O SUBSTITUTO DE GHERARDO LA FRANCESCA É SIGNATÁRIO DE DOCUMENTO CONTRÁRIO AO ENCOLHIMENTO DO MAE EM MOMENTO DE CRISE

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CURITIBA – PR – Em substituição ao atual Gherardo La Francesca, o novo embaixador da Itália no Brasil deverá tomar posse logo no início do ano que vem e será o atual vice-diretor geral e diretor central para a Integração Européia do Ministério das Relações Exteriores, ministro plenipotenciário Raffaele Trombetta. Não há informações disponíveris até o momento sobre o novo cargo que La Francesca deverá assumir.

Sua escolha, segundo alguns órgãos de imprensa italiana no exterior, teve forte influência do ex-embaixador no Brasil, Michele Valensise, hoje secretário geral da Farnesina (o primeiro nome depois do ministro Giulio Terzi di Sant’Agata.

“No Brasil, que ainda não atendeu ao pedido italiano de extradição do terrorista Cesare Battisti, o embaixador será Raffaele Trombetta”, noticiou há algum tempo ItaliaOggi.

Trombetta – um napoletano doc, segundo se diz na Europa – responde pelo atual cargo desde dezembro de 2010. Nascido em 23 de abril de 1960, entrou para a carreira diplomática em dezembro de 1985 e já ocupou importantes funções em Londres, Bogotá, em Bruxelles, na embaixada da Itália em Pequim, e foi vice-diretor para a Ásia.

Em julho de 2010, Trombetta foi um dos signatários de extenso documento em que 39 graduados funcionários de carreira (entre os quais o próprio atual ministro Giulio Terzi e Michele Valensise) assinaram e dirigiram aos presidentes da República, do Senado, da Câmara dos Deputados e do Conselho de Ministros, manifestando preocupação com os cortes no orçamento do Ministero degli Affari Esteri.

“É no terreno internacional que deverão ser enfrentadas as causas da crise” que se abate sobre a Europa e sobre a Itália, diziam os signatários, pedindo um fortalecimento das “funcionalidades operacionais do Ministério das Relações Internacionais”.

Em anexo está um vídeo em que o novo futuro embaixador da Itália no Brasil fala da estratégia européia no setor de segurança pública e, abaixo, publicamos o texto em italiano do documento em que ele é o último signatário:

Ministero degli Affari Esteri

Roma, 15 luglio 2010

Signor Presidente della Repubblica,
Signor Presidente del Senato della Repubblica,
Signor Presidente della Camera dei Deputati,
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
Signor Ministro degli Affari Esteri,
Signor Ministro dell’Economia e Finanze,

quali funzionari della Carriera diplomatica cui sono attribuite le più rilevanti responsabilità, a Roma e nelle maggiori Sedi all’estero, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per le conseguenze sul Ministero degli Affari Esteri di alcuni dei provvedimenti previsti nella manovra finanziaria all’esame del Parlamento. Se approvati senza adattamenti, detti provvedimenti produrrebbero pesanti ricadute sulla capacità delle Istituzioni di tutelare gli interessi nazionali all’estero e di promuovere le priorità della politica estera italiana. Siamo convinti che tali conseguenze contraddicano la ratio stessa della manovra e possano essere modificate senza sacrificarne gli obiettivi primari. Riteniamo in questo di interpretare i sentimenti e le apprensioni di tutti i diplomatici italiani.

La manovra non è imposta da cause endogene, bensì dalla grave crisi economico-finanziaria internazionale. E’sul terreno internazionale che vanno dunque affrontate le cause della crisi e, quindi, con un rafforzato impegno di politica estera. Stante l’elevato grado di interdipendenza dall’estero, la crisi comporta un duplice rischio per l’Italia: il riallineamento a nostro sfavore del peso politico dei maggiori Paesi, europei e non; l’acuirsi della competizione globale per mercati, investimenti, tecnologie avanzate e approvvigionamenti. Sotto tutti questi profili, il Ministero degli Esteri e la rete diplomatico-consolare possono fornire un contributo rilevante per far uscire con successo l’Italia da questa difficile congiuntura. Ciò non può avvenire, tuttavia, senza risorse più adeguate di quelle, oramai al livello di guardia, delle quali disponiamo al Ministero.

Riconosciamo naturalmente la sopravvenuta esigenza di severo contenimento della spesa pubblica. Nell’adozione di misure concernenti il trattamento del personale al servizio dello Stato non si dovrebbe peraltro prescindere per quanto riguarda la Carriera diplomatica da quei requisiti di specialità derivanti dalla natura peculiare di funzioni rappresentative dello Stato alll’estero. Ciò comporta la necessità di valutare con particolare attenzione l’impatto di disposizioni che riducono ulteriormente gli stanziamenti del Ministero, nonché di quelle relative al blocco del reclutamento, o al congelamento di legittime forme di incentivazione del merito negli scorrimenti di carriera o, ancora, all’anticipazione dei termini di pensione senza un adeguato periodo transitorio atto ad evitare ripercussioni negative sul piano internazionale.

