 BELO HORIZONTE – La “Decima Settimana della Lingua Italiana”, realizzata principalmente su iniziativa del Consolato Italiano, con la collaborazione di Comites, Acibra e di molte altre istituzioni locali, si è aperta con la partecipazione alla 1° Mostra Internazionale del Cinema per Bambini, che ha visto la presenza di 3 film italiani, il primo di un giovane regista, Marco Chiarini, e gli altri due di Tonino Guerra.
Marco Chiarini ha presentato “L’uomo Fiammifero”, mentre Tonino Guerra è stato lo sceneggiatore e la voce recitante de “Il Leone dalla Barba Bianca”, di cui era anche il regista, e de “Il Cane e il suo Generale”, una produzione italiana con la regia di Francis Nielsen.
La mostra, che si è svolta fra il 9 e il 17 di ottobre nel Parco Municipale di Belo Horizonte, ha visto anche la partecipazione di film provenienti da Spagna, Francia, Belgio Lussemburgo, Stati Uniti, Inghilterra, Argentina oltre che ovviamente Brasile.
Ha fatto seguito il concerto “Cento Sottane” di Patrizia Laquidara, che sabato 16 ottobre ha registrato il tutto esaurito nella “Sala Sergio Magnani” della Fundação de Educação Artística e ha presentato, con molta personalità, uno show ricco di reinterpretazioni di musiche italiane e brasiliane di tutti i tempi.
Altro show musicale che ha fatto parte della Settimana è stato quello di Sergio di Napoli che, il 5 novembre ha offerto un’interpretazione tradizionale di classici italiani e brasiliani, e la canzone che più ha entusiasmato e divertito il pubblico è stata “Tu vo fa l’americano” dell’indimenticabile Carosone.
Il giorno prima, l’11 ottobre, il Cine Humberto Mauro, presso il Palácio das Artes, ha proposto al pubblico “I cortometraggi di Aleandro Tubaldi”. Cinque in tutto, di cui uno potrebbe essere considerato un medio-metraggio visto che dura 58 minuti. Aleandro Tubaldi è un giovane regista nato nel 1985 a Recanati, laureato a Roma in Lettere e Filosofia, trasferitosi nel 2007 a Londra dove ha studiato cinema e ha realizzato i suoi primi lavori cinematografici. Attualmente vive e lavora a Belo Horizonte.
Tra le altre iniziative di rilievo, la mostra “Alberto Manzi, Storia di un Maestro” integrata da un incontro che si è tenuto il 26 ottobre presso Secretaria Municipal de Educação del Comune di Belo Horizonte. Sono intervenuti all’incontro, oltre al Console Calisti, Gianfranco Zavalloni, responsabile scuola e cultura del consolato, i rappresentanti dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Belo Horizonte, Daniela Cassiano, del Centro Alberto Manzi di Bologna, e Nelson Santonieri, a capo del settore di tele-educazione della Fondazione Roberto Marinho attiva in Brasile dagli anni ’70 con un importante programma di alfabetizzazione.
Durante l’incontro è stato possibile assistere ad un documentario che ha illustrato la vita e il percorso professionale di Alberto Manzi, noto in Italia per il programma televisivo “Non è mai troppo tardi” che negli anni ‘60 consentì a molti italiani di imparare a leggere e scrivere con tecniche allora innovative e originali proposte dal “Maestro Manzi”.
Alberto Manzi, che nasce a Roma nel 1924, inizia la sua attività scolastica dopo la guerra presso il Carcere giovanile “A. Gabelli” di Roma. Nel 1954, come maestro elementare, dà inizio alle ricerche di psicologia didattica che continuerà fino al 1977, quando abbandona l’insegnamento. Manzi ha curato sussidiari, libri di letture, diari scolastici ed ha scritto oltre 30 fra racconti, romanzi, fiabe, traduzioni e testi di divulgazione scientifica tradotti in tutte le lingue, che gli sono valsi riconoscimenti e premi internazionali: il suo “Orzowei” è uno dei libri di letteratura italiana più tradotto nel mondo. Fra il ‘54 e il ’77 partecipa, in Sud America, a diversi corsi di scolarizzazione per gli indigeni.
Scrittore, conduttore televisivo, sceneggiatore, regista, poeta e artista, ha collaborato, tra il 1951 e il ‘96, ad una lunga serie di trasmissioni radiofoniche e televisive.
Manzi ha poi partecipato, nel 1993, alla Commissione per la legge quadro in difesa dei minori. Eletto sindaco di Pitigliano nel ‘94, si è spento il 4 dicembre 1997.
Nel quadro delle celebrazioni della X Settimana, il 23 ottobre, nel giorno del centenario della nascita di Gianni Rodari, è stato lanciato il “Progetto Rodiario”. La proposta lanciata dal pittore Guido Boletti e raccolta da Zavalloni, prevede un lavoro di approfondimento e studio su Gianni Rodari che comprenderà, oltre alla letteratura, anche, arte, musica e tutti gli aspetti della creatività.
Ha fatto parte di questa lunga settimana anche l’incontro che, organizzato dall’Istituto Biaggi, si è tenuto il 29 ottobre presso la Libreria Mineriana, sempre nella capitale del Minas Gerais. L’istituto Biaggi di Psicoterapia, Psicanalisi, Cultura e Arte Brasil Italia, ha presentato il dibattito “La lingua degli Emigranti fra Italia e Brasile” con la partecipazione, fra gli altri, di Pierpaolo Magalotti, presidente della “Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria”, di Borello di Cesena. Magalotti, venuto appositamente da Cesena, ha partecipato anche della Giornata Internazionale di Studi sulle Migrazioni, che il 13 novembre ha concluso in Mariana, antica capitale del Minas Gerais, la X Settimana della Lingua Italiana.
Oltre a Magalotti, che ha parlato dell’attività mineraria e dell’emigrazione fra l’Emilia Romagna e il Minas Gerais fra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, sono intervenuti, fra gli altri, Patrizia Collina, professoressa presso l’Università federale di Minas Gerais e il ricercatore Luca Palmesi.
Collina e Palmesi sono intervenuti sul tema “Da Formignano a Passagem de Mariana – Memoria, Storia e Lingua dei minatori della Mina de Passagem di Mariana”.
In particolare, Luca Palmesi, laureando in storia presso la UFMG, ha presentato i risultati parziali della ricerca che sta conducendo sui minatori che alla fine del XIX secolo emigrarono dalle miniere di zolfo del cesenate a quelle d’oro del Minas Gerais.

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