Il console generale d’Italia a Porto Alegre, Valerio Caruso, ha sottolineato sabato scorso, durante il II Incontro della Comunità Italiana del Rio Grande do Sul, la necessità di rafforzare i servizi consolari e di ampliare la diffusione della lingua italiana nella Serra Gaúcha. Davanti a leader comunitari, Caruso ha affermato che le priorità immediate del consolato saranno il rilascio dei passaporti e la registrazione dei figli minori, in funzione delle esigenze introdotte dalla nuova Legge sulla Cittadinanza, che impone scadenze fino al maggio 2026.
Caruso ha ribadito che il documento più importante per il cittadino italo-gaúcho è il passaporto, oltre alla garanzia che i propri figli abbiano il diritto di essere registrati come italiani. “È molto più prioritario avere un documento di viaggio e la certezza della registrazione dei figli che un documento italiano solo per farsi una foto sui social network”, ha dichiarato, ricordando che nel 2025 il consolato raggiungerà un numero record di 15 mila passaporti emessi.
Mancanza di una scuola di italiano – Con tono critico, il console ha lamentato che Bento Gonçalves – una delle città più simboliche dell’immigrazione italiana in Brasile – sia l’unica della Serra Gaúcha a non avere una scuola di italiano. “La lingua non è soltanto un veicolo di comunicazione, ma uno stile di vita, la possibilità di esprimere la propria identità”, ha detto. Per lui, l’assenza di un’istituzione dedicata all’insegnamento della lingua in città rappresenta una lacuna da colmare con urgenza.
Caruso ha sottolineato il rafforzamento del “Sistema Italia” nel Rio Grande do Sul, evidenziando il ruolo del Comites, delle associazioni regionali e della recentemente riattivata Camera di Commercio. Secondo lui, il dinamismo della comunità italo-gaúcha ha permesso di creare nuove opportunità di affari e di integrazione culturale. Ha inoltre annunciato che, entro sei mesi, sarà inaugurata la nuova sede del Consolato Generale a Porto Alegre.
Italianità come risorsa economica – Rispondendo a domande del pubblico, il console ha enfatizzato che l’italianità deve essere più di una tradizione festiva. “Non può ridursi al galeto e alla polenta della domenica, per quanto meravigliosi siano”, ha affermato. Per Caruso, i valori italiani di pazienza, estetica e cura dei dettagli devono essere trasformati in un vantaggio competitivo per prodotti e servizi della Serra, come nel caso della Festa della Massa ad Antônio Prado, che potrà diventare un punto di riferimento per la qualità gastronomica.
Caruso ha menzionato anche l’impegno del consolato nell’occuparsi di pratiche relative a visti, dichiarazioni di valore dei titoli di studio e trascrizioni di atti civili – ambito che, secondo lui, dipende direttamente dall’efficienza dei comuni italiani. Ha riconosciuto i colli di bottiglia e ha difeso la necessità di una riforma strutturale in Italia per rendere più rapidi tali procedimenti.
Quasi al termine del II Incontro, il fumettista Iotti (creatore di Radicci) ha lanciato il suo nuovo libro “Andiamo Via” e ha divertito il pubblico raccontando alcune barzellette del suo vasto repertorio.