In un documento presentato ai consiglieri a Roma, il Ministero degli Affari Esteri illustra le azioni e gli obiettivi del governo per gli italiani nel mondo — dalla cittadinanza alla cultura, dall’istruzione al turismo delle radici
Il numero di italiani che vivono fuori dall’Italia e sono regolarmente iscritti all’AIRE ha raggiunto 7,3 milioni, secondo i dati aggiornati ad agosto 2025 e presentati dal Governo Meloni in una relazione ufficiale al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE).
Il documento è stato presentato ai consiglieri del Comitato di Presidenza, riuniti a Roma tra il 29 settembre e il 3 ottobre, e descrive le principali priorità del governo rivolte alle comunità italiane nel mondo — dalla gestione consolare alla promozione della lingua e della cultura italiane.
Firmata a nome del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, la relazione riflette la visione ufficiale del governo sulle politiche rivolte alla diaspora.
Nonostante il cosiddetto “Decreto della Vergogna”, che ha tradito la fiducia di milioni di italo-discendenti nel mondo e la cui approvazione in Parlamento è avvenuta senza la preventiva consultazione obbligatoria dell’organo massimo di rappresentanza degli italiani all’estero — presieduto dallo stesso ministro Tajani —, il testo ribadisce che il sostegno alle comunità italiane all’estero costituisce una priorità di governo, riconoscendo al CGIE il ruolo di interlocutore istituzionale e partner dell’azione ministeriale.
Riforma del Ministero e “diplomazia della crescita”
Tra i punti centrali della relazione figura la riforma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), approvata il 28 agosto dal Consiglio dei Ministri.
La riorganizzazione, proposta da Tajani, intende rendere il ministero “più efficace nel rispondere alle esigenze di cittadini e imprese”, con un’attenzione particolare alla semplificazione amministrativa, alla sicurezza e alla promozione della crescita economica internazionale.
Il nuovo organigramma prevede due vice segretari generali — uno con profilo politico-diplomatico e l’altro economico — e rafforza la cosiddetta diplomazia della crescita, strategia che pone al centro della politica estera italiana l’internazionalizzazione delle imprese, l’attrazione di investimenti e la valorizzazione del saper fare italiano.
La riforma, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, include anche quattro task force (logistica, sistemi informatici, contabilità e personale) e la revisione del concorso diplomatico, che dal 2026 sarà aperto a laureati di tutte le discipline.
Oltre sette milioni di italiani nel mondo
Secondo la relazione, il numero di cittadini italiani registrati all’estero ha raggiunto 7,3 milioni, confermando la crescita costante dell’emigrazione contemporanea, malgrado il processo restrittivo imposto dallo stesso governo negli ultimi tempi.
Nei primi otto mesi del 2025 sono stati emessi quasi 400 mila passaporti, e 174 consolati sono già abilitati al rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE) — un numero che dovrebbe coprire l’intera rete consolare entro la fine dell’anno.
Dal 3 agosto 2026, le vecchie carte d’identità cartacee perderanno validità.
La relazione annuncia inoltre un fondo supplementare di 4 milioni di euro per le sedi consolari, distribuito in base al numero di passaporti emessi, e l’entrata in vigore del nuovo Documento di Viaggio d’Emergenza (ETD) europeo.
Tra le innovazioni tecnologiche, il Ministero segnala la nuova versione del sistema Fast-It, sviluppata con fondi del PNRR, destinata a ridurre i tempi di attesa e a semplificare le procedure consolari.
Cittadinanza italiana: nuove regole e uniformità delle prassi
In una delle sezioni più delicate, la relazione tratta delle misure adottate per “affrontare i dubbi delle sedi dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla cittadinanza” — un chiaro riferimento alla Legge n. 74/2025, derivata dal Decreto-Legge n. 36/2025, noto come “Decreto Tajani”.
Il testo riconosce che la normativa ha reso più dettagliate le istruzioni e i controlli sulla cittadinanza italiana fin dalla nascita, in particolare nelle trascrizioni degli atti di nascita.
Ammette che vi sarà “una fase iniziale di fisiologico rallentamento” nella trattazione delle pratiche, ma annuncia la creazione di una task force dedicata e il potenziamento del personale per sostenere le sedi consolari.
Tra le misure tecniche figurano la creazione di pagine web standardizzate per informare gli italo-discendenti sulle nuove disposizioni, lo sviluppo di applicazioni informatiche dedicate e la formazione intensiva del personale consolare, per garantire un’applicazione uniforme della legge.
Lingua e cultura italiane come strumenti di diplomazia
La relazione conferma l’impegno del governo nella promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Nel 2024, il MAECI ha finanziato 289 cattedre di italiano in 66 Paesi, con un investimento di 2,1 milioni di euro. Altri 100 mila euro sono stati destinati a corsi di aggiornamento per docenti, e 752 mila euro per sostenere case editrici straniere nella traduzione e diffusione di opere letterarie e scientifiche italiane, nonché di film e serie televisive.
Le iniziative hanno coinvolto 63 sedi diplomatiche in 52 Paesi, e il testo conferma che il CGIE sarà coinvolto attivamente nella definizione della Comunità dell’Italofonia, la cui conferenza è prevista per novembre 2025.
Sistema scolastico italiano nel mondo e enti gestori
Le selezioni del personale scolastico da inviare all’estero si sono concluse in agosto, e il governo sta procedendo alle nomine di dirigenti e docenti per l’anno scolastico 2025/2026.
Sono inoltre in formazione le commissioni d’esame per l’emisfero australe, e sarà pubblicato un nuovo decreto ministeriale sugli Enti Gestori, che manterrà il sistema di erogazione in tre rate (40% + 40% + 20%).
La relazione cita anche il Decreto Ministeriale 949 del 9 giugno 2025, che ha già autorizzato il versamento della prima rata (40%) dei contributi per il nuovo ciclo scolastico.
Turismo delle radici e memoria dell’emigrazione
A conclusione della relazione, il governo sottolinea i progressi del progetto “Turismo delle Radici”, volto a promuovere il legame tra discendenti e territori d’origine.
Il testo annuncia la creazione della Rete dei Musei dell’Emigrazione e il rafforzamento della campagna internazionale di promozione, che ha già raggiunto “milioni di visualizzazioni” nei Paesi con maggiore presenza di emigrati italiani.
Una visione governativa della diaspora
Più che un bilancio amministrativo, la relazione del Governo Meloni al CGIE rivela la concezione istituzionale che oggi orienta la politica italiana verso la diaspora: una strategia integrata che combina gestione consolare, diplomazia economica e promozione culturale, ma con scarso spazio per l’ascolto delle comunità all’estero.
Nel riaffermare che “il sostegno agli italiani fuori dall’Italia è una priorità nazionale”, il documento esprime una linea d’azione orientata più all’efficienza dell’apparato amministrativo che alla partecipazione effettiva degli emigrati stessi — un ritratto fedele dell’attuale visione di governo sugli italiani nel mondo.