u CURITIBA – PR – O senador italiano Alfredo Mantica que, na condição de subsecretário do Ministério das Relações Exteriores, tem a delegação para os Italianos no Mundo, escolheu o Brasil e a Argentina para seus primeiros contatos com a comunidade italiana no exterior. Sua visita ao Brasil está agendada para o início de julho. “Vou primeiro aos mais numerosos e mais distantes”, disse ele diante dos microfones da Raitalia, há poucos dias. “Acho que isso é justo. Depois irei ao encontro dos demais” – acrescentou.
No Brasil, sempre acompanhado do embaixador Michele Valensise, Mantica já tem alguns encontros agendados. Sabe-se que ele se encontrará com autoridades na Câmara Italo-Brasileira de Comércio, presidida pelo ex-senador Edoardo Pollastri. Em São Paulo, Mantica permanecerá de 2 a 4 de julho.
A assessoria de Pollastri já informou que “o subsecretário do Ministério do Exterior da República Italiana, senador Alfredo Mantica, se reúne no próximo dia 3 de julho, às 18h30min, com algumas das principais autoridades ítalo-brasileiras no auditório da Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio, Indústria e Agricultura, localizado na Av. Paulista, 2073 – 24º andar Horsa II”.
Ainda segundo a mesma fonte, participarão do encontro o Embaixador da Itália no Brasil, Michele Valensise, o Cônsul Geral da Itália em São Paulo, Marco Marsili, o Presidente da Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio, Indústria e Agricultura, Edoardo Pollastri, entre outras personalidades do mundo econômico, político e cultural dos dois países”.
No mesmo dia 3 de julho, segundo divulgou o Consulado de SP, Mantica terá um encontro com a imprensa local. Será na sede do Comites de SP, ao meio dia.
O subsecretário vem à ao Brasil e à América do Sul num momento particularmente importante para a comunidade ítalo-descendente, que acompanha os primeiros passos do “mutirão da cidadania” – um programa de trabalho destinado a colocar fim às longas e angustiantes filas de milhares de pessoas que aguardam o reconhecimento da cidadania italiana por direito de sangue. Esta “força tarefa”, segundo se anunciou, com mais recursos, pessoas e equipamentos nos consulados, deverá resolver o problema dentro dos próximos dois anos e meio, e terá foco principal no Brasil, Argentina, Uruguai e Venezuela, onde mais de um milhão de requerimentos abarrotam as gavetas dos órgãos da diplomacia italiana.
Na entrevista concedida a Raitalia, Mantica falou sobre diversos assuntos, entre eles, o da cidadania. Segundo ele, “é necessário dar cidadania a quem ama a Itália e está de acordo com algumas regras e normas: as leis fundamentais do Estado, como a Constutição”. Para ele, quem é nascido na Itália tem que ter o direito de ser cidadão italiano. “O reconhecimento por parte do Estado da cidadania italiana passa por um novo modo de ser cidadão num mundo que mudou~, disse ele. Publicamos, a seguir, matéria divulgada pela Raí International através da Agência Inform:

u Il Sottosegretario Mantica ospite di Italia World

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Italiani all’estero: tra passato e futuro
Confronto a tutto campo sui temi di interesse per i connazionali residenti all’estero

