Il dibattito infuocato attorno al cosiddetto Decreto Tajani – recentemente convertito in legge dal Parlamento italiano e ampiamente contestato dalle comunità italiane all’estero – ha assunto contorni esplosivi. Al centro della polemica si trova Daniel Taddone, presidente dell’associazione Natitaliani e consigliere eletto in Brasile per il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), destinatario di una notifica extragiudiziale e oggetto di un’azione legale annunciata da due noti esponenti della comunità italo-brasiliana.
Firmata dagli avvocati dell’imprenditore e conduttore Marcelo de Carvalho Fragalli (socio proprietario della RedeTV) e dell’ex deputato eletto in Sud America Roberto Lorenzato, la notifica accusa Taddone di aver alterato fotografie, diffuso fake news e commesso reati come ingiuria, diffamazione e falsità ideologica. In un comunicato inviato alla redazione di Revista Insieme, i notificanti annunciano inoltre l’avvio di azioni giudiziarie, sia in sede civile che penale.
Le accuse si riferiscono a post pubblicati da Taddone sul suo profilo Instagram – con link espressamente citati – che, secondo i denuncianti, sarebbero “montaggi grossolani, privi di alcun fondamento nella realtà” e realizzati “in malafede per attaccare e denigrare” l’immagine pubblica dei notificanti. Le pubblicazioni coinvolgerebbero anche, sempre secondo il comunicato, figure istituzionali come il senatore Mario Borghese (Maie) e il deputato Dimitri Coin (Lega), entrambi membri del Parlamento italiano.
Secondo gli avvocati, oltre alle azioni risarcitorie per danni morali e materiali, il caso sarà portato alla Commissione Etica del CGIE, con una richiesta formale di avvio di procedimento disciplinare contro Taddone – che potrebbe portare alla sua espulsione dall’organismo, per comportamento “incompatibile con i principi morali, etici e legali” dell’istituzione che rappresenta gli italiani all’estero.
La rivista Insieme ha contattato Taddone per commentare il caso. Oltre a fornire il testo della notifica ricevuta, è stato concordato che rilascerà una dichiarazione tramite un’intervista dal vivo, a breve.Tuttavia, secondo alleati vicini, l’offensiva legale si inserisce proprio nel momento in cui il dirigente della Natitaliani intensifica la sua opposizione pubblica alla nuova Legge sulla Cittadinanza Italiana – da lui ribattezzata “Legge della Vergogna” – alla vigilia di un importante convegno giuridico-parlamentare a Roma (domani, 29 maggio) e dell’attesa udienza della Corte Costituzionale italiana (24 giugno) che dovrà pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della nuova normativa.
Escalation politica – L’episodio si inserisce in un contesto già fortemente polarizzato. L’approvazione del Decreto-Legge n. 36/2025 da parte del Parlamento, con severe restrizioni al riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis), ha provocato proteste globali e rilanciato il dibattito sul ruolo della diaspora nella politica italiana. Taddone, uno dei principali critici del provvedimento, è stato tra i protagonisti della mobilitazione, guidando petizioni, eventi pubblici e pressioni politiche su CGIE e Comites.
Il caso Carvalho-Lorenzato è visto da molti osservatori come una prova generale delle manovre in vista delle prossime elezioni parlamentari italiane. Lorenzato, uscito di scena nel 2022, ha ricominciato a partecipare attivamente al dibattito, comparendo in eventi e incontri comunitari in Brasile. Marcelo de Carvalho, da parte sua, ultimamente ha mostrato interesse per le tematiche legate alla rappresentanza degli italo-discendenti.
Entrambi si sarebbero sentiti personalmente lesi da contenuti satirici o simbolici pubblicati da Taddone, il quale spesso critica l’allineamento di settori del governo italiano a misure che limitano i diritti degli italiani all’estero.
Etica e libertà d’espressione – La denuncia solleva interrogativi delicati sul confine tra critica politica, satira e reato. Le immagini e le frasi contestate, pur inserendosi in un discorso politico aspro, tipico dei momenti di tensione ideologica, secondo i notificanti avrebbero oltrepassato i limiti legali.
Il caso sarà seguito da vicino da giuristi, parlamentari e leader della comunità, sia per la gravità delle accuse che per le implicazioni che potrebbe avere sul funzionamento delle istituzioni di rappresentanza all’estero.
Il CGIE, che sarà ufficialmente informato della denuncia, dovrà affrontare non solo il merito della questione, ma anche il rischio di creare un precedente pericoloso: punire – o meno – uno dei suoi membri per dichiarazioni espresse al di fuori del contesto istituzionale, seppur in ambito politico.
Nel frattempo, la polarizzazione tra sostenitori e oppositori della nuova legge continua ad aumentare, e il caso Taddone potrebbe rappresentare un nuovo spartiacque nella già frammentata politica della diaspora italiana, in particolare in Sud America. Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa inviato alla redazione di Insieme in merito al caso:
“Accuse gravi: membro del CGIE, Daniel Taddone, riceve notifica e sarà citato in giudizio per aver alterato fotografie, pubblicato fake news e commesso reati di ingiuria e diffamazione.
