u Oggi alle ore 16 termina il nostro turno per votare e il 13 e 14 aprile saranno i giorni della veritá. L´ultima parola spetta all´elettore, il quale sceglierá attraverso il voto lo schieramento che offre maggiore fiducia per la soluzione della crisi nazionale.
Secondo un recentissimo sondaggio realizzato da Renato Mannheimer, tra i candidati, quello che ispira maggiore fiducia é Walter Veltroni, con il 50 per cento delle preferenze tra gli intervistati, perché é “simbolo di novita'”, mentre Silvio Berlusconi guadagna solo il 41 per cento degli interpellati per le “capacitá individuali come imprenditore”. Per il primo é doveroso precisare che se la “novitá” si riferisce al soggetto come “homus novus” cioé quell´uomo che come Silla, incomincia da zero e seguendo un cursus honorum si fa strada per progressivamente arrivare alle cariche dello Stato e quindi assumerne la lideranza, il riferimento é corretto, tenuto anche conto dell´ascesa politica di Veltroni, che non é nato da una famiglia di politici; il padre era giornalista e successivamente dirigente della RAI degli anni cinquanta. Se, per altro verso, la “novitá” si riferisce al Partito Democratico, di cui Veltroni é leader per le imminenti elezioni politiche, il sondaggio di Mannheimer ci dimostra che gli interpellati manifestano la loro simpatia per il nuovo corso politico-strutturale del PD, un PD che corre da solo, con un programma chiaro, valido e realizzabile.
Nell´uno e nell´altro caso, comunque, Veltroni e il PD nel sondaggio ne vengono fuori soddisfacentemente bene. Per il secondo (Berlusconi), la fiducia degli elettori (41%) ricade esclusivamente sul soggetto (capacitá individuali come imprenditore) e non sullo schieramento politico che rappresenta, il Popolo della Libertá. A questo punto é quasi d´obbligo fare una considerazione sull´imprenditore nonché leader politico Berlusconi : le imprese, per come é noto, si distinguono anzitutto in private e pubbliche, a seconda del soggetto che ne é titolare. Le imprese private si prefiggono di perseguire l´obbiettivo del massimo profitto mentre le pubbliche quello del massimo benessere dell´intera collettivitá; gli obbiettivi, per come é facile notare, sono opposti l´uno all´altro. La legge segreta del mondo, infatti, risiede nel rapporto di interdipendenza di due concetti opposti, che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l’uno dell’altro dato che vivono solo l’uno in virtù dell’altro. Quindi niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. Quí ci troviamo dinnanzi a due concetti che sono sostanzialmente opposti e incorporati dalla stessa persona. Essere un ottimo imprenditore privato non vuol dire necessariamente essere un ottimo reggitore della “res publica” e viceversa. É forse possibile sperare che si possa creare una specie di armonia tra i due contrari? Noi riteniamo che nel caso specifico sia improbabile. D´altro canto, ognuno deve fare ció che gli é próprio, nel concreto dell’azione ogni uomo deve comprendere quale sia la propria giusta misura. .“L´oro e l´argento sono i tiranni del mondo, ma, benché il loro impero sia in sé ingiusto, a volte é ragionevole, tanto da poterne sopportare il dominio, altre volte é eccessivo, tanto da rendere detestabile il suo giogo”. Questo breve passaggio del Testamento politico di Richelieu, nella sua semplicitá apparente, ci presenta uno spazio analitico eccezionalmente problematico e puó essere utilmente collocato, se vogliamo, in qualunque indagine sui rapporti fra politica, diritto e denaro. Noi lasciamo ogni ulteriore analisi agli elettori.