Intervistata dal giornalista Paolo Carlucci a Belém la regista descrive le sue esperienze

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u Silvia Giulietti lei è stata invitata al FIC Festival del Cinema di Brasilia, ci può raccontare come è nata l’iniziativa?

Sono stata selezionata dal Festival per il documentario che ho diretto e prodotto su Luchino Visconti intitolato “Gli angeli nascosti di Luchino Visconti” e per un altro film “ The Universe of  Keith Haring” di Cristina Klausen del quale ho curato il montaggio. Quest’ultimo ha vinto il “Gran Premio della Giuria 2007” a Brasilia.

Sono questi due i film che sono stati portati al Festival,  quello su Haring ha partecipato al concorso mentre quello su Visconti è stato presentato in una sessione del Festival dedicata alle Opere Prime.

Sono stata molto felice per l’invito che mi ha anche dato la possibilità di conoscere da vicino il cinema brasiliano, attraverso la conoscenza di produttori, registi, attori ed attrici. Con alcune di queste persone abbiamo già iniziato a parlare sulla possibilità di fare delle cose insieme, con produzione brasiliana od in coproduzione tra Italia e Brasile. Ho visto e sentito molto interesse per l’Italia, ho sentito parlare molto del Sociologo italiano Domenico De Masi che è stato molto citato anche dal direttore del Festival Marco Farani.

Per il futuro spero di poter produrre e dirigere dei film con coproduzioni italo-brasiliane

 

Sò che lei prima di venire in Brasile ha mostrato i suoi film al Festival del Cinema di Roma, in particolare ci può dire qualcosa sul film documentario su Visconti che lei ha prodotto e diretto.

Il film è un documentario di 54 minuti di durata che parla di Luchino Visconti come uomo e non solo come regista, attraverso le interviste con gli uomini della sua equipe che lo hanno accompagnato durante tutta la sua carriera viene svelato il lato umano dell’artista, è un documentario pensato in modo diverso, raccontato attraverso molte foto inedite del suo fotografo che lo ha seguito per 20 anni fino alla morte.

 

E quale è stata la sua percezione al Festival, sembra che l’esperienza di Brasilia sia stata molto positiva per lei, cosa potrebbe dirci a riguardo.

Devo dire che sono stata ricevuta con molto calore da tutti ed il Direttore del Festival, Marco Farani, è stato molto carino con me e tutti gli italiani che erano lí, c’è stata un ottima accoglienza.

C’è molto interesse per il cinema italiano che è stato accolto con grande entusiasmo perché la cultura cinematografica in Brasile ha sempre guardato ai registi italiani, purtroppo devo dire che forse noi conosciamo un pò meno del Cinema Brasiliano che invece è cresciuto ed è molto interessante, quindi credo che sarebbe utile poter aprire nuove collaborazioni affinché possano nascere lavori in coproduzione.

Credo che sarebbe positivo per i due Paesi lavorare insieme su questo settore, sarebbe auspicabile anche che i governi aiutassero in questo senso perché secondo me farlo rappresenterebbe un opportunità per tutti.

 

Ci può parlare ora un po’ del suo percorso nel mondo del Cinema.

Dunque, io lavoro nel Cinema da oltre 25 anni, ci sono per così dire cresciuta dentro e nel corso degli anni ho lavorato in varie specialità, negli ultimi anni lavoravo come  direttore della fotografia e operatore cinematografico. Poi sei anni fa, avvalendomi della mia preparazione tecnica sul cinema digitale in alta definizione, mi sono dedicata alla produzione indipendente fondando una società la cui politica è la realizzazione di progetti cinematografici in coproduzione con Paesi stranieri, affiancandosi ad altre società simili alla mia e di sviluppo indipendente.

Anche se ci avvaliamo dei finanziamenti ministeriali per il cinema non abbiamo accesso alle reti di distribuizione di massa. Il Cinema indipendente éè quello realizzato da giovani autori, registi, sceneggiatori che poi sarà questo il cinema futuro. Se pensiamo a Rossellini a Visconti anche loro all’inizio erano degli autori indipendenti che poi sono diventati quelli che tutti oggi conoscono.

