L’ambasciatore Cortese consegna l’onorificenza al deputato Pasin, una delle prime voci critiche contro il Decreto Tajani

Riconosciuto per essere stata una delle prime voci politiche in Brasile a manifestarsi contro il cosiddetto Decreto Tajani, il deputato statale Guilherme Pasin, del partito Progressistas, è stato omaggiato questo mercoledì con una delle più alte onorificenze della Repubblica Italiana: l’Ordine della Stella d’Italia. L’onorificenza è stata consegnata dall’ambasciatore d’Italia in Brasile, Alessandro Cortese, durante l’evento “Tá na Mesa”, promosso dalla Federasul, a Porto Alegre.

Il riconoscimento viene concesso dal Presidente della Repubblica Italiana a cittadini italiani o stranieri che abbiano reso significativi servizi nella promozione dell’amicizia e della cooperazione con l’Italia, nonché nella diffusione della sua cultura e dei suoi valori. Nell’illustrare la motivazione, l’ambasciatore ha sottolineato il ruolo di Pasin come presidente del Fronte Parlamentare Brasile–Italia presso l’Assemblea Legislativa del Rio Grande do Sul. Secondo Cortese, la proposta di conferimento è stata inoltrata personalmente al presidente Sergio Mattarella.

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La cerimonia si svolge quaranta giorni dopo la promulgazione del Decreto-Legge n. 36 del 2025, che ha limitato il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis a solo due generazioni nate al di fuori dell’Italia. Il provvedimento ha suscitato una forte reazione da parte dei rappresentanti della diaspora italiana, in particolare nel Rio Grande do Sul, dove vive una delle più grandi comunità di discendenti di italiani al mondo.

Il 31 marzo, il Fronte Parlamentare Brasile–Italia nel Rio Grande do Sul ha lanciato un manifesto pubblico contro le modifiche apportate dal decreto. Il testo, intitolato “Manifesto del Fronte Parlamentare Brasile–Italia del RS contro le modifiche alla Legge sulla Cittadinanza Italiana”, esprime disapprovazione per quella che è stata definita una mancanza di rispetto nei confronti dei più di quattro milioni di discendenti di italiani nello Stato. Per i firmatari, la cittadinanza non è solo un documento, ma il riconoscimento legittimo delle proprie origini.

Nella stessa occasione è stata lanciata una petizione pubblica online, con l’obiettivo di mobilitare il sostegno alla causa degli italo-brasiliani. L’iniziativa mira a garantire che le modifiche non danneggino le migliaia di persone in attesa del riconoscimento della cittadinanza. Il modulo può essere compilato tramite il seguente link.

Nel manifesto, il Fronte Parlamentare afferma che circa 100 mila persone nel Rio Grande do Sul hanno procedimenti in corso per il riconoscimento della cittadinanza, e difende che le richieste formalizzate fino al 27 marzo 2025 siano analizzate secondo la normativa precedente. Il testo afferma inoltre che nessuna misura potrà impedire ai discendenti di italiani di continuare ad essere italiani.

Durante la sua visita nello Stato, l’ambasciatore Alessandro Cortese ha mantenuto un’agenda istituzionale intensa, sempre accompagnato dal console generale d’Italia a Porto Alegre, Valerio Caruso. Oltre all’omaggio al deputato Pasin, Cortese ha partecipato alla Wein South America, evento dedicato al settore vitivinicolo, e alla Conferenza della Consulta Veneta, che si svolge nella Serra Gaúcha con la partecipazione di rappresentanti di varie regioni del Veneto, di altri continenti e della comunità italo-brasiliana locale – evento inserito nelle celebrazioni per i 150 anni dell’emigrazione italiana.

Nel ricevere l’onorificenza, il deputato Guilherme Pasin ha dichiarato di condividere il riconoscimento con tutti coloro che mantengono viva l’eredità culturale italiana in Brasile. Secondo lui, l’onorificenza rappresenta anche gli immigrati e i loro discendenti che, da oltre 150 anni, hanno costruito nel Rio Grande do Sul una storia di lavoro, fede e prosperità. Pasin ha ribadito il suo impegno a continuare ad avvicinare Brasile e Italia, politicamente e culturalmente.

Il percorso del parlamentare gaúcho nell’episodio del Decreto Tajani mette in evidenza i paradossi del momento attuale. Mentre la diaspora viene celebrata con medaglie, i suoi diritti sono messi in discussione nel Parlamento italiano. L’omaggio ricevuto da Pasin non chiude il dibattito, ma ne amplia la visibilità.