u In questi ultimi tempi, quando si asserva la decadenza e la malinconica fine di parte dell’eredità lasciata dalle leve dei primi emigrati italiani in San Paolo (vedi l’Ospedale Umberto I), rallegra vedere che una pianta trapiantata dall’italinità in terra brasiliana continua a crescere malgrado le difficultà.

Ci riferiamo alla Scuola italiana Eugenio Montale, fondata nel 1982 da un gruppo di genitori italiani per la necessità di assicurare l’italianità nello spazio scolastico ai cittadini italiani residenti in Brasile, e ai cittadini brasiliani di ascendenza o no. È dunque una scuola italiana, bilingue e bicolturale, riconosciuta dal governo italiano e da quello brasiliano, con titoli di studio legalmente riconosciuti da entrambi i Paesi.

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Nell’intuito di cercare di accompagnare il ritmo e lo sviluppo dell’istituzione, nulla di meglio che intervistare la Presidente del Comitato Gestore, Sandra Papaiz, figura conosciuta per il suo interesse in tutte le manifestazioni della Comunitá italiana.


n Ci parli um poco della Scuola Eugenio Montale

È il mio fiore all’occhiello, è un gioiello questa scuola che dobbiamo curare con molto amore e attenzione, perchè se riusciamo ad arrivare dove pretendiamo diventerà un esempio da seguire per altre scuole come questa in Brasile, già che esiste spazio per altre, non appena per una come la nostra con 256 alunni.

n Avete i corsi maternali, elementari, ginnasiali e liceali. Gli alunni che completano il liceo possono iscriversi all’università in Italia. Avete il progetto di creare una università?


Per ora la nostra intenzione è quella di creare altre unità che comportino corsi dall’infanzia a liceo. Creare una università per il momento mi sembrerebbe di troppo. È troppo impegnativa.


n L’Eugenio Montale è considerato però come uma scuola destinata all’insegnamento per pochissime persone questo dovuto al costo della sua retta.


Realmente è un scuola che non è stata idealizzata per famiglie abbienti, però alla fine finisce per esserla. Abbiamo classi che comportano 20/25 alunni, e due curricoli: l’italiano e il portoghese-brasiliano, un’altra difficoltà è che dobbiamo avere anche due professori laureati in Italia e quindi ciò complica un poco, anche se gli stipendi dovuti non sono quelli italiani. Tutto questo influisce nella viabilità economica. Avremmo bisogno di aumentare il numero degli alunni per classe, ma le leggi italiane come anche quelle brasiliane stipolano un certo numero di alunni. Caso ci fosse un aiuto sostanziale da parte del Governo italiano si potrebbero ridurre le rette, ma riceviamo appena il 10% delle nostre spese oltre all’invio di due professori ministeriali. Alla fine dello scorso anno lettivo abbiamo avuto genitori che hanno tolto uno dei due figli iscritti, dato che non potevano sopportare la spesa. Questo fatto è stato riferito all’ambasciata italiana.


n Concedete borse di studio?


Si. Concediamo borse di studio, ma sono molto limitate. Ancora non siamo riusciti a pareggiare il budget. Comparativamente alle altre scuole come il Liceo Pasteur (francese) e il Cervantes (spagnolo) non siamo poi i più cari. La nostra retta si aggira sui R$ 1.100,00. Non so quale sia l’entità della retta delle altre scuole, però sono convinta che non sia molto differente.


n Come presidente della scuola ha uma missione ardua


Le difficoltà non mi spaventano. Sono abituata ad affrontarle. La mia missione è quella di cercare la viabilitá economica dell’Eugenio Montale, con più alunni per frequentare i suoi corsi, come anche quello di contenere le spese, senza però incidere sulla qualitá didattica. Confesso che è un equilibrio difficile da ottenere.


n Avete sollecitato la cooperazione e l’aiuto della Comunitá?


La Comunitá è stata chiamata, più che altro per aiutare a terminare la costruzione degli edifici, non per l’andamento normale della scuola. Non esiste quindi un sostanziale aiuto. C’è appena qualche borsa di studio pagata da alcune ditte. In realtà non esiste appoggio finanziario sostanzioso mensile.


n Per cercare di soluzionare questi problemi il Comitato Gestore del quale lei è la presidente, che provvidenze ha preso?


Come presidente del Comitato Gestore che è composto da 13 membri, ho intenzione, d’accordo con loro, in un futuro prossimo di promuovere un incontro con i benefattori e con le imprese di origine italiana più importanti, per metterli al pari delle nostre difficoltà, come anche delle nostre attivitá. Noi del Comitato Gestore siamo arrivati a certe conclusioni e soluzioni, come anche stiamo alla ricerca di nuove idee che potranno venire da una cooperazione con dirigenti di imprese e cercheremo di sensibilizzarli sulle loro responsabilità sociali.


n Qual’è la capacità della scuola?


La scuola può comodamente assorbire un massimo di 400 alunni. Oggi ne abbiamo 256.


n Anche se trascorsi oltre 20 anni dalla sua fondazione l’Eugenio Montale è sempre considerato come una scuola elitaria destinata ai figli degli alti esecutivi italiani, per poter continuare gli studi in Italia.


Questo accadeva quando la scuola iniziava. Oggi il 5% degli alunni sono figli di italo-brasiliani che non parlano l’italiano. Realmente la scuola è stata fondata da un gruppo di dirigenti di imprese italiane che avevano una certa difficoltà con gli studi dei propri figli. Il seme iniziale della scuola fu un gruppo di studenti diretto da Edda Pezzilli, che li preparò per andare a Belo Horizonte per dare gli esami in una scuola equiparata gestita dalla Fiat di Betim. Oggi le cose sono cambiate. Dirigenti italiani vengono sempre meno in Brasile già che le nostre imprese sono in diminuizione, al contrario delle spagnole in franco aumento. La Comunità italiana, oggi, dopo aver perso il proprio ospedale, vede anche lo stillicidio delle imprese italiane. Tutto questo ha fatto si che nell’Eugenio Montale aumentasse il numero degli alunni di famiglie che hanno scelto l’italiano come seconda lingua, desiderando allo stesso tempo un maggior contatto con la cultura italiana.