‘Quel assurdo ritardo che ancora penalizza in primo luogo gli italiani in Sudamerica’

u SAN PAOLO – SP – Con una norma che equipara l’Italia agli altri Paesi europei, il Governo ha diminuito da 10 a 5 gli anni di permanenza in Italia necessari perché uno straniero possa richiedere la cittadinanza.

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Si tratta, lo sottolineiamo, di un provvedimento giusto, a condizione che non ci si dimentichi che – fuori dall’Italia – oltre 250 mila persone sono in attesa di vedere riconosciuto il loro altrettanto legittimo diritto di essere cittadini italiani.

E di questi, più della metà, sono attualmente residenti in Brasile: 129.489, secondo le cifre fornite dal Vice Ministro per gli Italiani nel Mondo, Franco Danieli.

Non è giusto, né ammissibile, che un Paese democratico come il nostro faccia aspettare 5 o 10 anni un cittadino per riconoscere questo diritto.

La legge sulla cittadinanza probabilmente andrà rivista e perfezionata, ma, lo ripetiamo ad alta voce, occorrerà prima sanare questo assurdo ritardo, che ancora una volta penalizza in primo luogo gli italiani del Sudamerica, e soprattutto del Brasile.

Continueremo ad essere impegnati su questa linea, a fianco della nostra grande comunità, per la quale esigiamo la piena fruizione dei diritti accanto al giusto esercizio dei propri doveri.

* Fabio Porta é sociólogo e coordenador geral no Brasil da UIL – Unione Italiana del Lavoro.