I sindaci del Sud di Santa Catarina consegnano un manifesto storico contro il Decreto-Legge Tajani: “La continuità di una storia comune”

Documento inedito firmato dai sindaci della regione con la più alta densità di discendenti italiani in Brasile. L’iniziativa riceve sostegno istituzionale dall’Assemblea Legislativa ed è in fase di consegna personale alle autorità italiane.

In un movimento senza precedenti nelle relazioni italo-brasiliane, i sindaci di 14 comuni del Sud dello Stato di Santa Catarina — regione riconosciuta per avere la più alta concentrazione proporzionale di discendenti di italiani in tutto il Brasile — hanno firmato e inviato un documento di protesta contro il Decreto-Legge n. 36 del 28 marzo 2025, noto come Decreto Tajani, che modifica profondamente i criteri per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis.

Il manifesto è stato inviato alle più alte autorità della Repubblica Italiana, tra cui il Presidente Sergio Mattarella, i Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e il Deputato Fabio Porta. Sono stati inoltre informati l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, Alessandro Cortese, e il Consolato Generale d’Italia a Curitiba.

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“Questo decreto nega un diritto storico, trattandoci come estranei alla nostra stessa origine”, affermano i sindaci nel testo, sottolineando l’impatto diretto della misura su migliaia di famiglie della regione.

Il documento parte da Pedras Grandes, culla dell’immigrazione italiana a Santa Catarina, dove nel 1877 fu fondata la prima colonia di immigrati, nella località di Azambuja. Da lì, la presenza italiana si è estesa a città come Nova Veneza, Grão-Pará, Cocal do Sul, Treviso, Criciúma, Urussanga, Orleans, Tubarão e altre che oggi formano una cintura fortemente italianizzata nello Stato.

Secondo quanto riferito dal sindaco di Pedras Grandes, Agnaldo Filippi, il movimento sta guadagnando sostegno politico e istituzionale: l’Assemblea Legislativa dello Stato di Santa Catarina (Alesc) voterà la prossima settimana una proposta di adesione ufficiale, presentata dal deputato Vicente Caropreso, presidente del Fronte Parlamentare Brasile-Italia. L’iniziativa rafforza il peso politico della protesta e potrebbe stimolare l’adesione di sindaci di altre regioni dello Stato e del Paese.

Oltre ai canali diplomatici ufficiali, una consegna personale del documento è in corso in Italia, ad opera dell’avvocato Walter Petruzziello, rappresentante brasiliano e membro del Comitato di Presidenza del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero). Petruzziello consegnerà copie direttamente ad alcuni dei destinatari del documento, amplificandone la portata politica e istituzionale.

Proteste crescenti in tutto il Brasile – L’azione dei sindaci del Sud di Santa Catarina si inserisce in una mobilitazione nazionale in crescita. Consigli Comunali di diverse città brasiliane, come Santo André e Ribeirão Preto, oltre a partiti politici e organizzazioni — in particolare negli Stati di San Paolo, Rio Grande do Sul, Paraná ed Espírito Santo — hanno già approvato o stanno per approvare mozioni di ripudio contro il Decreto-Legge 36/2025. Tali manifestazioni legislative locali riflettono la crescente preoccupazione delle comunità italo-brasiliane distribuite in tutto il territorio nazionale, che vedono nella nuova normativa una minaccia diretta al diritto storico al riconoscimento della cittadinanza italiana.

Connessione con la protesta a Roma – L’atto dei sindaci si aggiunge ad altre manifestazioni che si stanno svolgendo dentro e fuori dall’Italia. Questo giovedì, 4 aprile, discendenti di italiani attualmente presenti sul suolo italiano — molti dei quali nel pieno del processo di riconoscimento della cittadinanza — organizzeranno una protesta a Roma, in Piazza Santi Apostoli, contro le modifiche previste dal Decreto-Legge. La mobilitazione internazionale, che coinvolge anche Paesi a forte presenza italiana come l’Argentina, esprime il sentimento di sorpresa, indignazione e mobilitazione da parte dei discendenti di italiani di fronte a una misura considerata escludente e discriminatoria.

“Abbiamo contribuito a costruire questa storia, anche da lontano”

Nel documento firmato, i sindaci ricordano che i loro antenati hanno contribuito a costruire l’Italia anche a distanza, mantenendo viva la cultura, la memoria e i legami di appartenenza. E chiedono che le autorità italiane preservino i valori di giustizia, uguaglianza e rispetto della storia condivisa, come garantito dalla stessa Costituzione Italiana.

“La cittadinanza italiana non si riduce a un semplice documento: è la continuità di una storia comune fatta di sacrificio, migrazione e coraggio.”

Con un tono fermo e rispettoso, il documento rappresenta una svolta simbolica nel rapporto tra le comunità italo-brasiliane e l’Italia, e segna una nuova fase di mobilitazione transnazionale in difesa della cittadinanza italiana d’origine.

Segue la riproduzione del documento, redatto in italiano e in portoghese (è sufficiente selezionare la lingua cliccando sulla bandierina nel menù del sito).