Un’infanzia serena nel villaggio di Conceição da Linha Feijó, con giochi in piazza, arrampicate sugli alberi, invenzioni di storie immaginando personaggi e avventure, unita alla lettura di libri della biblioteca scolastica, riviste e fumetti, ha fatto sì che Maria Izelda Frizzo sviluppasse il gusto per la scrittura.
Da lì, ha unito le storie che aveva ascoltato crescendo e ha creato un personaggio chiamato Carlin, un bambino che ascoltava le conversazioni e osservava i fatti e le esperienze quotidiane delle famiglie e degli abitanti di Doardina, una colonia di immigrati italiani nel periodo post-immigrazione, per dare vita al libro La Cucagna de Carlin (La Fortuna di Carlin).
Il libro sarà presentato il 27 settembre, alle 9.00, nella comunità di Conceição da Linha Feijó; il 4 ottobre, alle 14.00, presso la Galleria della Casa di Cultura “Bilinguismo – La Cucagna de Carlin”; e il 5 ottobre, alle 16.00, con sessione di autografi, nello Spazio 1 della Fiera del Libro di Caxias do Sul.
L’opera è finanziata dal programma Financiarte – Bando 184/2024 e raccoglie 16 racconti presentati in portoghese e in talian, lingua riconosciuta come Riferimento Culturale Brasiliano nel 2014 dal Ministero della Cultura (MinC) e dall’Istituto del Patrimonio Storico e Artistico Nazionale (Iphan). L’intenzione dell’autrice è stata quella di avvicinare il più possibile l’esperienza di lettura ai personaggi protagonisti e di fare di questo libro un omaggio a tutte le persone che hanno lasciato l’eredità del proprio lavoro e delle proprie opere. Il libro è arricchito dalle illustrazioni di Pedro H. Borg, che aggiungono colore e ulteriore identità alle storie.
La base della ricerca della scrittrice sono gli scritti lasciati da un antico abitante della località di Doardina (oggi Conceição da Linha Feijó), di nome Carlin Fabris, nonché testimonianze orali raccolte tra i residenti locali. “È importante dire che questo libro non è una biografia di Carlin Fabris. È soltanto un’espressione delle emozioni ed esperienze delle persone della località, durante e dopo l’arrivo degli immigrati italiani e di tutti coloro che portano nel cuore un profondo rispetto per le persone che ci hanno preceduto e che hanno reso la nostra storia così ricca e bella”, spiega l’autrice.
I libri saranno destinati alle scuole pubbliche del comune di Caxias do Sul, con priorità per le comunità rurali e quelle che hanno la cultura dell’italianità come identità storica. L’autrice presenterà alcuni racconti del libro nelle scuole della Rete Municipale. La prima a ricevere l’attività è stata proprio la Scuola Carlin Fabris, di Conceição da Linha Feijó, istituto che ha come patrono l’illustre abitante e storico e dove l’autrice è stata alfabetizzata e ha lavorato come insegnante. Laureata in Filosofia presso la UCS, specialista in Gestione dell’Insegnamento nell’Educazione di Base e in Etica e Filosofia Politica, Maria Izelda ha lavorato nella rete municipale come orientatrice pedagogica delle scuole rurali di Caxias do Sul e come direttrice scolastica. Ha numerosi articoli pubblicati in giornali, riviste e libri.
“La scrittura per me rappresenta un’azione che trascende la semplice comunicazione, perché in essa sono presenti la nostra storia e i nostri valori”. – Maria Izelda Frizzo.
Chi era Carlin Fabris? – Carlos Fabris, conosciuto come Carlin, nacque il 25 luglio 1889. I suoi genitori erano Vittorio Fabris e Maria Paternoster, immigrati italiani. Morì il 28 maggio 1975, a ottantasei anni. Sua madre era insegnante e suo padre era un fabbro molto abile con gli strumenti agricoli. Nacque e crebbe insieme al villaggio di Conceição da Linha Feijó, che si sviluppava rapidamente per soddisfare le necessità dei coloni della regione.
La Ferramenta dei Fabris era molto rinomata e Carlin crebbe imparando il mestiere dal padre e, al tempo stesso, acquisendo dai genitori l’amore per la lettura. Carlin sposò Augusta Rossato e insieme ebbero otto figli: Vitório, Dolores, Benito, Gema, Getúlio, Helena, Evaristo e Josefina. Trascorse la sua giovinezza a Conceição. Dopo il matrimonio si trasferì a Forqueta, poi tornò a Conceição per lavorare alla “Feraria Comércio de Feramente” insieme al padre. Dopo molti anni andò a vivere con i figli a Galópolis, dove rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Tra le sue numerose attività nella comunità di Conceição da Linha Feijó, fu una figura di riferimento in ambito politico presso il “Tribunale Elettorale” di Caxias do Sul, e uno dei consiglieri del Patronato Imaculada Conceição, una società cattolica legata alla parrocchia e ai padri giuseppini.
Era un cattolico praticante e si distinse nella costruzione del Seminario dei padri della stessa congregazione. Carlin fondò anche una Biblioteca Rurale a Conceição da Linha Feijó: la Biblioteca Dr. Alceu Barbedo. La biblioteca disponeva di una vasta collezione di libri e riceveva giornali e riviste. In occasione del Cinquantenario dell’Immigrazione Italiana a Caxias do Sul, Carlin ebbe l’idea di costruire un Monumento, realizzato con pietre scolpite a mano, nella piazza di Conceição.
Il professore e scrittore José Clemente Pozenato (2003, p.19) scrisse su Carlin: “Scritto in portoghese con forti interferenze morfosintattiche dell’italiano, mescolato con passi in dialetto veneto, il testo di Carlin Fabris ebbe come destinatario originario il parroco della località, che gli chiese di scrivere ciò che sapeva sulla storia della parrocchia. Questa vicinanza con l’interesse del clero non impedisce, tuttavia, che il testo trascenda tali limiti per offrire un’interpretazione di tutto il processo culturale dell’immigrazione italiana, personalizzata in una piccola comunità rurale.”
Carlin lasciò, in un semplice quaderno scritto nella lingua parlata nella colonia, mescolata con il portoghese, un testo sulla storia di Conceição (Istoria de Conceição), che rappresenta un importante documento storico e linguistico della nostra cultura, studiato e utilizzato come riferimento dagli studiosi.
Il manoscritto fu pubblicato dal professore dell’Università di Caxias do Sul, Luis A. De Boni, nel libro La Mérica (1977). Carlin morì prima della pubblicazione. Si ritiene che Carlin sia stato anche l’autore di un altro testo importante: il testo della canzone La morte dei fratelli Biondo, che, commosso, racconta il dolore di una madre che perde due figli assassinati dai soldati, nei pressi di Ana Rech.
Nel 1984, la comunità di Conceição da Linha Feijó chiese al Potere Pubblico che la Scuola Municipale 25 de Agosto cambiasse nome in Scuola Municipale Carlin Fabris, come forma di omaggio all’illustre abitante e storico.