Colagem sobre Imagens de Fausto Longo, então Senador da República Italiana em diversas atividades no Brasil. (Arte Insieme)

Qualcuno sa per caso dove si trovi, negli ultimo tempi, il deputato Fausto Longo? In qualche aeroporto, consolato, in un’associazione…sul palco di qualche festa cercando di farsi fare una bella foto in primo piano o in qualche importante evento all’estero? In qualche commissione di lavoro, nel plenario del Parlamento italiano…chi l’ha visto, cosa dice, cosa fa? Ci permettiamo di insistere, in fin dei conti non parliamo di un comune cittadino, ma del parlamentare Fausto Longo, eletto alle ultime elezioni italiane. Sì, proprio lui, quello che già era stato Senatore della Repubblica Italiana, inizialmente pieno di promesse e proposte e che ora è deputato, traguardo ottenuto grazie agli elettori italo-brasiliani dietro la promessa di battaglie, molto lavoro, impegni…Abbiamo la sensazione che persino i suoi elettori abbiano nostalgia di lui.

Mica per altro. Con tanti fatti importanti accadendo nel mondo italo-brasiliano, potrebbe senza dubbi dare una mano ai suoi colleghi eletti nel mondo. Magari in disaccordo con i metodi ma pur sempre dando una mano. In Brasile solo lui e Luis Roberto Lorenzato sono stati eletti. Ma fino ad oggi solo di Lorenzato abbiamo potuto seguire iniziative.

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Se al lavoro, lo fa nell’ombra. Sentiamo parlare addirittura dei “concorrenti” argentini, ma nulla di Longo!

Ad esempio, ci piacerebbe sapere – anzi, come giornalisti ne abbiamo l’obbligo – almeno cosa ne pensa (per non dire cosa ha fatto, fa o farà) delle file della cittadinanza che continuano le stesse a prescindere i 300,00 Euro, risorsa molto discussa anche per il suo impiego; sulle richieste consolari che vanno a volte oltre il lecito (‘praeter legem’, ‘contra legem’ e simili) per coloro che si trovano nelle file; sul “Canale rapido figli diretti”; o anche sulla recente prigione di Cesare Battisti…

Ci piacerebbe domandargli cosa pensa sui rumors che hanno a che vedere con la riforma della legge che regola lo “ius sanguinis”, limiti generazionali e altri elementi che condizionano la trasmissione del diritto di cittadinanza italiana per diritto di sangue o cosa pensa del disegno di legge sull’argomento presentato dai suoi colleghi della Lega.

Nemmeno sarebbe alto l’interesse a sapere la sua posizione sul “contratto di governo” italiano, se lo appoggia o gli è contrario. Vorremmo sapere che fine ha fatto il progetto di quell’”ospedale italiano” che annunciava imminente a San Paolo, delle sue idee e proposte di intercambio commerciale e culturale tra le comunità e comuni italiani e brasiliani e, anche, sui suoi progetti (o affari?) nell’area della produzione vinicola. Egli è ancora difensore dell’istituzione di una specie di “imposta” sulla cittadinanza italiana?

Forse ci potrebbe dare notizie di quello che sta facendo per contribuire positivamente in questa nuova fase di relazioni tra Italia e Brasile, qualche proposta, vecchia o nuova, qualcosa che sia di interesse di entrambi i governi e, in particolare, la più grande comunità italica del mondo.

E ancora cosa ne pensa dell’incarcerazione di brasiliani e italiani coinvolti nella “mafia degli indirizzi” nel vecchio stivale per il riconoscimento della cittadinanza negata, per desistenza o “scadenza di termini”, nei consolati italiani che operano in Brasile…Dell’insegnamento della lingua e della cultura italiana per i discendenti di immigranti italiani che, come lui stesso, una volta chiuse le scuole era stato loro proibito di comunicare in italiano in Brasile.

Abbiamo poi ora il sotto-segretario per gli italiani nel mondo, il senatore italo-argentino Ricardo Merlo, uno come lui eletto all’estero. Ci piacerebbe sapere come lui, Fausto, sta approfittando di questa opportunità, collaborando, criticando, contribuendo, lavorando in equipe o no a favore degli interessi della grande comunità italiana sparpagliata per il mondo.

Insomma, come sempre avremmo tantissime domande!

Ma dobbiamo ammettere il nostro insuccesso nell’impresa.

Egli – che un tempo aveva persino uno spazio gratuito su Insieme, come gli altri suoi colleghi del Brasile, per poter mantenerci informati sulle sue attività svolte come parlamentare – non ci risponde da tempo. E ciò, a nostro vedere, coincidendo con alcuni episodi noti alla maggior parte: il cambiamento della sua candidatura italiana, già decisa, dal Senato per la Camera (nessuno aveva capito perché una persona che dichiarava di non volersi ricandidare smentiva se stesso) e, in particolare, poi, con l’insuccesso della sua candidatura come deputato federale brasiliano. Ve ne ricordate? Avrebbe voluto divenire un novello Arlecchino, servo di due padroni, cosa che gli aveva fatto ricevere le critiche della stampa italiana! Un programma chiamato “Le Iene” lo smascherò. Ed anche qui in Brasile è stato oggetto di critiche, senza entrare nel merito se giuste o ingiuste.

Dopo di tutto ciò, è scomparso.

Persino dal suo profilo Facebook è sparito. Il suo ultimo post con contenuti risale all’8 ottobre, già sapendo del disastro del risultato elettorale in Espirito Santo: ringraziava “tutti coloro che hanno riposto le speranze, il coraggio e la fiducia nelle proposte, sogni e vessilli che abbiamo portato in questa avventura”.

Dopo di ciò, solo alcune vignette (lui è vignettista) di buon Natale e felice anno nuovo!

Ma immaginiamo stia lavorando…Forse in silenzio!

Guardando sul sito della “Camera dei Deputati” è regolarmente iscritto nelle sue funzioni. Si dice che è nato ad Amparo, in Brasile, il 22 luglio 1952, architetto e urbanista, eletto nella Circoscrizione Estero, ‘ripartizione’ America del Sud nel gruppo del Partito Democratico ed è stato proclamato eletto il 16 marzo 2018. Conferma che durante la XVII Legislatura è stato senatore e che, dal 3 aprile, è iscritto al gruppo parlamentare: “Misto – Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica”. Dice anche che fin dal 21 giugno 2018 integra la X Commissione, che si dedica alle attività produttive, commercio e turismo. Occupa lo scranno numero 330.

Se vi è iscritto, sta ricevendo compensi come parlamentare. Se sì deve stare lavorando. Per essere il suo un lavoro pubblico deve essere esposto a pubblicità e, di conseguenza, al giudizio dei suoi rappresentati.

Ecco quindi la nostra domanda: dove è finito, cosa sta facendo Longo?