Caso Battisti: Parlamento Europeu pede que Brasil reveja decisão sobre extradição do ex-terrorista

CURITIBA – PR – Guardando um minuto de silêncio em memória das vítimas do ex-terrorista, o Parlamento Europeu aprovou, com 46 sim e apenas 8 não (sem abstenção alguma), uma resolução sobre o “caso Battisti” em que demonstra estar confiante que no reexame da decisão que negou a extradição do italiano, condenado em seu país à prisão perpétua. A notícia é destaque nos dois pricipais jornais italianos de hoje (05.02.2008) – o “Corriere della Sera” e “La Repubblica”.

A principal instância política européia pede que o Brasil leve em conta a sentença de um Estado da UE “no pleno respeito dos princípios de legalidade.” O ex-terrorista Cesare Battisti foi preso no Brasil em 2007, depois de ter fugido da Itália, passando pela França e pelo México.

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Em meados de janeiro, o ministro Tarso Genro, da Justiça brasileira, negou a extradição pedida pela Itália e reconheceu o status de refugiado político a Battisti que, entretanto, não foi imediatamente solto.

Ante a forte reação italiana, incluindo a retirada de seu embaixador no Brasil, Michele Valensise, o caso agora será apreciado pelo Supremo Tribunal Federal, cuja jurisprudência é favorável às pretensões de Battisti. Ontem, entretanto, segundo divulgou o jornal O Estado de São Paulo, o ministro Celso de Mello admitiu que a Corte poderá rever suas posições. O tribunal, segundo Mello, terá de decidir se os crimes foram políticos. Se forem políticos, o italiano não será extraditado. Mas, se o tribunal concluir que foram atos de terrorismo, Battisti deverá ser entregue ao governo italiano.

Veja a seguir as notas do jornal La Repubblica e Corriere:

STRASBURGO – Il Parlamento europeo ha approvato con 46 sì, 8 no e nessun astenuto la risoluzione sul caso di Cesare Battisti, nella quale dice di confidare che il riesame della decisione da parte del Brasile tenga conto della sentenza emessa da uno Stato dell’Ue “nel pieno rispetto dei principi di legalità su cui si fonda l’Ue”. La risoluzione, presentata dai gruppi del Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen è stata posta in votazione dopo che la socialista Martine Roure e il verde Gerard Onesta avevano sollevato la questione della scarsa presenza di deputati al momento del voto. Onesta ha anche suggerito l’ipotesi di un rinvio della votazione, al quale si è opposto Mario Mauro (Fi) e che non è stato preso in considerazione dalla presidente di turno della seduta. Prima del voto, l’aula di Strasburgo ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime dell’ex terrorista. L’omaggio è stato chiesto in modo irrituale dalla capo delegazione di An, Roberta Angelilli, che ha chiesto di utilizzare il suo tempo di parola per questo omaggio. La richiesta è stata rispettata da tutti, compresi la rappresentante della commissione europea, (la responsabile dell’agricoltura, Mariann Fischel Boel) e la presidente di seduta. Tutti i presenti (ben pochi, in verità) si sono alzati in piedi. Il documento votato dall’europarlamento sottolinea che la decisione del governo brasiliano di negare la sua estradizione e di attribuire a Cesare Battisti lo status di rifugiato politico sostenendo “che il sistema giudiziario italiano non fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti dei detenuti”, “può essere interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell’Unione europea”. In proposito, la risoluzione ricorda come “l’Unione Europea è fondata sul rispetto dei diritti fondamentali e della legalità, incluso il rispetto dei diritti dei detenuti, e che tali principi “sono condivisi da tutti gli Stati membri”. Rilevando poi che l’attribuzione dello status di rifugiato politico “deve rispondere alle norme definite dal diritto internazionale”, l’assemblea auspica che “le autorità brasiliane possano prendere una decisione basata sui principi comuni che il Brasile e l’Unione europea condividono”.

Caso Battisti, l’Europarlamento interviene con il Brasile

 «Tenga conto delle sentenze italiane». Un minuto di silenzio a Strasburgo per le vittime del terrorista

STRASBURGO – Il Parlamento europeo ha invitato il Brasile tenere conto delle sentenze italiane sulla mancata estradizione di Cesare Battisti. La mozione è stata approvata con 46 voti a favore e otto contrari. È una decisione di segno opposto di quella della Commissione europea, che lo scorso 29 gennaio aveva reso noto di «non avere la competenza» per intervenire sul caso. L’assemblea di Strasburgo si è fermata per un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del terrorista. Il minuto di silenzio è stato chiesto in modo irrituale dalla capo delegazione di Alleanza nazionale, Roberta Angelilli, che ha chiesto di utilizzare il suo tempo di parola per questo omaggio. La richiesta è stata rispettata da tutti i pochi presenti, che si sono alzati in piedi. PROCEDURE – La rappresentanza permanente del Brasile presso l’Ue aveva in precedenza fatto sapere che il governo brasiliano ritiene che tutte le procedure per la concessione dello status di rifugiato a Cesare Battisti siano in linea con la legislazione brasiliana, sottolineando il principio alla base del diritto internazionale dei rifugiati, secondo il quale la concessione di questo status non costituisce un atto di ostilità tra Stati. TENSIONE – Il caso Battisti e la reazione italiana provoca tensioni anche nel Parlamento brasiliano. Mercoledì sera al Senato di Brasilia c’è stato un battibecco tra Eduardo Suplicy, del partito del presidente Lula che in queste settimane ha difeso lo status di asilo politico concesso all’ex terrorista italiano, e Demostenes Torres, del Partito conservatore all’opposizione. Torres ha detto che «il Brasile stia diventando» un Paese disposto a concedere l’asilo politico a «delinquenti che hanno commesso delitti di sangue». Lo scambio di accuse è proseguito per alcuni minuti, fino a quando il presidente dell’aula ha deciso di staccare il microfono a entrambi.