u CAMPINAS-SP – In molti paesi del mondo, con la partecipazione di parlamentari,  si celebrano le Giornate dell’Ulivo, in Brasile è venuto il  sen. Giorgio Tonini responsabile del Gruppo DS-Ulivo della Commissione esteri del Senato, il 18 ha partecipato accompagnato dai rappresentanti dei partiti dell’Unione, DS Fabio Porta, IDV Venceslao Soligo, SDI Gianbattista Serra, e rappresentanti della comunità ed autorità, ad un incontro nella città di  Campinas.

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Nell’auditorio dell’Università UNICAMP, si è riunito  con italiani ed oriundi della regione circostante  dove ha   spiegato la situazione italiana di fronte al prossimo voto elettorale per la coalizione di centro-sinistra.

Così ha detto ” Per l’Italia il rapporto forte con il Brasile, attraverso la presenza di tante generazioni di italiani, non è solo un dovere di solidarietà nei confronti con i nostri cittadini che hanno fatto la scelta più difficile che possa fare una persona, quella di lasciare la propria terra, andare in un posto nuovo, affrontare l’ignoto, come succede a chi emigra – per noi non c’è solo questo  dovere di riconoscenza di un legame affettivo profondo – ma c’è anche un grande sentimento di viva attenzione, perché l’Italia è interessata a valorizzare le comunità all’estero, in particolare in un paese come questo, che non è una nazione marginale ma uno Stato  protagonista nella scena  economica, culturale e anche politica del mondo.

L’Italia è un paese che ha tante virtù, una di queste è il genio, l’immaginazione, la creatività, ma ha anche tanti difetti, il princilale è che è un paese che ha qualche problema con l’organizzazione, quindi per noi sistemare le basi di una strategia non è facile, siamo più bravi degli altri a volte ad avere ideee nuove, ma poi gli altri le sanno valorizzare meglio di noi.

Quindi si intuisce in Italia che i nostri  cittadini all’estero sono una miniera di opportunità, ma poi non sempre si è conseguenti con questa intuizione, quindi noi dobbiamo costruire una solidarietà più profonda ed una valorizzazione più coraggiosa, più strutturata nella nostra comunità all’estero.

In questo senso le prossime elezioni politiche  che vedranno per la prima volta un gruppo di parlamentari, piccolo, ma poi non irrilevante, perché saranno 6 senatori su 300, e 12 deputati su 600, quindi è una presenza che si potrà vedere, sarà un promemoria continuo con il fatto che c’è  un’altra Italia nel mondo, questo è l’impegno che dobbiamo prenderci nella prossima legislatura, cioè fare un salto di qualità con la comunità all’estero, non più soltanto fatto di occasioni d’incontro, ma  metterla in condizioni di esprimersi e ciò deve diventare una strategia politica.

L’altra cosa è che facendo così noi stiamo esplorando frontiere nuove della democrazia che è nata sull’idea dello Stato nazionale che voleva dire la coincidenza  di un popolo, un territorio e un governo. Oggi invece vediamo che ci sono territori dove ci sono più popoli, perché anche in Italia sentiamo la presenza di una immigrazione ed abbiamo il problema di come rapportarci con questa realtà, una esperienza assolutamente inedita per il nostro paese, come quella di  costruire una cittadinanza con questi popoli che sono nel nostro territorio ma  che non sono italiani di origine.

Poi c’è l’altra dimensione, che c’è una Italia fuori dal territorio italiano e che appartiene ad una impalpabile comunità che non è fisicamente riconoscibile in un territorio, ma riconoscibile per una identità, per una cultura, per una tradizione, per una storia e per un patrimonio  di civiltà di valori.

Ecco, nel mondo di oggi, nell’epoca virtuale, si dice che tutto si sta ristrutturando in modo da poter superare le barriere fisiche,  noi stiamo con questo voto della prossima primavera anche sperimentando forme nuove di democrazia,  un esperimento che se funzionerà, se riusciamo a costruirlo bene può dare al nostro paese una grande opportunità, perchè questa nostra capillare presenza nel mondo, che non abbiamo saputo davvero  mettere a profitto  con determinazione e farne una delle più grandi occasioni per riuscire a competere in un mondo che è diventato sempre più difficile, più competitivo, dobbiamo attivarla a favore della nostra comunità, della nostra  nazione.

Il nostro giudizio sull’attuale governo italiano è che è  il fallimento di questi 5 anni di promesse mancate, c’è in  Italia una forte spinta al cambiamento, noi speriamo di riuscire ad intercettarla, il governo sta cambiando le regole costituzionali, in particolare le regole elettorali, perché dispera di poter vincere un’altra volta le elezioni e allora vuole mettere i bastioni tra le ruote perché vuole che il governo di centro-sinistra abbia  problemi e difficoltà in parlamento, quindi sta facendo queste riforme che sono un grande segnale di debolezza, più che un segnale di forza, e la nostra determinazione con l’unità delle forze di centro-sinistra, con il programa comune che ci  stiamo  dando, dopo aver indicato Romano Prodi come premier, sarà di vincere le elezioni  attraverso  questa nostra composita coalizione,  che si sta preparando alla fase finale che è quella della campagna elettorale vera e propria, che ci sarà tra febbraio e marzo del prossimo anno, con la probabile data del 9 aprile che sarà la data della scelta dei cittadini.

Ecco, noi ci auguriamo, che con il concorso di tanti milioni di italiani, ciò possa essere la data di una svolta del nostro paese per riprendere quel  cammino che si è interotto, di risanamento economico e di  recupero di credibilità sulla scena mondiale, per dare il senso che l’Italia non solo è un bel  paese, ma un grande paese. Avere questa possibilità,  giocare un ruolo nel mondo, rendere possibile questo e  valorizzare il fatto di vivere  la globalizzazione proprio grazie a questa comunità italiana  che nel corso dei secoli si è disseminata in tutto il globo e che oggi, grazie alla sua operosità e al voto,  può diventare  la rete che farà dell’Italia uno dei grandi paesi del nostro tempo”.

Il sen. Tonini ha risposto alle numerose domande dei presenti, dirigendosi poi a San Paolo per un altro incontro all’Università Cattolica. Il giorno dopo, per altri appuntamenti,  si è diretto a Belo Horizonte e il 20 a Rio de Janeiro e Vitória.

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