La Corte Costituzionale fissa per il 24 giugno l’udienza pubblica sulla costituzionalità della cittadinanza italiana iure sanguinis

È fissata per le ore 9:30 del prossimo 24 giugno, a Roma, l’udienza pubblica presso la Corte Costituzionale Italiana che esaminerà la questione di legittimità costituzionale della normativa italiana sul riconoscimento della cittadinanza per discendenza (iure sanguinis). La convocazione ufficiale è stata pubblicata lo scorso 11 giugno.

L’oggetto specifico del giudizio riguarderà l’articolo 4 del Codice Civile del 1865 (Regio Decreto del 25/06/1865, n. 2358), l’articolo 1 della Legge del 13/06/1912, n. 555 e l’articolo 1, in particolare il comma 1, lettera a), della Legge del 05/02/1992, n. 91, che disciplinano le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana per discendenza.

PATROCINANDO SUA LEITURA

Il dibattito costituzionale verte su diversi punti critici, tra cui l’assenza di limiti al riconoscimento della cittadinanza per discendenza, l’incidenza dei criteri di riconoscimento, perdita e riacquisto della cittadinanza sulla nozione di popolo, la potenziale alterazione della composizione del popolo italiano, nonché la possibile violazione del principio secondo cui la sovranità appartiene al popolo e l’interferenza nei processi democratici italiani.

La convocazione evidenzia inoltre una possibile irragionevole asimmetria rispetto agli altri criteri di acquisizione della cittadinanza, basati sul progressivo consolidamento dei legami con il Paese, oltre a un presunto contrasto con i principi di ragionevolezza e proporzionalità. Altro aspetto rilevante è la presunta violazione degli obblighi derivanti dall’ordinamento giuridico dell’Unione Europea, in merito all’accesso allo status di cittadino dell’Unione.

L’esame della Corte Costituzionale si baserà sui riferimenti normativi agli articoli 1 (in particolare il comma 2), 3 e 117, comma 1, della Costituzione Italiana, nonché agli articoli 9 del Trattato sull’Unione Europea e 20 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Parti e avvocati

Tra le parti coinvolte e gli avvocati autorizzati a prendere la parola in udienza figurano:

  • Da Silva Almeida Arnaldo e altri, rappresentati dagli avvocati Franco Antonazzo, Antonio Achille Cattaneo e Marco Mellone (procedimento di origine: ord. 247/2024);

  • De Andrade Cristiano Bernardino e altri;

  • Achard Navarro Juan Andrés e altri;

  • Alves José Eduardo e altri, tutti rappresentati dall’avvocato Marco Mellone (procedimenti: ordini 65, 66 e 86/2025);

  • De Fátima Alves Garcia Eliana e altri, assistiti dagli avvocati Giovanni Bonato, Giovanni Caridi, Diego Corapi, Patrizio Ivo D’Andrea, Monica Lis Restanio e Maristella Urbini (ord. 86/2025).

Sono altresì coinvolte come parti interessate le associazioni AUCI – Avvocati Uniti per la Cittadinanza Italiana e AGIS – Associazione Giuristi Iure Sanguinis, entrambe rappresentate dagli avvocati Diego Corapi e Patrizio Ivo D’Andrea (ord. 247/2024).

Sono inoltre parte del procedimento il Circolo Trentino di San Paolo del Brasile e il Circolo Domus Sardinia, entrambi rappresentati dall’avvocato Alberto Lama (ord. 86/2025).

Interventi “ad opponendum”

Secondo il provvedimento della Corte, alcune di queste entità – indicate nella convocazione con il simbolo (*) – intervengono nel processo in qualità di “intervenienti ad opponendum, ovvero intervengono con l’obiettivo di difendere la costituzionalità delle norme attualmente in vigore.

La relazione del caso, come già riportato, è affidata alla giudice costituzionale Margherita Navarretta, 59 anni, originaria di Campobasso, nel cuore del Molise – una regione dalla forte tradizione migratoria.

L’udienza pubblica riunirà i procedimenti classificati con i seguenti numeri di registro: ordini n. 247/2024, 65, 66 e 86/2025, raggruppati nel procedimento unificato ATTd di Promovimento n. 4, relativo a diverse date e a differenti autorità remittenti.

Pubblicazione ufficiale sul “Diario della Giustizia” italiano

La convocazione dell’udienza e l’inclusione dei procedimenti nel “ruolo delle cause” sono state pubblicate nell’edizione dello scorso mercoledì della Gazzetta Ufficiale – 1ª Serie Speciale Corte Costituzionale, che rappresenta l’equivalente italiano di un diario ufficiale della giustizia. Questa pubblicazione, a cadenza settimanale, è il mezzo formale con cui la Corte comunica il calendario delle udienze e convoca le parti. Pur essendo disponibili aggiornamenti informali sul sito ufficiale della Corte, la versione della Gazzetta Ufficiale è quella che ha valore legale per notifiche e registrazioni.

Copertura della Rivista Insieme

Invitato dagli avvocati coinvolti nella causa, il direttore della Rivista Insieme è regolarmente accreditato presso la Corte Costituzionale e seguirà giornalisticamente quella che l’avvocato Marco Mellone ha definito una volta “la madre di tutte le battaglie”. Sebbene la Corte non consenta registrazioni durante la sessione, la Rivista Insieme cercherà di trasmettere, anche in diretta, alcuni momenti dell’evento di grande interesse per la vasta comunità italiana all’estero. Il video integrale della sessione sarà pubblicato sui canali della Rivista non appena sarà ufficialmente rilasciato dalla Corte. Chi desidera seguire la copertura può connettersi ai canali social della Rivista Insieme (@revistainsieme).

Si prevede che la sala d’udienza della Corte sia completamente occupata da avvocati e altre persone direttamente coinvolte nella questione e preventivamente accreditate. A causa dell’alto numero di richieste di accesso, la stessa Corte Costituzionale ha predisposto spazi alternativi all’interno del Palazzo della Consulta, dotati di schermi e struttura audiovisiva, per permettere agli altri presenti di seguire la sessione in diretta, in tempo reale.