Data la «estrema importanza delle questioni giuridiche coinvolte», la Corte Suprema di Cassazione d’Italia ha deciso di rinviare l’udienza delle Sezioni Unite prevista per il 13 gennaio 2026. L’informazione è stata confermata dall’avvocato Marco Mellone, patrono della causa, in un comunicato inviato a Revista Insieme poco prima di mezzogiorno di martedì (28/10).
Secondo la Segreteria della Presidenza della Corte Suprema — riferisce Mellone — i magistrati hanno richiesto più tempo per studiare gli atti e preparare adeguatamente l’udienza, vista la rilevanza dei temi in discussione, che riguardano direttamente il regime giuridico della cittadinanza italiana per diritto di sangue (iure sanguinis).
Secondo Mellone, il rinvio «certifica la centralità di questa decisione nella storia recente della cittadinanza italiana per diritto di sangue». Negli ultimi giorni, osserva, un numero elevato di persone — inclusi giornalisti di diversi Paesi — ha contattato la Corte Suprema per ottenere informazioni sulla sessione. Ci si aspetta che l’Aula Magna sia completamente piena il giorno dell’udienza.
La nuova data sarà resa nota nelle prossime settimane e dovrebbe cadere tra febbraio e marzo 2026.
L’udienza delle Sezioni Unite è considerata decisiva poiché potrà stabilire un’interpretazione uniforme e vincolante su questioni attualmente controverse nei tribunali, con potenziale impatto su migliaia di italo-discendenti in Brasile e nel mondo.
Nel frattempo, si attende la fissazione dell’udienza presso la Corte Costituzionale per il giudizio sull’ordinanza di Torino, che contesta aspetti centrali dell’attuale legislazione in materia di cittadinanza.
Parallelamente, secondo quanto informa l’avvocato Giuseppe Pinelli, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR Lazio) ha fissato per il prossimo 12 novembre l’udienza relativa a un ricorso contro la Circolare n. 26.185 del Ministero dell’Interno, strumento che avrebbe “inventato” la figura della cittadinanza per beneficio di legge nel quadro del cosiddetto Decreto della Vergogna (Legge n. 74 del 23 maggio 2025). A seconda dell’esito, la questione potrà essere rimessa anch’essa alla Corte Costituzionale.
Ieri sera, l’avvocata Maria Stella La Malfa ha spiegato, nella Chiacchiera alla quale ha partecipato anche il presidente della Natitaliani, il sociologo Daniel Taddone, i dettagli dell’ordinanza del Tribunale di Mantova che, in composizione collegiale — cioè mediante l’espressione dell’intero collegio —, valutando il rifiuto di trascrizione civile di un minore da parte di un Comune italiano, ha sollevato questione di costituzionalità sulla Legge italiana n. 74/2025, che ha convertito con modifiche il Decreto n. 36 del 28 marzo scorso (il Decreto della Vergogna).

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