L’elevata professionalità della Carriera diplomatica e delle altre Carriere del ministero degli Esteri, acquisita e maturata attraverso l’alternanza del servizio diversificato a Roma con l’esperienza unica di oltre 300 uffici all’estero, non è fungibile. Ne siamo orgogliosi. La risultante è un impegno lavorativo determinato non dall’orario o dal calendario, ma dalla sensibilità e rispondenza agli interessi politici, economici, imprenditoriali e di sicurezza dell’Italia.

In questo passaggio critico della vita nazionale, prova ne sia la portata della manovra finanziaria, è imperativo che non vengano meno il rapporto fiduciario ed il clima di serenità essenziali al servizio pubblico, in particolare quando prestato all’estero, in condizioni ambientali di tensione, disagio e, sempre più frequentemente, di rischio.

E’ in questo spirito che abbiamo inteso sottolineare la necessità di non indebolire la funzionalità ed operatività del Ministero degli Affari Esteri, compromettendone la capacità di sostenere e difendere gli interessi nazionali in un momento in cui ve ne è più che mai bisogno. Pur nel rispetto dei vincoli generali stabiliti dalla manovra finanziaria e degli obiettivi di economia di spesa, riteniamo quindi che vi possano essere le condizioni per tenere conto delle giustificate preoccupazioni da noi espresse.

In definitiva, e soprattutto, non possiamo assistere in silenzio alla progressiva paralisi funzionale di un Ministero e di una Carriera la cui specialità è da sempre consistita nel leale ed efficiente servizio dello Stato e delle Istituzioni.

Con i sensi della nostra alta stima e considerazione

Giampiero Massolo

, Segretario Generale
Rocco Antonio Cangelosi, Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica
Vittorio Claudio Surdo, Ambasciatore a Mosca
Mario Salvatore Bova, Direttore Generale per i Paesi dell’Europa
Giovanni Caracciolo di Vietri, Ambasciatore a Parigi
Riccardo Sessa, Ambasciatore a Pechino
Carlo Marsili, già Ambasciatore ad Ankara
Ferdinando Nelli Feroci, Rappresentante Permanente presso l’U.E.
Antonio Armellini, Rappresentante Permanente presso l’O.C.S.E.
Roberto Toscano, Ambasciatore a New Delhi
Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Ambasciatore a Washington
Maurizio Melani, Ambasciatore a Baghdad
Michele Cosentino, Ispettore Generale del Ministero e degli Uffici all’estero
Laura Mirachian, Rappresentante Permanente presso le OO.II. a Ginevra
Stefano Stefanini, Rappresentante Permanente presso la N.A.T.O.
Leonardo Visconti di Modrone, Capo del Cerimoniale diplomatico della Repubblica
Alain Giorgio Maria Economides, Ambasciatore a Londra
Cesare Maria Ragaglini, Rappresentante Permanente presso l’O.N.U. a New York
Claudio Bisogniero, Segretario Generale Delegato della N.A.T.O.
Claudio Pacifico, Ambasciatore al Cairo
Giovan Battista Verderame, Direttore Generale per i Paesi delle Americhe
Vincenzo Petrone, Ambasciatore a Tokyo
Attilio Massimo Iannucci, Direttore Generale per i Paesi dell’ Asia, dell’Oceania, del Pacifico e l’ Antartide
Michele Valensise, Ambasciatore a Berlino
Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore presso la Santa Sede
Carlo Maria Oliva, Vice Segretario Generale Vicario
Pasquale Terracciano, Capo di Gabinetto dell’On. Ministro
Giacomo Sanfelice di Monteforte, Direttore Generale per le Risorse Umane e l’Organizzazione
Giuseppe Deodato, Ambasciatore a Berna
Giandomenico Magliano, Direttore Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale
Sandro De Bernardin, Vice Segretario Generale – Direttore Politico
Stefano Ronca, Direttore Generale per la Cooperazione Politica Multilaterale e i Diritti Umani
Francesco Maria Greco, Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale
Carla Zuppetti, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie
Giuseppe Morabito, Direttore Generale per i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana
Efisio Luigi Marras, Reggente la Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente
Elisabetta Belloni, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
Maurizio Massari, Capo del Servizio Stampa e Informazione
Raffaele Trombetta, Reggente la Direzione Generale per l’Integrazione Europea