u SAN PAOLO-SP – Il congresso realizzato dalle ACLI, ha riunito molti rappresentanti di Associazioni, patronati,enti  impresariali, organizzazioni religiose, sindacali, assistenziali,  politiche e istituzionali.

PATROCINANDO SUA LEITURA

Il governatote della Regione Emilia Romagna si e trovato presente per una felice coincidenza di programmi, giacché stava partecipando ad incontri con enti assistenziali, personaggi politici e al seminario promosso dall’Istituto Commercio Estro per le  opportunità di finanziamento allo sviluppo. Invitato a partecipare ai lavori così si è espresso.

“Il Seminario promosso dall’ICE ha fatto si che ci fosse una felice coincidenza che mi ha permesso di essere presente in questo vostro incontro. Conosco il vostro lavoro  che apprezzo e  la vostra esperienza acquisita con la quale le ACLI hanno costruito  cose eleborate e strutturate dalla riflessione in Italia e nel mondo, soprattutto perché ne riconosco  in alcuni punti   la necessità di affermare alcuni valori spirituali, ma anche sociali relativi alla valorizzazione delle persone e dalla necessità che questa valorizzazione trovi nelle organizzazioni sociali una massima espressione.

Dunque alcuni riferimenti sono intimamente comuni: la solidarietà, la cultura della pace, la necessità di operare realizzando esperienze che promuovano le condizioni per un miglioranto concreto, non solo di carattere materiale ma anche culturale e morale della vita delle persone.

Credo da questo punto di vista che l’esperienza qui in Brasile possa rappresentare una verifica e anche una ricerca della costruzione di un modo e punto di riferimento diverso e dico  radicalmente diverso per  come oggi è rappresentata e si è realizzata quella che tutti noi chiamiamo globalizzazione.

Non c’è dubbio che ci sono due elementi di questo fatto  su cui dobbiamo assolutamente lavorare: il primo è che comunque il segno di questa manifestazione è  fatto dalla concentrazione delle ricchezze e l’aumento rilevantissimo della povertà, questo succcede tra paesi in via di sviluppo, quelli in ritardo e nei paesi sviluppati perché cresce significativamente la povertà anche in questi.

È evidentissimo che vi è una grandissima questione che attiene alla ridistribuzione delle risorse tra paesi  ricchi e paesi poveri, nei paesi ricchi un problema di distribuire in modo diverso  le risorse, che richiede un cambiamento di atteggiamento.

Da questo versante allora è interessante ciò che succede in America Latina e nel Brasile in  Argentina e tutta l’area del continente, ma qui spero si possa costruire un altro modello, un’altro pensiero  di sviluppo un’altra idea di economia di società. Credo che questo sia il punto cruciale, uscire dalla visione unipolare del mondo ed entrare in una visione multipolare, dentro questo impianto vi è la grande possibilità di sperimentare una idea del sociale che dalla società nuova  rimetta al centro la persona che ne ha valore. Vorrei proporvi questa riflessione, sono importantissime queste esperienze di formazione e sono un segno concreto di un nuovo modo di intendere e di agire, ma noi dobbiamo fare una grande battaglia culturale, sento che è indispensabile rilanciare una battaglia di idee, e lo dico soprattutto per il nostro paese, l’Italia, una visione culturale, c’è da questo punto di vista una enorme povertà,  cresce la povertà materiale, ma cresce anche enormemente la povertà culturale, la pochezza, attraverso cui si realizza la relazione tra il cittadino, la persona, la sua comunità, il suo paese, le sue istituzioni.

Dico sempre, fatemi fare questa battuta: se il nostro paese l’Italia parla più di un annuncio di separazione, televisivo tra due città, e non si parla dei problemi sostanziali, anche di carattere etico, morale che ci sono,  ciò significa che c’è una alienazione paurosa. Noi non rilanceremo mai una nuova idea di welfare, di nuovo modello sociale,  senza mettere al primo posto la cultura del sapere, la conoscenza, la relazione con chi la pensa diversamente, per questo credo che le Acli rappresentino un elemento sostanziale di questa battaglia, perché esse raccolgono, vivono quei valori che sono essenziali per cambiare le condizioni anche materiali di questo mondo che sono tanto ingiuste.

Nel nostro piccolo come regione Emilia Romagna noi stiamo operando con tutti coloro, con tutti i soggetti con tutte le esperienze di fede che però cercano di interpretare un piccolo pezzo di strada in questa direzione, perché ogni goccia d’acqua che si  muove in questo senso ci aiuterà a cambiare le condizioni di questo mondo che vogliamo certamente migliore”.