Secondo me il futuro del Cinema in Europa passerà per il cinema indipendente che basa la sua produzione sulla grande qualità dei contenuti.

Come produttore indipendente negli ultimi 2-3 anni, oltre a quelli portati qui a Brasilia, ho prodotto un documentario “Chernobil : 20 Anni Dopo”che é poi stato candidato al Golden Globe nel 2006 presso la stampa estera. Il lavoro era incentrato su Chernobil ed i suoi bambini  20 anni dopo la catastrofe nucleare.

Poi ho prodotto e diretto un altro documentario “Feed the Peace” , che ha vinto il primo premio al Festival Internazionale “Un Film per Pace”, a Trieste nel 2007.

È la storia di due cuochi, uno Israeliano e l’altro Palestinese che attraverso la tavola trovano un modo per far pace e comunicare, gli argomenti trattati sono quelli umanitari. 

 

Prima di venire qua che idea si era fatta sul Brasile.

Lo conoscevo poco devo dire, perché in Italia il Brasile non è secondo me abbastanza notiziato anche se ultimamente mi sembra lo sia un pò di più, avevo letto per esempio degli argomenti sullo Stato di Santa Catarina, uno dei piú belli ed interessanti del Sud del Paese,   attraverso la lente di Domenico De Masi che è  molto conosciuto e attivo lì ed in Brasile in generale, sò che sta svolgendo un lavoro straordinario dove le arti e le idee  sono  aspetti messi in primo piano e che fanno la differenza. Ovviamente per questioni di tempo, non ho potuto visitare lo Stato e la sua capitale Florianópolis in questa occasione ma mi auguro di poterlo fare in futuro,  sicuramente troverei spunti per film e documentari.

Mi ero documentata su Brasilia, avevo letto dei libri e poi avevo delle informazioni sulla Regione Amazzonica, però tutto ciò che conoscevo e sapevo era comunque troppo poco per un Paese come questo, qui ho appreso molto ma c’è ancora un mondo da capire, un mondo dove entrano anche i discendenti italiani.

 

E adesso è qui a Belém, nello Stato del Pará ed in Amazzonia…….che sensazioni ha avuto, cosa può dirci di questi posti.

Dopo Brasília sono venuta qui a Belém ad incontrare un mio amico e per vedere e visitare un’altra porzione di questo Paese-Continente. La città offre un sacco di spunti: storici, geografici, sociali, architettonici, artistici, culturali, musicali ecc. 

Devo dire che mi ha molto sorpreso, non me l’aspettavo così pulsante, bella e ricca di storia e di vita. Ha un architettura di notevole bellezza, poi adagiata sulle rive del Rio delle Amazzoni è stupefacente per i contrasti che propone, sono andata in giro per la città, l’ho visitata   e le emozioni non sono mai cessate, ho visitato il Mercato del Ver o Peso che devo dire non ha uguali al mondo, ho visto moltissime altre cose.

Poi ho viaggiato a Marajó in un arcipelago di isole sul delta delle Rio delle Amazzoni ed anche qui ho visto una natura ed un mondo inimmaginabile per chi non c’è mai stato,  selvaggio, spiaggie meravigliose persone molto disponibili e gentili, molta avventura naturalistica.

Sono anche venuta per trovare un argomento da poter sviluppare qui in Brasile da proporre al Festival del Cinema di Roma l’anno prossimo e ne ho approfittato per fare una vacanza vedere vecchi amici e conoscere questi luoghi

 

E cosa si augura per il futuro.

Mi auguro di poter avere la possibilita di esprimermi in liberta e poter realizzare film e documentari con la collaborazione di altri paesi per aprire nuove possibiltità di distribuzione a livello internazionale…. e poterli portare nei festival nel momdo.

Credo che la collaborazione e la coproduzione tra paesi diversi sia un modo per scoprire nuovi talenti e unire le culture tra di loro.