Daniel Taddone, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), si trova al centro di una polemica dopo essere stato accusato di aver alterato grossolanamente fotografie e diffuso fake news sui social media. Le denunce sono state formalizzate attraverso una notifica da parte degli avvocati dell’imprenditore Marcelo de Carvalho Fragali, proprietario di REDETV, e dell’avvocato ed ex deputato Luis Roberto Lorenzato. Essi affermano che i post pubblicati sull’account Instagram di Taddone contengono contenuti falsi, offensivi, diffamatori e incitano all’odio, danneggiando l’onore e la reputazione dei loro assistiti.
Le pubblicazioni in questione sono descritte come montaggi grossolani, privi di qualsiasi base reale, realizzati con l’intento di distorcere la verità, attaccare e degradare l’immagine pubblica e personale dei notificanti. Gli avvocati sottolineano che tali atti costituiscono illeciti civili e penali, perseguibili in sede giudiziaria sia civile che penale.
La gravità delle accuse è aggravata dal fatto che Daniel Taddone è membro del CGIE, organismo la cui missione è quella di preservare l’integrità e la reputazione della comunità italiana all’estero. Per questo motivo, il consiglio etico del CGIE sarà informato affinché apra un procedimento nella commissione etica volto alla sanzione e persino all’espulsione di Taddone, poiché il suo comportamento contrasta con i principi etici, morali e legali che l’istituzione difende.
Gli avvocati hanno già predisposto azioni penali e civili, comprese richieste di risarcimento per danni morali e materiali, in ragione dell’impatto negativo che le pubblicazioni di Taddone hanno avuto sulla vita personale e professionale dei notificanti.
Questo caso solleva serie questioni sulla responsabilità delle figure pubbliche e dei membri di istituzioni riconosciute nell’alterazione fraudolenta di fotografie che coinvolgono la presenza del Senatore Mario Borghese (Maie) e del Deputato Dimitri Coin (Lega), entrambi autorità della Repubblica Italiana. Tali atti, mossi da malafede, diffondono informazioni false sui social media, contraddicendo la realtà dei fatti, specialmente nel contesto delle negoziazioni politiche e delle discussioni sul Decreto 36, che ha modificato la legge sulla cittadinanza.
L’irresponsabilità di Daniel Taddone è un campanello d’allarme sui rischi legali ed etici derivanti da atti di disinformazione e malafede, sottolineando l’importanza di una riflessione critica su ciò che viene condiviso online.
Con l’evolversi della controversia, il CGIE sarà formalmente informato delle azioni legali in corso e verrà richiesto un procedimento presso la commissione etica, con l’obiettivo di tutelare l’integrità e la reputazione delle istituzioni e dei loro membri. L’opinione pubblica attende con interesse gli sviluppi di questo caso, che potrebbe influire non solo sulla carriera di Taddone, ma anche sull’immagine complessiva del CGIE.
Notifica Extragiudiziale
San Paolo, 26 maggio 2025
Al Sig. Daniel Taddone Neves (@daniel.taddone, danieltaddone@gmail.com.br, taddone@hotmail.com
Oggetto: Notifica Extragiudiziale – Rimozione Immediata di Pubblicazioni
In qualità di legali di Marcelo de Carvalho Fragali e Luis Roberto Di S. Martino Lorenzato Di Ivrea, come da procure allegate, la informiamo formalmente quanto segue:
Si riscontra, nei post pubblicati dal Notificato sul proprio profilo Instagram, numerosi contenuti offensivi, falsi, ingiuriosi e diffamatori che ledono il nome, l’immagine, l’onore e la reputazione dei Notificanti, come esemplificato dai link seguenti e da altri contenuti simili:
• https://www.instagram.com/reel/DJunrnpsWO_/?igsh=MWVwc2N2bjBkcDM3bg%3D%3D
• https://www.instagram.com/p/DJrtVbIswbr/?igsh=MXVvZnY0OXNvN3ViOQ%3D%3D
Le suddette pubblicazioni, oltre a contenere contenuti manifestamente offensivi e privi di qualsiasi fondamento reale, consistono in montaggi grossolani e palesemente in malafede, con l’intento deliberato di attaccare, diffamare e degradare l’immagine pubblica e personale dei Notificanti, causando loro gravi danni morali.
Tali condotte costituiscono chiaramente illeciti civili e penali, pienamente perseguibili in sede giudiziaria.
La presente vale dunque quale diffida formale a procedere immediatamente alla rimozione delle pubblicazioni e di qualsiasi contenuto analogo, nonché a non effettuare nuove pubblicazioni, restando ferme le responsabilità civili e penali già configurate.
Il mancato adempimento immediato a questa notifica aggraverà la responsabilità del Notificato, costituendo conferma della volontà dolosa di arrecare danno ai Notificanti, e rafforzerà il ricorso a tutte le misure legali necessarie, inclusa l’azione giudiziaria per risarcimento dei danni morali e materiali, nonché la denuncia penale presso le autorità competenti e l’intervento presso la piattaforma sociale per sospensione o espulsione dell’account del Notificato.
Senza altro da aggiungere per il momento, porgiamo distinti saluti.
Alan Gustavo de Oliveira – OAB/SP n. 237.936
Riolando de Faria Gião Júnior – OAB/SP n. 169.494″