Il Consiglio Comunale di San Paolo si schiera contro il Decreto Tajani e difende i discendenti degli italiani

Durante la seduta plenaria tenutasi lunedì scorso (8 aprile), il presidente del Consiglio Comunale di San Paolo, il consigliere Ricardo Teixeira, ha pronunciato un discorso incisivo in difesa dei milioni di italo-brasiliani colpiti dalle nuove regole sull’attribuzione della cittadinanza italiana previste dal Decreto-Legge n. 36 del 28 marzo 2025, noto anche come “Decreto Tajani”. Il consigliere ha concluso il suo intervento affermando che il parlamento paulistano “non è d’accordo con questa nuova normativa che si sta imponendo all’Italia”.

Prima di iniziare la lettura del documento, il presidente ha affermato, con evidente tono di ironia: “Dire che la Mooca non ha discendenza italiana, dire che San Paolo non ha discendenti italiani, dire che il Brás non è la faccia di Napoli…”, anticipando così una difesa appassionata dei legami storici tra San Paolo e l’Italia.

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La presa di posizione di Teixeira è stata motivata dall’appello del cittadino Sergio Torres, che ha coinvolto l’avvocato Cristiano Girardello (presente alla seduta) per esporre il pensiero della Natitaliani — organizzazione civile fondata in Italia a difesa dei diritti dei discendenti di italiani — e sostenuta dai dirigenti dell’ente, il sociologo Daniel Taddone e l’avvocata Claudia Antonini.

Nel suo discorso, il presidente dell’aula ha ricordato il ruolo storico dell’immigrazione italiana nella costruzione della capitale paulista, considerata la città con il maggior numero di italiani al di fuori dell’Italia e ufficialmente gemellata con Milano. “Parlare della città di San Paolo, ad esempio, senza parlare degli italiani e dei loro discendenti, è quasi impossibile”, ha dichiarato, ricordando che ci fu un tempo in cui l’italiano era la lingua corrente in città.

Secondo Teixeira, gli italiani e i loro figli hanno plasmato aspetti fondamentali della metropoli, come l’architettura, la cucina, i modi di parlare e perfino l’industrializzazione della città. “Hanno modernizzato le nostre relazioni sociali e consolidato la rivoluzione industriale brasiliana”, ha sottolineato.

Il consigliere ha voluto rimarcare che i brasiliani hanno accolto con generosità gli immigrati, offrendo loro opportunità di progresso e prosperità, spesso superiori a quelle disponibili in Europa. “Hanno fatto fortuna, sono riusciti a crescere i propri figli in sicurezza e a far fiorire le proprie vite […] con molta più speranza e abbondanza”, ha affermato.

Nel criticare il cambiamento promosso dal governo italiano, Teixeira ha riconosciuto la sovranità dello Stato europeo, ma ha messo in guardia sui rischi di rompere con una tradizione che, da oltre 150 anni, ha rafforzato i legami familiari e diplomatici tra Brasile e Italia. “Le profonde relazioni mantenute da più di un secolo e mezzo tra famiglie brasiliane e italiane potrebbero essere spezzate”, ha avvertito.

Concludendo il suo intervento, Teixeira ha rivolto un appello al Parlamento italiano affinché, nel valutare la proposta, tenga in considerazione la storia condivisa tra i due Paesi. “Continuiamo a confidare nel Parlamento italiano e nella sua capacità di rispettare la memoria di chi ci ha preceduto, la perpetuazione di un legame indissolubile tra i membri della stessa famiglia, l’amicizia tra le nazioni e la meravigliosa storia dell’immigrazione italiana nel nostro Paese.”