Anche in convalescenza post-operatoria, Franqui Salvaro si schiera contro modifiche che minacciano i diritti storici degli italo-brasiliani
Il sindaco di Siderópolis, Ângelo Franqui Salvaro, è diventato l’ultima autorità brasiliana a prendere pubblicamente posizione contro il Decreto-Legge n. 36/2025 — conosciuto come “Decreto Tajani” — che propone modifiche significative alla Legge n. 91/1992, norma che regola la cittadinanza italiana. Il testo, approvato dal governo italiano alla fine di marzo, restringe in modo sostanziale il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, in particolare per i discendenti residenti fuori dall’Italia.
Curiosamente, la posizione del sindaco catarinense contrasta con quella del sindaco della città gemellata italiana Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, uno dei principali promotori politici della campagna per limitare il riconoscimento della cittadinanza agli italo-discendenti residenti all’estero. Nonostante i due comuni mantengano dal 1995 rapporti di gemellaggio ufficiale, il tema della cittadinanza rivela tensioni che vanno oltre la formalità diplomatica.
Anche mentre si sta riprendendo da un intervento chirurgico fatto a Porto Alegre, Franqui Salvaro ha voluto diffondere una nota ufficiale di protesta contro le modifiche, pubblicata oggi sul sito del Comune di Siderópolis. Con tono deciso, il sindaco ricorda che la città — conosciuta in passato come Nova Belluno — fu fondata da immigrati italiani, e che i legami storici e culturali tra il comune catarinense e l’Italia sono profondi e duraturi.
“Riconosco che il diritto alla cittadinanza italiana è un bene garantito e stabilito da decenni per tutti i discendenti degli immigrati italiani provenienti dall’Italia durante il periodo dell’emigrazione. Molti dei nostri cittadini oggi lavorano in Europa e riteniamo che tale cambiamento nella legislazione sulla cittadinanza avrà un impatto negativo sulla nostra città e sulla nostra regione”, afferma Salvaro nel manifesto.
Il sindaco evidenzia inoltre i legami formali di Siderópolis con enti e comuni italiani. Nel 1995, il distretto di Rio Jordão e la località di Forno di Zoldo hanno firmato un accordo di Gemellaggio, ufficializzato dalla Legge n. 1066. Nel 2009 è stato siglato un nuovo patto di amicizia tra Siderópolis e la città di Belluno, volto a rafforzare gli scambi culturali, turistici e tecnologici.

Reazioni a catena in tutto il Brasile e sostegno da parte di associazioni venete
La manifestazione del sindaco di Siderópolis si aggiunge a un’ondata crescente di proteste che si stanno verificando in tutto lo Stato di Santa Catarina e in diverse regioni del Brasile, soprattutto nei comuni con forte presenza di discendenti italiani. Sindaci, parlamentari statali, rappresentanti consolari onorari e associazioni legate alla cultura italiana si stanno mobilitando pubblicamente contro il Decreto-Legge Tajani, sottolineando il rischio di una rottura con i valori storici di inclusione e riconoscimento identitario. In città come Nova Veneza, Bento Gonçalves e Caxias do Sul, sono stati convocati incontri d’urgenza per articolare azioni congiunte in difesa del diritto alla cittadinanza iure sanguinis.
Tra le manifestazioni più simboliche vi è quella dell’Associazione degli Amici di Val di Zoldo, con sede a Siderópolis, che ha espresso pubblicamente il proprio dissenso nei confronti della proposta del governo italiano. L’associazione, da decenni impegnata nella valorizzazione delle tradizioni venete e nel rafforzamento delle relazioni culturali tra Siderópolis e il Veneto, ha definito il decreto una minaccia diretta allo spirito di fratellanza che ha ispirato il gemellaggio con Val di Zoldo e ai diritti storici dei discendenti italiani in Brasile.
