VICENZA – ITALIA – Io non mi scandalizzerei più di tanto se la Signora Marisa Leticia Lula da Silva (che di cognome fa Rocco da una parte e Casa dall’altra) ha evitato code ed ha vista legittimamente riconosciuta la propria cittadinanza italiana in tempi brevissimi, posto – chiaramente – che ne avesse pieno titolo. Fa semplicemente parte dei privilegi di essere la primeira dama di un Paese tanto importante e con tanta italianità. Credete forse che il Ministro/Imprenditore Furlan abbia seguito una strada diversa ?
Come a dire che il nostro Presidente del Consiglio o il nostro Presidente della Repubblica dovrebbero fare la coda al botteghino del Teatro alla Scala per assistere alla “prima” del Barbiere di Siviglia o che dovrebbero mettersi in lista di attesa per fare una TAC, come tutti i cittadini. Ma dài…
E’ chiaro che la cittadinanza italiana, in questo caso, è stata confezionata dall’alto (leggi Ambasciata d’Italia a Brasilia), ma è assolutamente comprensibile, suvvia. E’ anche, se vogliamo, un’operazione di marketing da parte del nostro Paese, un’operazione “simpatia”, una mossa diplomatica che non ha danneggiato nessuno e ha fatto contenta la moglie del Paese ospitante.
Tralascio le considerazioni sull’opportunità o meno di richiederla, in questo preciso momento storico/politico, la cittadinanza italiana da parte della Signora Marisa Leticia.
Piuttosto mi stupisco e mi indigno perchè molti nostri Comuni, invece di conferire cittadinanze onorarie ad attori americani che nulla hanno a che fare con l’Italia (e che nemmeno si degnano, poi, di venire a ritirare) non le conferiscano a tanti loro oriundi che in Brasile hanno saputo fare grandi cose (un certo Portinari e un certo Adoniran Barbosa, solo per fare i primi nomi che mi vengono in mente…).