La riunione plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) è iniziata questo lunedì (16/06), a Roma, sotto forte attesa da parte delle comunità italiane nel mondo, soprattutto alla luce delle recenti modifiche alla legislazione sulla cittadinanza. Sebbene nel suo discorso di apertura il ministro italiano degli Affari Esteri, Antonio Tajani, abbia evitato qualsiasi riferimento diretto al cosiddetto “Decreto della Vergogna” – la nuova legge che restringe drasticamente il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza – il tema è emerso in modo inevitabile.
Durante l’incontro nella Sala Aldo Moro della Farnesina, Tajani ha preferito mettere in evidenza iniziative come la futura emissione delle carte d’identità italiane in tutti i consolati, in un tentativo di presentare un discorso incentrato sulla modernizzazione dei servizi consolari. Tuttavia, l’omissione riguardo al tema più sensibile per la diaspora non è passata inosservata.
La Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, ha preso la parola con un intervento incisivo e diretto, interrogando Tajani sugli impatti della nuova legislazione, la cui paternità politica lui stesso rivendica fin dall’inizio del processo. Visibilmente infastidito dall’interpellanza, il ministro ha fatto ricorso ai soliti argomenti già ripetuti in altre occasioni: la necessità di combattere le frodi, il presunto uso abusivo della cittadinanza italiana per ottenere passaporti a fini meramente utilitaristici e i casi di “turismo consolare” che coinvolgerebbero paesi come Brasile e Argentina.
Nel corso della sua risposta, Tajani è tornato a usare la metafora ormai divenuta simbolo del suo discorso restrittivo: “non basta voler avere un passaporto italiano per andare a fare shopping a Miami”. L’intervento di Prodi, dal tono fermo e incisivo, è stato accolto con attenzione dai consiglieri presenti e ha segnato la volontà del CGIE di mantenere il tema al centro del dibattito durante tutta la settimana.
Il consigliere Daniel Taddone, rappresentante eletto dal Brasile e uno dei principali critici della nuova legge, ha documentato i momenti più tesi della sessione con video e immagini inviati alla Rivista Insieme.
Incontro con il Presidente Mattarella
Come parte del programma della plenaria, i 63 consiglieri del CGIE avranno questo martedì (17/06) un incontro ufficiale con il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, al Palazzo del Quirinale, a Roma. L’evento è considerato di grande significato simbolico e istituzionale per gli italiani all’estero e segna l’apertura formale delle discussioni più approfondite dell’assemblea.
Oltre alla cittadinanza, altri temi di grande rilevanza sono all’ordine del giorno: la sicurezza del voto all’estero e gli incentivi al rientro degli emigrati italiani. Questi argomenti saranno trattati nei prossimi giorni con la partecipazione di altre autorità italiane, come il sottosegretario di Stato Giorgio Silli, che presenterà il rapporto ufficiale del governo sulle politiche per gli italiani all’estero, e il senatore Guido Castelli, responsabile per la ricostruzione delle aree colpite dai terremoti nel centro Italia.
Un momento delicato per la diaspora
La plenaria si svolge in un contesto particolarmente delicato per la diaspora italiana. Dall’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza, il CGIE ha promosso incontri, consultazioni di base e colloqui con le autorità diplomatiche per mappare gli impatti reali della misura e preparare una risposta formale. Si prevede che, entro la fine della settimana, l’organismo approvi un documento ufficiale con le proprie considerazioni e proposte sulla nuova legislazione.
Nei prossimi giorni, i dibattiti includeranno anche audizioni tecniche con esperti in materia di voto all’estero e di politiche di incentivo al rientro, oltre a una sessione finale presso il CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione di autorità come il presidente Renato Brunetta.