u SAN PAOLO-SP – L’A.FE.MO-Associazione  Fabbricanti ed esportatori di macchinari per l’oreficeria assieme all’ICE hanno promosso, a San Paolo, un incontro sulle tecnologie del settore.

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È conosciuta l’egemonia  italiana di gioielleria in oro ed argento, un primato conquistato con l’alta qualità dello “Italian Style” sia in creatività che in tecnologia. Tutto ciò ha determinato un forte sviluppo dell’industria  di macchinari  anche per la bigiotteria, e copre l’80% della fornitura mondiale dalle macchine per catenine e rifinitura, ai forni per fusione.

Abbiamo intervistato il presidente dell’A.FE.MO, Giorgio Manfredi.

Nel Seminario lei, quando stava spiegando il processo di fusione,   ha  proiettato la scultura etrusca  “La Chimera” , vorrei alcuni cenni storici su questi processi, dall’antichità ai nostri giorni

“La fusione è sempre stata il sogno dell’uomo,  per trasformare il metallo in un qualcosa che abbia una forma piacevole, solida, si è cominciato nell’antichità con le utilità, gli utensili, le armi, per poi arrivare ad oggetti del piacere. Vediamo di cosa erano stati capaci gli antichi egizi, greci, etruschi e anche nel continente americano si erano eseguite nell’epoca pre-colombiana grandi fusioni di metalli. Diciamo che erano molto bravi gli etruschi, i greci, i romani, ma poi con le invasioni barbariche questo sapere si  perse e fino al rinascimento non si è più arrivati a quei livelli.

La fusione era, se vogliamo metterla sotto un punto di vista  un po’ poetico, l’imitazione da parte dell’uomo di creare un qualcosa come dio aveva creato lui.

Naturalmente con la diffusione del gusto e del bello, prima con la civiltà minoica, poi con quelle greca ed etrusca, si arrivò ad avere delle tecniche di fusione con il bronzo, che si prestava molto bene perché era fluido, scorreva facilmente, riusciva bene a riempire le forme e sono arrivati a creare delle opere veramente stupende, ancora oggi stiamo studiando come potevano arrivare ad eseguire dellle fusioni così perdette ed abbiamo dovuto attendere, per arrivare a queste soluzioni, un certo Benvenuto Cellini, che quando fece la fusione del “Perseo” studiando tutti i dettagli del processo fece una fusione stupenda.

Il suo processo, con la cera persa, che usiamo ancora oggi, ha rivoluzionato tutto in gioielleria, dove  qualsiasi oggetto d’arte,  viene modellato in cera, rivestito  con gesso refrattario, viene messo in forno, la cera evacua, rimane quindi una forma in cui si metterà il metallo e poi la forma andrà distrutta perché la si usa una sola volta, quindi per progressione si è arrivati poi a molti sistemi di fusione.

Le fusioni eseguite da Benvenuto Cellini sono perfette, prima di tutto perché conosceva molto bene la fisica, di come il metallo una volta iniettato in una forma si raffredda, e per non farlo arrivare alla contrazione sapeva dove mettere i canali di sfogo e quelli di aerazione, per cui il metallo fluiva in maniera perfetta e riempiva la forma senza alcun problema. Questo è stato il grande fatto che a poi portato alla fusione moderna.

Un grande passo l’ha portato l’induzione, che consente di creare un campo magnetico che genera calore sulla molecola del metallo,  potendo fondersi qualsiasi tipo di questo, senza interventi della fiamma, senza interventi esterni, creando una facilità maggiore per raggiungere  la temperatura necessaria e con questa apparecchiatura   l’operatore  non dovendo  usare  la fiamma non viene esposto a respirare aria contaminata.

Come state lavorando con il mercato? Quali i vostri numeri?

Diciamo che i numeri in assoluto sono sempre difficili da avere. Diciamo invece che  con l’avvento del telefonino l’oggetto del desiderio è molto cambiato, quando una volta una ragazza compiva 13/15 anni gli si regalava l’orologio, l’anellino, gli orecchini, il braccialetto,  oggi gli si regala il  telefono cellulare e purtroppo questo ha sviato il nostro  mercato, ossia il gioiello non è più l’oggetto del desiderio che è stato sostituito con altri, come oltre al cellulare, ci sono il motorino, l’automobile la play station, il computer, ossia   l’elettronica avrebbe soppiantato la gioielleria come oggeto del desiderio, questo  non era stato previsto da nessuno, quindi nel nostro mercato mondiale si è creata una crisi.

Inoltre abbiamo una dimenticanza, una disattenzione nel comprendere il problema  cinese, l’indiano, che nel nostro settore sono pesantemente presenti, purtroppo per chi crea disegni, per chi crea opere d’arte molte volte se le ritrova il giorno dopo in tutto il mondo ripetute a prezzi avvilenti, perché  per copiare non ci sono  costi di ricerca, di studio, di investimento, anche questo ha limitato lo sviluppo della nostra industria di macchinari per l’oreficeria.

Ma il fatto che la Cina è entrata nel WTO non sta limitando questo fatto?

Assolutamnete, credo che la Cina abbia giocato molto bene le sue carte, sia entrata nell’Organizzazzione mondiale del commercio alle condizioni che voleva, continua a fare quello che vuole e non è contrastata questa sua aggressività, quasi da pirateria commerciale e d’altronde loro hanno dei grossi vantaggi e non hanno quasi nessun obbligo. In Europa qualsiasi macchinario deve uscire con un marchio CE (Comunità Europea) e loro escono con un marchio CE (China Export), ecco queste cose sono un gioco da banchetto delle tre carte.

Quanto al Brasile?

Il Brasile è uno dei paesi a più alta potenzialità, ma ha dei problemi endemici, come il costo del denaro, il sistema bancario che fa strapagare la valuta, quindi gli investimenti diventano sempre più pesanti,le alte tasse di importazione che si accumulano su tutto, ma il Brasile potrebbe essere veramnete una potenza mondiale, molto più forte di quello che è, ma come in tutti i paesi latini, abbimao dei politici che non pensano alla risvolta economica, sono tanto teorici quanto poco pragmatici”.

Hanno partecipato all workshop la ASEG Galoni innovazioni tecnologiche e processi di microfusione; F.lli Fossati crogioli refrattari, di grafite, forni elettrici per la fusione di metalli preziosi; FASTI industriale,  macchine automatiche per catene gourmette, forzatina, veneziana, ecc.;  Flli. Manfredi fusione a vacuo e fusione centrifugata, fusione del titanio,  saldatura a laser; IECOF forni di fusione statici, fonderia per metalli preziosi, placche fili, laser di saldatura; INVIMEC laminazione e  profilazione; OMPAR adamantare, lapidazione di metalli preziosi.