u Ouro Preto-MG – Promosso dalla FENAJ-Federazione Nazionale dei Giornalisti Professionisti presieduta da Sérgio Murilo de Andrade e la partecipazione del Sindacato dei Giornalisti Professionisti di Minas Gerais con Aloisio Lopes alla presidenza, con il tema “Libertà di Stampa e Democratizzazione della Comunicazione”, si è svolta a Ouro Preto dal 4 all’8 luglio – nella cornice storica della città barocca dove si iniziò il movimento per l’indipendenza del Brasile nel sec. XVIII – con più di 600 iscritti, il 32° Congresso Nazionale dei Giornalisti, dove sono state discusse le proposte che la Federazione fa al settore della media.
È stato ribadito che è imprescindibile che si democratizzino i mezzi di comunicazione perché questa è una esigenza dei cittadini, con l’approfondimento della discussione su temi legati alla formazione professionale, mercato del lavoro, dignità della professione, libertà di stampa, creazione del Consiglio Federale di Giornalismo per la tutela della professione.
Una quarantina di pannelli, tra cui temi come la conferenza su “Media e Potere” di Marilena Chauí, Codice di Etica, Diritti d’autore, TV digitale, ecc. hanno illustrato ed informato i presenti.
Da parte italiana hanno partecipato dirigenti della Associazione Stampa Italiana in Brasile tra cui Giancarlo Palmesi e Venceslao Soligo che nel pannello coordinato da Elisabeth Vilela da Costa, ha esposto come si sono organizzate le associazione giornalistiche in Europa e che il Parlamento Europeo nella risoluzione del 16 settembre 1993, espressamente parla di codici deontologici da affidare alle associazioni professionali, si è trattenuto in special modo sull’ordinamento dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione della Stampa (Sindacati).
In particolare ha evidenziato che l’informazione è l’ossigeno del giornalista, mediatore fra il fatto e la diffusione e conoscenza dello stesso, necessita la garanzia di autonomia rispetto alla politica e alla gestione economico-finanziaria, secondo cui l’informazione spetta al giornalista con assoluta indipendenza, che il giornalista è il costruttore dell’immagine del paese e delle sue istituzioni.
In una società come quella brasiliana, paragonalibe all’italiana, con forti disomogeneità territoriali, economiche, storiche, etniche, il riconoscimento dell’attività professionale rappresenta una garanzia della libera manifestazione del pensiero al servizio della comunità. Ha trascorso su temi come: la preparazione degli operatori dell’informazione, la disciplina deontologica, la garanzia del diritto dei cittadini ad avere una informazione corretta, la formazione permanente, la tutela degli interessi e dei diritti professionali. Quanto alla deontologia, quando “penso, dico, faccio”, sono tre cose diverse, difficilmente ci sarà etica – ha enfatizzato.
Nel documento finale demominato “ Carta de Ouro Preto” la FENAJ si pronuncia “per ideali coraggiosi anche se tardivi” – denuncia “ l’assurdo processo di precarizzazione nel lavoro, la compressione salariale imposta dai gruppi di comunicazione” le “minacce che sorvolano la democrazia e che impediscono l’inserzione autonoma del Brasile nello scenario mondiale”.
Il documento riafferma la lotta della categoria per l’istituzione del Consiglio Federale dei Giornalisti e per l’approvazione della legge sulla stampa che tramita da 14anni nella Camera dei Deputati, rivendica l’immediata rattifica del progetto che attualizza il regolamento professionale approvato dal Senato recentemente.
Il Congresso ha definito il locale del prossimo incontro per il 33° Congresso, a San Paolo nel 2008.
Riguardo alla Stampa Italiana in Brasile ha ricordato che dal 1765 con il periodico “La Croce del Sud” gli italiani sono presenti nel settore, nel 1829 con “l’Osservatore Costituzionale” di Libero Badarò che morì dicendo “muore un liberale, ma non muore la libertà”,. Oggi con le pubblicazioni: Insieme, Comunità Italiana, Oriundi, Fanfulla, l’Italia del Popolo, Affari, numerosi programmi radio, site, TV, il giornalismo italiano all’estero si fa presente portavoce della dinamica della comunità ed ora con i nuovi parlamentari, della politica.
L’ASIB ha detto, chiede ai nuovi parlamentari eletti all’estero che si apprestino ad elebarare una nuova legge sulla professione che inserisca il riconoscimento delle Associazioni Stampa Italiana che operano all’estero, ai mass-media all’estero e garantisca l’iscrizione all’Albo dell’ODG agli operatori che già lavorano da cinque anni nel settore. Sull’editoria, per il contributo sul costo della carta – per finanziamenti ai programmi TV, radio, siti – il tutto equipollente ai finanziamenti che sono concessi in Italia.