Durante la manifestazione svoltasi sabato scorso (26/04) in Piazza Città di Milano, a San Paolo, l’avvocato Cristiano Girardello ha difeso l’adozione di misure legali contro i membri del governo italiano responsabili della promulgazione del discusso Decreto-Legge n. 36/2025 — conosciuto come Decreto Tajani. In un’intervista concessa alla Rivista Insieme, che ha trasmesso in diretta la copertura dell’evento, Girardello ha suggerito che le associazioni di italo-discendenti in Brasile organizzino una raccolta di deleghe per avviare azioni di risarcimento per danni morali in Italia.
Secondo l’avvocato, l’iniziativa è giustificata dalla campagna diffamatoria promossa da autorità italiane, che avrebbero divulgato informazioni distorte e menzognere sui discendenti degli italiani residenti all’estero. “Questa campagna è stata costruita su bugie, fake news e su estrapolazioni esagerate di una parte della realtà”, ha affermato, criticando direttamente le dichiarazioni del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani.
Girardello ha sottolineato che la lotta contro il decreto deve avvenire su più fronti: in Parlamento, per cercare di modificare il testo legislativo, e nella magistratura italiana, sia per difendere il diritto alla cittadinanza sia per ottenere il risarcimento dei danni causati all’immagine degli italo-discendenti. “Dobbiamo agire contro queste persone, cercando il risarcimento dei danni morali perpetrati contro di noi”, ha evidenziato.
L’avvocato ha inoltre ribadito la sua fiducia nella giustizia italiana, sostenendo che il Decreto Tajani, oltre a violare la Costituzione, rappresenta una sfida diretta alla tradizione giuridica del Paese, che ha consolidato nel corso dei secoli il diritto alla cittadinanza iure sanguinis. “I giudici italiani non butteranno via 2.500 anni di storia giuridica a causa di una manovra politica”, ha concluso.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 400 persone, è stata trasmessa in diretta dalla Rivista Insieme e ha fatto parte della serie di proteste organizzate in Brasile e nel mondo contro le restrizioni proposte alla cittadinanza italiana per diritto di sangue.