Così come è stato “preso di sorpresa” con la notifica dello sfratto e l’annuncio dell’asta della “Casa d’Italia” di Juiz de Fora, in Minas Gerais, il presidente dell’Associazione Italo Brasiliana ‘San Francesco di Paola’, avvocato Paulo José Monteiro de Barros, si dice sorpreso dalla ripercussione che il caso ha iniziato ad avere a partire dalla prima intervista che egli ha concesso sul sito della rivista Insieme nel pomeriggio di giovedì scorso. “Ho ricevuto messaggi dai cinque continenti”, ha detto nel pomeriggio. “È impressionante come gli italiani siano solidali con la nostra causa, la causa di “Casa d’Italia”.

Ancora una volta il presidente dell’entità che è sotto ordine di sfratto e con un’asta annunciata per inizio dicembre ha parlato tramite un video – questa volta inviato spontaneamente alla redazione di Insieme – per chiedere pubblicamente scusa al console d’Italia a Belo Horizonte, Dario Savarese, per quello che ha detto nel video intervista del 1º. “Il console rispetta degli ordini, sta facendo la sua funzione e non può essere incolpato di ciò”, ha detto Monteiro.

PATROCINANDO SUA LEITURA

Le scuse si riferiscono a una frase in cui Monteiro ha criticato l’azione del console, qualificandola come un “cancro in natura”. “È assurdo quello che sta facendo – ha detto il presidente -. È cancellare la storia di tutti noi. È cancellare la storia del mio bisnonno, Antônio Passarella, che molto partecipò alla costruzione di questo immobile; è cancellare la storia di Pantaleone Arcuri; è cancellare la storia di queste 147 persone che hanno contribuito (…); è cancellare la storia delle 65 persone che hanno comprato il terreno per l’edificio; e, per non parlare della storia delle persone che qui sono nate, che qui sono state educate, accidenti, come è possibile tutto ciò? Lui non preserva nulla. È come un cancro in natura – distruggendo tutto quello che gli passa davanti”.

Monteiro ha detto che si era espresso così perché “travolto dall’emozione”, giustificandosi che ne veniva da una serie di “sorprese”: martedì, aveva ricevuto la notizia dello sfratto; mercoledì aveva visto un avviso di asta sul sito del consolato e, giovedì, poco prima dell’intervista, aveva ricevuto la notizia che l’avviso di asta era anche stato pubblicato su un giornale della città. “Tutto ciò mi ha messo in subbuglio”, ha detto l’avvocato.

“La “Casa d’Italia” è come una persona per noi, dove respiriamo cultura e attività. Tutto ciò mi ha preso di sorpresa”. “Quindi – dice nel video che accompagna questa materia – mi scuso pubblicamente per quello che ho detto di Dario Savarese nella prima intervista alla rivista Insieme”.

Leggete di più sul caso e capite la storia

Poi Monteiro parla dell’altra sorpresa che ha avuto: “Mi hanno sorpreso anche tutte le manifestazioni che ho ricevuto e di cui sono a conoscenza. Ho ricevuto messaggi dai cinque continenti – Australia, Nuova Zelanda, Africa, Europa, Italia…come un temporale! Ha piovuto! È impressionante come gli italiani siano solidali con la nostra causa, la causa della “Casa d’Italia”, per la sospensione dell’asta della Casa d’Italia.

E di nuovo torna a dire che tutto ciò è un’assurdità ma che continua ad essere disposto a discutere sul motivo che ha portato il governo italiano ha prendere questa decisione. “È una cosa che mi lascia di sasso”. Ha anche detto che “è molto triste quello che stiamo passando. Non avete la minima idea dell’amore che abbiamo per questa Casa con i suoi 81 anni di storia!”

Secondo quanto informa la professoressa di italiano della Casa, Mariza Luzzatto Pinto Gomes, durante il 10º Seminario dell’Immigrazione Italiana in Minas Gerais, che inizia domani e va fino al 10, verrà presentato un video sulle attività della Casa d’Italia di Juiz de Fora. Il seminario vede nel Consolato Generale d’Italia a Belo Horizonte uno degli