u Guardando ciò che avviene nella realtà di tutti i giorni non si sa più a che Santo rivolgersi. Ci riferiamo alla crisi finanziaria che oramai avvinghia l´intero pianeta. I mass-media stanno terrorizzando le persone sugli effetti della recessione. Le credenze sul progresso, sullo sviluppo economico su un futuro migliore si sono rivelate illusorie. Certamente il capitalismo come lo abbiamo vissuto fino ad oggi è in via di implosione.

PATROCINANDO SUA LEITURA

Bisogna convincersi che il capitalismo finanziario, dominatore dell’economia negli ultimi decenni, è fallito. Siamo giunti alla fine di quei valori che finora ci hanno sorretto e in cui abbiamo creduto. Quest´ultima considerazione ci fa tornare in mente un filosofo, Nietzsche, che desiderava essere ed era vocazionalmente inattuale, mentre oggi si presenta come estremamente attuale. Il nome di Nietzsche ai nostri giorni ricorre frequentemente sulla bocca di scrittori e giornalisti.

Nietzsche critica i tradizionali valori fondamentali della società (filosofia, Cristianesimo e democrazia), giungendo a mostrare la natura meramente metaforica e prospettica di qualsiasi principio trascendente e della stessa morale, così come di ogni concezione tradizionale. Se il suo obiettivo era quello di smascherare la falsità e l’ipocrisia del sistema culturale su cui si fondava l’Europa dei suoi tempi e in particolare il mondo germanico, ci pare che la sua filosofia ben si adatti alla critica situazione internazionale che oggi si é venuta a creare.

Per nichilismo Nietzsche intende il percorso compiuto dall’uomo, a partire dall’illuminismo, per giungere a smascherare i valori tradizionali mettendone in luce la falsità. Questo nichilismo è esclusivamente distruttivo e porta l’uomo ad un senso di impotenza e di smarrimento, le stesse sensazione che l´umanitá sta percependo oggi di fronte al bailamme di fallimenti, nazionalizzazioni, interventi governativi e via dicendo.

Non vorremmo essere pessimisti come Nietzsche ma la coscienza e la ragione ci dicono che per uscire fuori da questa paurosa realtá bisogna inventare qualcosa di nuovo, bisogna instaurare una società nuova con al centro le persone ed i loro bisogni, emarginando mercato e profitto. Utopia? forse, ma cosa ci resta dunque, all´infuori dell´utopia?