 
ROMA – Il suo primo viaggio fra gli italiani all’estero sarà in Argentina e Brasile: “Vado dai più lontani e numerosi. Penso sia giusto. Ma poi andrò anche nelle altre comunità, cominciando dall’Europa”. Lo ha dichiarato il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani all’estero e alla promozione culturale Alfredo Mantica, ospite della trasmissione Italia World di Rai Italia condotta dal direttore di Rai International Piero Badaloni che è  andata in onda su Raitalia 4 (Europa, canale 804 di Sky) sabato 21 alle 19 ora italiana; su Raitalia 1 (Americhe) sabato 21 alle 5 ora italiana; su Raitalia 2 (Australia e Oceania) sabato 21 alle 14,30 ora italiana; su Raitalia 3 (Asia, Africa e Israele) venerdì 20 alle 23.30 ora italiana.
“In Italia, sul tema immigrazione, vi è una insofferenza che non corrisponde alla realtà – afferma Mantica – e poi c’è una percezione dall’area dell’Africa e del Medioriente di un’Italia come Paese senza regole. Io penso che vi sia la necessità di regole certe, di tempi più rapidi della Magistratura ma anche di comprensione per chi viene in Italia per lavorare. Quando penso ad un giovane somalo che fa 2500 km a piedi nel deserto del Darfur e in quello libico, so che viene in Italia per cercare un mondo dove vivere, sopravvivere e lavorare. Come lo facevano gli italiani alla fine dell’800, specie dal mezzogiorno d’Italia, per andare a cercare all’estero la possibilità di una loro sopravvivenza”.
Semplificare la burocrazia per uno “Sportello Italia” all’estero
“La nostra intenzione è quella di arrivare all’informatizzazione di molti sportelli consolari, per diffondere il più possibile la presenza sul territorio. La burocrazia non deve essere prevalente e il nostro scopo principale è quello di aumentare la qualità del servizio per gli italiani all’estero. Purtroppo – afferma Mantica – nei tagli di bilancio previsti per quest’anno c’è anche qualcosa che riguarda la politica per gli italiani all’estero ma stiamo lottando per difendere i nostri capitoli di spesa. Rispetto all’Ici stiamo aspettando la circolare da parte dell’agenzia delle entrate che spero recepisca le nostre indicazioni e, fra le esenzioni, vi sia anche quella per la casa italiana non affittata di un residente all’estero”.
I cervelli italiani
“Esiste una realtà di 5/6mila italiani, non superiori ai 40 anni che operano all’estero con alta professionalità nel mondo della finanza, delle banche, della ricerca. Vi è la necessità di costruire una rete – afferma Mantica. Non potendoli riportare in Italia, la rete ci permetterebbe di mettere a disposizione del Paese la loro professionalità. Entro il mese di dicembre – prosegue Mantica – ho intenzione di dar vita ad una grande assemblea dei giovani italiani nel mondo per discutere con loro come fare la rete e quali temi porre all’ordine del giorno dell’impegno della politica. Credo che con le elezioni del 2008 si chiuda un ciclo rispetto al sistema di rappresentanza per gli italiani all’estero. Dico il 2008 – prosegue Mantica – perché nella legislatura passata gli eletti sono stati fagocitati dalla politica interna. Penso che vi sia la necessità – sostiene il Sottosegretario – di rifondare questa comunità degli italiani all’estero. Lo voglio fare proprio confrontandomi con i più giovani per capire come dobbiamo costruire questa nuova comunità da qui a quindici anni. La comunità che vorremmo costruire è la comunità degli italofoni, che è una comunità allargata a cui possono appartenere, cito ad esempio, il ministro della Sanità nigeriano che ha studiato a Bologna e parla l’Italiano; alcuni capi di stato dei Balcani, diversi figli dei ministri eritrei che studiano nelle scuole italiane. Insieme a loro – conclude Mantica – gli italiani all’estero che ora saranno sempre più stranieri di origine italiana.
Legge elettorale
“In Italia si sta discutendo della riforma della Costituzione e si ragiona della trasformazione delle due camere trasformando il Senato nella camera delle Regioni. Si potrebbe pensare allora – afferma Mantica – che le circoscrizioni possano assumere valore di Regioni ed eleggere i propri rappresentanti in quella Camera dando così anche ad alcune realtà come quella africana la possibilità di indicare un proprio rappresentante”.
Diritto alla cittadinanza
“Al momento si parla molto del diritto alla cittadinanza, anche per i cittadini stranieri che arrivano in Italia. Penso che il diritto alla cittadinanza, sia per gli immigrati che arrivano in Italia che per i cittadini d’origine italiana, debba passare attraverso un loro atto di volontà. Occorre dare la cittadinanza a chi ama l’Italia e condivide alcune regole e norme: le leggi fondamentali dello Stato come la Costituzione. Su questo tema – afferma Mantica – è necessario un dialogo sereno e aperto. Ritengo, per esempio, che chi è nato in Italia abbia diritto ad essere cittadino italiano. Il riconoscimento da parte dello Stato della cittadinanza italiana passa da un nuovo modo di essere cittadini in un mondo che è cambiato.”
Cittadini italiani rapiti in Somalia
Siamo in una fase molto delicata – afferma il Sottosegretario Mantica. L’unità di crisi della Farnesina è di fronte ad uno scenario che è quello di una guerra civile. In questa situazione i due operatori italiani sono stati rapiti da una banda criminale. Insieme a loro il direttore del progetto, che è cittadino somalo, appartenente ad un clan molto influente nel Paese. Non sono stati ancora localizzati perché si spostano durante la notte, braccati dal clan del direttore del progetto e dalle forze regolari. Il rapimento non ha nulla a che vedere con la fase politica che attraversa il Paese ma è solo un rapimento a scopo ricattatorio. Comunque è stato attivato dall’unità di crisi qualche contatto importante”.
Libro dei sogni?
Qualcuno potrebbe affermare che il mio programma possa essere un libro dei sogni. Ma è giusto dire che io confido di restare al governo per cinque anni e quindi abbiamo il tempo per portare a termine la nostra progettualità con un confronto diretto con i Parlamentari eletti all’estero e con il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.).

(Rai International .Italia World)
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