CURITIBA – PR – “Um minuto de silêncio não basta para lembrar e honrar o sacrifício de nossos emigrados pelo mundo”, afirma em comunicado datado de hoje (07.08.2009) o deputado Fabio Porta, a propósito de recomendação feita pelo ministro Franco Frattini, das Relações Exteriores, para que em todas as repartições diplomáticas da Itália seja feito, neste sábado, um minuto de silêncio em memória às vítimas de Marcinelle.
Segundo Porta, é “justo e oportuno” homenagear a todas as vítimas da imigração italiana no dia da tragédia de Marcinelle, mas “faremos uma verdadeira e plena homenagem a este povo de imigrantes quando formos capazes de emprestar valor e diginidade à história de nossa imigração no mundo”. O parlamentar lembra, por exemplo, que no último dia 6 transcorreu o aniversário do naufrágio do navio Sirio, “uma das maiores tragédias que nossa emigração conheceu”. Porta afirma que gostaria que este aniversário transcorresse com o empenho de todas as forças políticas em apoio à sua iniciativa parlamentar, juntamente com outros colegas, de tornar obrigatório o ensino da história da imigração nas escolas italianas. O comunicado do deputado Fabio Porta é o seguinte”:

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u L’ON. PORTA: RENDERE OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DELL’EMIGRAZIONE, STUDIARE A SCUOLA LA STORIA DELLA PRESENZA ITALIANA NEL MONDO.


Nel 1956 Marcinelle, cinquanta anni prima la tragedia del transatlantico Sirio: un minuto di silenzio non basta per ricordare ed onorare il sacrificio dei nostri emigrati nel mondo.

E’ giusto e opportuno rendere omaggio a tutte le vittime dell’emigrazione italiana nel mondo con un minuto di silenzio nel giorno della triste ricorrenza della tragedia di Marcinelle; ciò non è comunque sufficiente a perpetuare il ricordo delle tante, troppe, tragedie che nell’arco di oltre un secolo hanno accompagnato l’epopea dell’emigrazione italiana nel mondo.
Voglio oggi ricordare un’altra tragedia, anch’essa paradigmatica di tanti disastri come anche del coraggio e dell’eroismo di milioni di italiani che dalla fine dell’ottocento al secondo dopoguerra hanno varcato i confini del nostro Paese per cercare un futuro migliore per loro stessi, le loro famiglie, la loro Patria.
Il 6 agosto del 1906 affondava presso le coste della Spagna il transatlantico Sirio, con i suoi 1.700 passeggeri e 127 uomini di equipaggio a bordo; tra di essi circa settecento emigrati italiani, dei quali trecento morirono e duecento finirono dispersi: una delle più grandi sciagure che la nostra emigrazione abbia mai conosciuto.   Uomini e donne che cercavano nel “nuovo mondo”, in Brasile o in Argentina un futuro da costruire, sulle orme di centinaia di migliaia di loro connazionali che già avevano varcato l’Atlantico fuggendo dalla povertà, dalle sofferenze, a volte dalla persecuzione politica.
Renderemo un vero e pieno omaggio a questo popolo di migranti quando saremo capaci di restituire valore e dignità alla storia della nostra emigrazione nel mondo; per questi motivi ho presentato insieme a tanti colleghi del mio partito ma anche a deputati della maggioranza di governo, una proposta di legge per rendere obbligatorio l’insegnamento della storia della nostra presenza nel mondo in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Mi piacerebbe che questo anniversario si chiudesse con l’impegno di tutte le forze politiche e delle nostre istituzioni a portare avanti questa iniziativa, nell’interesse di tutti, nel rispetto della nostra storia e dei nostri caduti, nella costruzione di un futuro milgiore, aperto alle culture e solidale con i fatti e non a parole con l’Italia che è nel mondo.

Roma, 7 agosto 2009  – Ufficio Stampa On. Fabio Porta