Difesa della storia e della Costituzione italiana
Nel suo manifesto, Salvaro richiama anche l’Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, che garantisce uguaglianza e dignità a tutti i cittadini, come base giuridica per la tutela dei diritti degli italo-discendenti. Ricorda inoltre che oltre 30 milioni di brasiliani hanno origini italiane e che tali legami non possono essere indeboliti da misure politiche escludenti.
“L’unione delle nostre comunità deve essere rispettata, garantendo i diritti già conquistati. I nostri legami di amicizia e cooperazione devono continuare per valorizzare le tradizioni della cultura italiana, in particolare quella veneta, e preservare il patrimonio storico e culturale dei nostri antenati”, ha scritto.
La posizione di Salvaro risuona con le dichiarazioni di altre autorità e associazioni italo-brasiliane, che considerano il Decreto-Legge 36/2025 un passo indietro sul piano giuridico e storico, in contrasto con la vocazione universalista della cittadinanza italiana. Secondo molti, l’iniziativa del governo guidato da Giorgia Meloni risponde a pressioni politiche interne — tra cui quelle dello stesso Camillo De Pellegrin — senza considerare le conseguenze sulle comunità italiane al di fuori dell’Europa.
Mentre il disegno di legge di conversione del decreto è in discussione al Senato della Repubblica Italiana (DDL n. 1432), la mobilitazione di sindaci brasiliani come Franqui Salvaro può rappresentare un importante contrappeso diplomatico e simbolico, in difesa di milioni di discendenti che continuano a coltivare legami vivi con la terra dei loro antenati.
Segue il testo integrale del manifesto di Salvaro:
Io, sindaco di Siderópolis, Ângelo Franqui Salvaro, vengo pubblicamente a protestare contro le modifiche alla Legge n. 91 del 5 febbraio 1992 – Cittadinanza Italiana.
In difesa dei diritti acquisiti dagli italo-discendenti e tutelati dalla legge italiana che regola la cittadinanza per discendenza (ius sanguinis – diritto di sangue), con la presente manifesto la mia totale opposizione e protesta contro le modifiche proposte dal Decreto-Legge n. 36/2025.
Il nostro comune, nel corso della sua storia, insieme all’Associazione Amici di Forno di Zoldo e all’Associazione Bellunesi Nel Mondo – Famiglia di Siderópolis, ha realizzato cerimonie ufficiali importanti, come il Gemellaggio stabilito nel 1995 tra il Comune di Val di Zoldo, Italia, e Rio Jordão, Siderópolis-SC, Brasile, tramite la Legge n. 1066 del 26/04/1995, con la quale è stato conferito il titolo onorifico di “Città Sorella – Gemellaggio Rio Jordão” alla città italiana di Forno di Zoldo. Inoltre, il 16 dicembre 2009, con la Legge n. 1859/2009, è stato firmato il patto di amicizia tra Siderópolis-Brasile e Belluno-Italia, con l’obiettivo di unire le nostre città attraverso lo scambio culturale, artistico, turistico, commerciale, industriale e tecnologico.
Riconosco che il diritto alla cittadinanza italiana è un bene garantito e riconosciuto da decenni a tutti i discendenti degli immigrati italiani provenienti dall’Italia nel periodo dell’emigrazione, che si sono stabiliti nella nostra Nova Belluno-Brasile. Molti dei nostri cittadini oggi lavorano in Europa, e crediamo che tale modifica alla normativa sulla cittadinanza avrà un impatto negativo sulla nostra città e sulla nostra regione.
L’unione delle nostre comunità deve essere rispettata attraverso la garanzia dei diritti già acquisiti. I nostri legami di amicizia e unione devono continuare a valorizzare le tradizioni della cultura italiana, in particolare quella veneta, e a preservare il patrimonio storico e culturale dei nostri comuni antenati.
Esprimo i miei voti di pace e uguaglianza, garantiti dall’Art. 3 della Costituzione Italiana, che consolida la relazione storica tra l’Italia e l’America Latina, in particolare il Brasile, dove vivono oltre 30 milioni di italo-discendenti, affinché i nostri legami di amicizia continuino a essere celebrati oggi e sempre.