DL Tajani: Petruzziello adotta un tono di appello e critica il decreto sulla cittadinanza durante l’audizione del CGIE al Senato

Durante un’audizione tenutasi con il Consiglio di Presidenza del CGIE presso la Terza Commissione del Senato della Repubblica Italiana, il consigliere Walter Petruzziello, rappresentante del Brasile, ha mosso critiche al recente decreto-legge che modifica le norme relative al riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza.

Nel suo intervento, Petruzziello ha affermato che il decreto rappresenta un cambiamento sostanziale nei fondamenti dello ius sanguinis, introducendo nuovi criteri e requisiti che renderebbero difficile, se non impossibile, il riconoscimento della cittadinanza per gran parte dei discendenti residenti all’estero. Nel suo discorso, ha adottato un tono fortemente appassionato, utilizzando espressioni come “faccio un appello al Senato” e “mi sfogo un po’”.

PATROCINANDO SUA LEITURA

Petruzziello ha descritto la situazione di circa 30.000 persone inserite in una lista d’attesa creata dal Consolato Generale d’Italia a Curitiba, nello Stato del Paraná, come misura per gestire l’elevata domanda di cittadinanza. Secondo quanto riferito, molte di queste persone sono in attesa da oltre dieci anni e ora rischiano l’esclusione. Ha spiegato che tali richiedenti non hanno abbandonato volontariamente il processo, ma sono stati penalizzati dall’incapacità amministrativa del consolato di dare seguito alle domande.

Il consigliere ha inoltre sottolineato che il numero stimato di discendenti di italiani in Brasile, circa 30 milioni, non dovrebbe essere visto come una minaccia, ma come parte del patrimonio culturale italiano nel mondo. Ha affermato che la maggior parte di queste persone non intende trasferirsi né accedere ai servizi pubblici italiani, ma solo ottenere il riconoscimento formale del proprio legame con l’Italia.

Petruzziello ha concluso chiedendo al Senato di valutare l’introduzione di emendamenti al decreto, al fine di tutelare i diritti di coloro che hanno già avviato la procedura e garantire che le future riforme legislative tengano conto del contributo e dell’esperienza degli organi rappresentativi degli italiani all’estero, come lo stesso CGIE.

Oltre alla questione della cittadinanza, l’audizione ha affrontato altri temi rilevanti per la collettività italiana all’estero, come la modernizzazione del sistema di voto fuori dall’Italia, la promozione della cultura e della lingua italiana tra le nuove generazioni di emigranti e gli incentivi per il rientro dei professionisti qualificati. I consiglieri hanno sottolineato l’importanza di politiche strutturali, e non solo emergenziali, per affrontare le sfide dell’emigrazione italiana contemporanea.