u FOZ DO IGUAÇU – PR – Intervenendo nella seduta di apertura (03.06.2005) del decimo Congresso dell’ABPI, alla presenza di oltre duecento insegnanti di italiano provenienti da tutto il Brasile, il rappresentante della UIM Fabio Porta ha elogiato il grande lavoro svolto da anni, con sacrifici e abnegazione, da questa associazione.
“Siete voi – ha esordito Porta – i veri ambasciatori della lingua e della cultura italiana nel mondo, ed è un peccato che il Ministro degli Italiani nel Mondo, in questi giorni in Brasile per una lunga visita istituzionale, non abbia trovato il “tempo” per intervenire a questa importantissima assise.”
“Sarebbe stato interessante chiedergli, e attraverso di lui al suo governo, perché la tanto attesa e necessaria riforma della legge 153 non verrà approvata nemmeno da questa legislatura o perché l’altrettanto urgente riforma degli istituti italiani di cultura giace ancora in Parlamento senza nessuna previsione di approvazione”.
“In sostanza – continua il rappresentante della UIM – è facile fare demagogia sugli italiani all’estero senza rispondere alle reali domande che loro ci fanno, confrontandosi con i protagonisti delle politiche a loro destinate”.
“Perché siamo il Paese europeo che distribuisce il minor numero di borse di studio all’estero? Perché la programmazione culturale di RAI International lascia tanto a desiderare? Perché istituzioni importantissime e qualificate come l’ABPI vengono in alcuni casi addirittura ignorate dalle nostre rappresentanze diplomatiche?”
“Gli italiani nel mondo – ha concluso Porta – hanno bisogno di risposte concrete a problemi reali, e non di proclami retorici facili e ad effetto. Smettiamola di considerare la comunità italiana all’estero come fatta di persone dalla lacrima facile, alla quale basta fare un accenno alla patria lontana per guadagnarsi un lungo applauso evitando poi di affrontare i reali problemi che una comunità ormai matura pone tutti i giorni all’intera nostra classe politica”.

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