effetti del Decreto-Legge n. 36/2025, proposto e sostenuto dal ministro degli Affari Esteri italiano Antonio Tajani e attualmente in discussione al Senato italiano.
Il provvedimento, ritenuto da giuristi e rappresentanti della comunità italo-brasiliana discriminatorio ed escludente, punta a limitare il riconoscimento della cittadinanza italiana ai soli figli e nipoti di italiani nati in Italia, escludendo i pronipoti e gli altri discendenti che, fino ad oggi, potevano far valere questo diritto senza limiti temporali.
“Non saremo stranieri nella terra dei nostri antenati”, si legge in uno dei manifesti ufficiali dell’evento.
Incontro con esperti martedì 29/04 – Sempre nell’ambito della mobilitazione, l’Istituto Giovanni Falconi e la Rivista Insieme promuovono anche una conferenza pubblica martedì 29 aprile, alle ore 19, presso l’Auditorium del Collegio Dante Alighieri, in Alameda Jaú, 1061 – San Paolo.
Con il tema “Italianità e il decreto restrittivo della cittadinanza italiana”, l’incontro vedrà la partecipazione di personalità di spicco:
-
Walter Fanganiello Maierovitch, giurista ed ex magistrato;
-
Giuliana Patriarca Callia, direttrice dell’AEDA (Associazione degli Ex-Alunni del Collegio Dante Alighieri);
-
Daniel Taddone, consigliere del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero);
-
Milton Ferretti Jung Jr., giornalista, moderatore e presentatore dell’evento.
I posti sono limitati a 300 partecipanti e l’incontro si propone di approfondire il dibattito tecnico e politico sugli effetti del decreto, oltre a costituire uno spazio di articolazione e mobilitazione per la comunità italo-brasiliana.
Le iscrizioni sono gratuite e possono essere effettuate tramite la piattaforma Sympla, dove l’evento è così descritto:
Descrizione dell’evento – Il governo della premier Giorgia Meloni (partito Fratelli d’Italia), su iniziativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha emanato con urgenza un decreto-legge (equivalente brasiliano: medida provisória urgente).
Tale decreto-legge è già in vigore e limita il diritto alla cittadinanza italiana per discendenza (jus sanguinis).
Per discutere un tema tanto caro ai cittadini italo-brasiliani, il giurista Walter Fanganiello Maierovitch, insieme al consigliere del CGIE Daniel Taddone e alla direttrice dell’AEDA Giuliana Patriarca Callia, terranno una conferenza pubblica, moderata dal giornalista Milton Ferretti Jung Jr., il giorno 29/04/2025, a partire dalle 19:00, presso l’auditorium del Collegio Dante Alighieri.
Proteste in espansione – La manifestazione del 26 aprile si inserisce in un movimento globale che si sta diffondendo in Brasile e nel mondo, mobilitando discendenti di italiani contrari alle nuove regole proposte dal governo Meloni.
Dal momento della pubblicazione del decreto, alla fine di marzo, numerosi consigli comunali brasiliani, sindaci, parlamentari di diversi partiti – inclusi partiti come MDB e PL – hanno approvato mozioni di ripudio, mentre associazioni culturali si sono pubblicamente espresse e petizioni online sono state lanciate, tra cui una con quasi 110 mila firme alla data odierna (18 aprile).
Un’altra manifestazione, sempre nella Piazza Città di Milano, è prevista per il 3 maggio, possibilmente in concomitanza con proteste che dovrebbero aver luogo a Roma, sotto il coordinamento del gruppo “Italiani dalla nascita”. Altri gruppi, come “Manifestazione decreto della vergogna”, stanno costruendo una rete di solidarietà tra le varie iniziative, con l’idea che ogni gruppo sostenga le manifestazioni degli altri. Intanto, cresce il numero di gruppi creati sui social network per discutere e seguire l’evoluzione del Decreto Tajani e il dibattito parlamentare italiano.
Divergenze – La realizzazione di manifestazioni diverse deriva da visioni differenti da parte dei loro organizzatori. Fanganiello, ad esempio, afferma che “lottare per i propri diritti nobilita la persona”, ma aggiunge che, se da un lato “il Decreto Tajani colpisce giustamente i mercanti di passaporti”, dall’altro “non può, per questo, penalizzare le famiglie oneste e spezzare la linea dello jus sanguinis”.
La cittadinanza – conclude Fanganiello – implica diritti e doveri, incluso la conoscenza della lingua, della cultura e della storia italiana. Sempre secondo lui, “solo un governo insensibile non capisce l’orgoglio di sentirsi italiani nel mondo”, citando il poeta brasiliano Gonçalves Dias: “La vita è una lotta che abbatte i deboli. Ma può solo esaltare i forti.”