Il deputato Fabio Porta smentisce le voci di un accordo sul Decreto Tajani: “Nessuna intesa raggiunta in Parlamento”

Dalla mattina di mercoledì 9 aprile, stanno circolando sui social network e nei gruppi di discendenti di italiani alcune notizie secondo cui un accordo tra governo e opposizione sarebbe stato raggiunto in Parlamento per “attenuare gli effetti” del Decreto-Legge n. 36/2025, noto come “Decreto Tajani”, in particolare per quanto riguarda la sua applicazione retroattiva.

La notizia in questione riportava che, a seguito della riunione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, sarebbe stato raggiunto un’intesa per escludere la retroattività dal disegno di legge di conversione del decreto, mantenendo tuttavia il limite di due generazioni per i discendenti nati dopo il 28 marzo 2025. Alcune di queste informazioni sono circolate con l’affermazione che fossero pubblicate sul sito ufficiale del Senato italiano, ma ciò non è stato verificato. Al momento, infatti, non esistono registrazioni ufficiali sul sito del Senato che confermino il contenuto di tale presunto accordo.

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Di fronte all’ampia diffusione di queste notizie, il deputato eletto all’estero nelle liste del Partito Democratico, Fabio Porta, è intervenuto pubblicamente per smentire l’esistenza di qualsiasi accordo già definito in Parlamento sul Decreto-Legge approvato dal governo il 27 marzo. In una nota ufficiale, Porta ha dichiarato che, contrariamente a quanto diffuso da alcune agenzie e reti sociali, non esiste alcun accordo formale sul testo attualmente in discussione.

Secondo il parlamentare, il Partito Democratico continua a opporsi al metodo utilizzato dal governo, che ha fatto ricorso a un decreto d’urgenza per intervenire su una materia tanto sensibile e rilevante come quella della cittadinanza italiana, e sta lavorando con i gruppi parlamentari della Camera e del Senato per proporre le modifiche necessarie. Porta ha inoltre sottolineato che, in questo momento, la diffusione di informazioni inesatte non contribuisce al serio lavoro in corso in Parlamento né al dialogo tra le diverse forze politiche, e ha ribadito l’impegno a favore dell’Italia e delle sue grandi collettività nel mondo.

In un video trasmesso dalla WebTV del Senato alle ore 14:25 (ora di Roma), Porta ha commentato che si trattava di una vittoria parziale per aver garantito la tutela di chi è nato prima dell’entrata in vigore del decreto, ma che la battaglia contro il limite delle generazioni continuerà. Tuttavia, la nota diffusa successivamente ha voluto chiarire che tale posizione non può essere interpretata come il risultato di un accordo politico con il governo.

La dichiarazione di Fabio Porta conferma il carattere ancora incerto e in continua evoluzione delle discussioni parlamentari intorno alla conversione in legge ordinaria del Decreto-Legge n. 36 del 2025, attraverso il Disegno di Legge del Senato n. 1432/2025. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del Senato italiano, il termine per la presentazione degli emendamenti a questo disegno di legge è fissato per le ore 17:00 di mercoledì 16 aprile 2025, mentre la discussione e la votazione sono previste per la settimana dal 6 all’8 maggio 2025. Nonostante alcuni canali abbiano fatto riferimento a Fabio Porta come senatore, egli ricopre attualmente il ruolo di deputato eletto all’estero.