Cari Consiglieri, cari colleghi ed amici, ne sarete già stati informati tramite le agenzie di stampa, o da altre vostre fonti, ma comunque desidero confermarvi che mercoledi prossimo 9 luglio alle ore 11.oo in Svizzera, su iniziativa della Delegazione svizzera del CGIE e dell’Intercomites, vi sarà una manifestazione di protesta con l’occupazione simbolica di tutti gli Uffici consolari in difesa della rete consolare e per chiedere al MAE ed al governo italiano che siano garantiti dei servizi all’utenza quantomeno decorosi. Sarebbe certamente utile se venisse accolto l’appello del Segretario generale della UIM, Alberto Sera, e cioè che questa manifestazione di protesta della comunità italiana in Svizzera venisse estesa in tutto il mondo, sia da voi che dai Comites locali, visto e considerato che lo stato di degrado della rete ed il suo malfunzionamento è generalizzato e che sull’intera rete consolare italiana pende la mannaia della ristrutturazione, ergo chiusura di uffici e declassamento di altri! Come ricorda uno slogan del sindacato elvetico: UNITI SIAMO FORTI! e questo vale ovviamente anche per tutti gli italiani all’estero. Qui di seguito troverete alcuni documenti  tra cui la copia della lettera che ogni singolo Comites della Svizzera consegnerà al capo dell’Ufficio consolare di riferimento al momento dell’occupazione. Naturalmente la riuscita della manifestazione sarà condizionata dall’eco che troverà nei media locali e nazionali in Italia e questo dipenderà da tutti noi.  Con molta cordialità, Dino Nardi (CGIE/Svizzera – Responsabile della UIM in Europa) 

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 IN DIFESA DELLA RETE CONSOLARE PROMOSSA DAI COMITES E DAL CGIE

 

 

La notizia dell’accorpamento del Consolato d’Italia di Berna nell’Ambasciata e la contestuale istituzione di una Cancelleria consolare è arrivata inattesa cogliendo di sorpresa non solo la comunità italiana ma, perfino, la stessa Ambasciata d’Italia, il CGIE ed il Comites locale. Immediatamente nello scorso fine settimana, alla Casa d’Italia di Berna, al sabato, è stata convocata dal Comites un’assemblea pubblica ed alla domenica una riunione dell’Intercomites della Svizzera, sia per informare di quanto deciso dal governo italiano che per individuare delle forme di protesta per impedire un ulteriore sbriciolamento della rete consolare, iniziato nella Confederazione negli ultimi lustri, ed uno scadimento dei servizi consolari: non solo a Berna ma nell’intera Confederazione.

Di fronte a questa imprevista situazione che si è venuta a creare, la riunione tra la Delegazione elvetica del CGIE e l’Ambasciata italiana, già programmata per il 2 luglio, per discutere delle problematiche della comunità italiana in Svizzera, non poteva non subire uno stravolgimento del suo ordine del giorno. Così è stato. Infatti la riunione con l’Ambasciatore è stata allargata ad un rappresentante dell’Intercomites e ad una delegazione del Comites di Berna e la discussione ha riguardato unicamente la questione del Consolato di Berna e la precaria condizione in cui si trova non solo l’intera rete  consolare in Svizzera bensì la stessa Ambasciata d’Italia per la quale sarebbe veramente  insopportabile accollarsi anche il lavoro supplementare di una Cancelleria consolare.

Al termine della riunione da parte della Delegazione del CGIE della Svizzera e dei rappresentanti del Comites di Berna e dell’Intercomites della Confederazione si è giunti all’unanime conclusione che, al di là di varie iniziative di carattere politico per le quali verranno coinvolti il CGIE e la rappresentanza parlamentare italiana eletta nella Ripartizione Europa della Circoscrizione estero, già dalla prossima settimana, inizierà una forma di protesta in difesa dei servizi consolari in Svizzera. Una protesta che, attraverso un coinvolgimento attivo di tutti i Comites, prevede anche l’occupazione, sia pur pacifica, di tutte le sedi consolari della Confederazione per attirare l’attenzione del governo e del parlamento italiani  sulla situazione di degrado in cui si trova la rete diplomatico-consolare italiana in Svizzera. Un degrado che non consente più di garantire dei servizi decorosi all’utenza e che dà un’immagine negativa dell’Italia a chiunque vi si avvicini siano essi emigrati, doppi cittadini, giovani di origine italiana o cittadini stranieri interessati all’Italia per motivi turistici, culturali o commerciali. Ovvero per sollecitare le autorità italiane a sedersi ad un tavolo e verificare, con tutti i soggetti interessati, come ristrutturare la rete diplomatico-consolare italiana nella confederazione ottenendo, si, dei risparmi ma garantendo tuttavia la funzionalità delle rete e dei suoi servizi alla comunità italiana in Svizzera, che ancora ammonta ad oltre mezzo milione di cittadini, ed a quanti altri sono interessati all’Italia per i più svariati motivi.

 

Dino Nardi

CGIE / Svizzera