u SAN PAOLO – SP – Cercando i proseguire con i sucessi ottenuti in India, Cina e Turchia la Confindustria, il Ministero delle Attività produttive, l’ICE e l’ABI hanno iniziato un programma intenso di incontri con il versante brasiliano che sono durati dal 27 al 31 marzo.
Numerosi tavoli tecnici tra cui le infrastrutture, l’agroindustria, l’edilizia civile ,l’elettronica, l’ambiente, il design, la moda sono stati tema di discussione.
A dimostrare l’interesse per il Brasile ci sono i numeri: 250 imprenditori, 3000 incontri tra imprese italiane e brasiliane. C’è la Sedes, che produce resistenze elettriche, impresa del trevigiano 6 milioni di euro investiti, che ha acquistato la Elbac brasiliana che cresce ad un ritmo del 25-30% all’anno ; la Ipierre di Verona, 8 milioni di euro di fatturato del settore dell’irrigazione e mobili per giardino; la Socotherm di Zeno Soave che si occupa di rivestimento dei tubi per l’energia e punta nel settore di manutenzione autostradale
“In Brasile, come nelle precedenti missioni, risponde all’ambizioso progetto che Confindustria – dice Montezemolo – negli ultimi anni, ha messo al centro della propria agenda con l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese con uno sforzo di maggiore integrazione internazionale, utilizzando le grandi imprese, per molti aspetti già parte integrante del tessuto economico di questi paesi, come battistrada e traino delle piccole, bisogna evitare il tentativo di differenziazione delle piccole dalle grandi, l’Italia ha poche grandi aziende, le piccole sono di dimensioni ridotte per poter competere sui mercati intenazionali, però hanno tecnologie e marchi di eccellenza” .
La scelta del Brasile – ha rimarcato Montezemolo – risponde ad un invito rivolto direttamente dal presidente brasiliano agli industriali italiani nella visita dell’ottobre del 2005 in Italia. In questa iniziativa ci muoviamo con l’ICE, l’ABI e il governo, grandi imprese, piccole e medie, consorzi export, sapendo che per gli imprenditori italiani il Brasile è un obiettivo irrinunciabile. Le grandi aziende sono in grado di venire da sole, questa missione la più grande che sia mai stata organizzata dall’Italia in Brasile, é in funzione delle piccole e medie.
Negli ultimi dieci anni c’è stato un rallentamneto degli investimenti, ora si tratta di rilanciarli – commenta Montezemolo. Il Brasile sta giocando una partita importante. L’interscambio con l’Italia è pari a 5 miliardi di U$, siamo l’ottavo partner commerciale, nei primi 11 mesi del 2005 le esportazioni italiane sono aumentate del 14%, a 1.85 miliardi di euro, a febbraio +6,5%, in America Latina +29%. Secondo uno studio di Sace e Oxford Economic Forecasting per il 2006-2009 le vendite italiane in Brasile saliranno di circa i’8% l’anno – ma abbiamo 500 aziende italiane in questo paese – l’interesse delle aziende italiane conferma che non esiste un rischio-Brasile – segnala Montezemolo.
Questo paese ha una produzione straordinaria di prodotti dell’agroalimentare, il food processing può essere un settore dove concentrare gli accordi.
Noi abiamo voglia di crescere e riteniamo che in Brasile si possano fare cose importanti siamo qui per fare accordi, lavorare assieme portare marchi di qualità in questo paese grande e bello.
Umberto Vattani – presidente dell’ICE – ha rimarcato – mentre le piccole e medie imprese italiane si affaciano sull’Atlantico devono arrivare anche le nostre banche a dar man forte ed offrire sicurezza e competitività nello sforzo di penetrazione commerciale. Maurizio Sella presidente dell’Abi – ha agginto – non siamo rappresentati a sufficienza, anche le banche devono prendere rischi e sapere investire in questo immenso mercato.
Il follow-up della missione è già in programma, gli imprenditori brasiliani andranno in Italia ad ottobre.