u CURITIBA – PR – “Abrir uma página nova do capítulo “italianos no exterior”, escrida pelos jovens e junto aos jovens, tendo ao centro suas justas reivindicações de maior oportunidade de estudo e de trabalho na Itália, através de bolsas de estudos, estágios e cursos de formação específica”
Esta é uma das propostas do sociólogo Fabio Porta, candidato à Câmara dos Deputados nas eleições parlamentares de abril, que darão um novo governo à Itália. Porta, que é o coordenador geral no Brasil da União Italiana do Trabalho – UIL, é candidato pelo Partido Democrático e assegura que “levarei ao Parlamento o entusiasmo e a esperiência de meu compromisso diário junto a milhões de italianos e descendentes que vivem na América do Sul”.
O candidato, através de seu serviço de imprensa, divulgou neste sábado (01.03.2008) um extenso comunicado à comunidade ítalo-sul-americana enumerando os pontos principais de sua atuação, caso seja eleito deputado. Como se sábe, a comunidade italiana da América do Sul elegerá dois senadores e três deputados, dos 18 parlamentares (6 senadores e 12 deputados) escolhidos pelo voto na Circunscrição Eleitoral do Exterior. O voto em todo o mundo nesta circunscrição eleitoral será por correspondência e deve estar depositado nos consulados até as 16 horas do dia 10 de abril. Na Itália, as eleições se desenvolverão dias 13 e 14 de abril
O COMUNICADO – Transcrevemos a seguir, na íntegra, o comunicado de Fabio Porta aos eleitores:
u “Ho accettato con senso di responsabilità ma anche con grande entusiasmo la proposta di essere candidato alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione America Meridionale per il Partito Democratico.
Si tratta di una scelta in continuitá con il mio lavoro di questi ultimi anni, e ovviamente con il bel risultato ottenuto nelle scorse elezioni; ma si tratta soprattutto della continuitá con un impegno che mi vede quotidianamente e su tutto il territorio sudamericano a fianco dei milioni di italiani e italo-discendenti che qui vivono e che qui – è bene ricordarlo a qualche italiano – pensano di continuare a vivere con le loro famiglie.
Con questo spirito parteciperó a questa consultazione elettorale; con il Partito Democratico, vera novitá del quadro politico italiani ed unica credibile alternativa alla deriva autoritaria e berlusconiana del nostro Paese.
Conosco bene ed a fondo le problematiche degli italiani all’estero, del Brasile e del Sudamerica in particolare.
La pressante richiesta per servizi consolari degni ed adeguati alla numerosità della nostra comunitá; ma anche le legittime richieste dei ‘contrattisti’ dei Consolati, che spesso subiscono scelte verticistiche e non sempre ispirate dal buon senso.
Condivido poi la legittima aspirazione da chi ha richiesto un diritto di vedere riconosciuta in tempi certi la propria cittadinanza italiana, eliminando quella vergognosa “fila” che è anche fonte di tante situazioni aberranti oltre che della saturazione dei consolati stessi.
Vorrei poi aprire una pagina nuova del capitolo “italiani all’estero”: una pagina scritta dai giovani e insieme ai giovani, con al centro le loro giuste rivendicazioni di maggiori opportunitá di studio e di lavoro in italia, attraverso borse di studio, stage e corsi di formazione specifici.
Un interscambio “a doppio senso”, che dia la possibilitá anche ai giovani italiani di utilizzare questa corsia privilegiata con il Sudamerica per le loro ricerche e lo sbocco professionale dei loro studi.
Non dimenticheró ovviamente uno dei punti cardine del mio lavoro quotidiano, ossia l’attenzione alle persone piú anziane e a chi ha maggiormente bisogno del nostro aiuto.
Non parlo solo della ripresa della battaglia per l’assegno di solidarietà, ma anche dell’estensione a tutti coloro che ne hanno bisogno di una adeguata copertura sanitaria e – soprattutto – della paritá di diritti in questo campo tra gli italiani residenti in Italia e all’estero. Il caso dell’invaliditá civile per chi risiede all’estero è emblematico.
Infine le relazioni economiche, la cultura, la cooperazione allo sviluppo: passa da qui il futuro del rapporto tra l’Italia e l’Altra Italia che vive all’estero. Un proficuo rapporto basato sulla valorizzazione delle risorse culturali e su precisi investimenti a favore delle piccole e medie imprese e della costituzione di joint-venture (soprattutto giovanili) tra i Paesi di emigrazione e l’Italia possono essere determinanti per lo stesso sviluppo futuro e la ripresa economica del nostro Paese.
Un’attenzione rinnovata alle Scuole italiane e alla divulgazione della nostra lingua, garantendo agli italiani che vivono all’estero ed ai loro figli il diritto all’educazione ed all’apprendimento della lingua e della culura italiana, sulla base di programmi specifici e non solo grazie a scuole private con rette spesso proibitive per la maggioranza dei nostri connazionali.
Su tutti questi temi organizzeró la mia agenda da parlamentare, avendo nei Comites e nella Associazioni la bussola principale per rimanere fedele alle aspirazioni degli elettori che mi daranno la loro fiducia.”