Cittadinanza: Avvocato italo-brasiliano scrive a Mattarella e Meloni: rivedete la proposta di imposizione dei 600 euro ed evitate la rottura dei legami culturali con l’Italia

In una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, l’avvocato Luiz Scarpelli chiede di rivedere la proposta di istituire una tassa individuale di 600 euro per ogni richiedente nei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis dinanzi alla giustizia italiana.

La proposta, contenuta nel progetto di bilancio in fase di esame dal Parlamento, “non solo rappresenterebbe una barriera economica, ma anche rischierebbe di distruggere i sogni di coloro che desiderano riconnettersi con le loro radici italiane”, ha scritto l’avvocato italo-brasiliano iscritto al Foro di Firenze. “La possibilità di un accesso inadeguato alla giustizia per motivi economici non è solo ingiusta, ma potrebbe anche rivelarsi incostituzionale”, osserva l’avvocato tra gli altri argomenti.

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“Chiedo gentilmente che Vossignorie considerino la possibilità di rivedere questa disposizione e adottare misure che garantiscano un accesso giusto e sostenibile ai procedimenti di cittadinanza”, chiede Scarpelli in una corrispondenza inviata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), con immediata conferma di ricezione da parte dei due uffici.

“Spero che in qualche modo la lettera venga letta. Sono andato dritto al punto perché chi ha il potere di cambiare qualcosa è il Presidente della Repubblica e la Prima Ministra”, ha dichiarato Scarpelli a Insieme. L’avvocato auspica che altre persone e organizzazioni si esprimano anche loro. Il testo integrale della lettera segue qui sotto:

Egregio Signor Presidente Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale 00187 Roma, Itália

Egregia Signora Prima Ministra Giorgia Meloni,
Palazzo Chigi 00187 Roma, Itália

Oggetto: Richiesta di modifica urgente della Legge di Bilancio 2025 – Nuove tasse per il ricorso giudiziale dinanzi ai Tribunali Italiani per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis

Mi permetto di rivolgermi a Voi con profondo rispetto e considerazione, in qualità di cittadino italo-brasiliano, nato in Brasile nel 1973, di origini calabresi e salernitane, nonché avvocato iscritto al Foro di Firenze, animato da un sincero e profondo amore per l’Italia. È con grande onore che oggi rappresento nei tribunali italiani oltre 10.000 cittadini italo- brasiliani, i quali aspirano a vedere riconosciuta la loro cittadinanza italiana e a riscoprire le proprie radici, sia per un orgoglio personale e una passione per l’Italia, sia per onorare la memoria dei loro antenati.

Desidero esprimere la mia seria preoccupazione riguardo all’impatto dell’eventuale aumento delle tasse sui procedimenti di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, previsto nella Legge di Bilancio. Tali aumenti potrebbero costituire un significativo ostacolo per milioni di italo-brasiliani, molti dei quali non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per affrontare una tassa di 600 euro a persona per avviare le azioni di riconoscimento della cittadinanza italiana presso i tribunali italiani.

Questo incremento non solo rappresenterebbe una barriera economica, ma rischierebbe di distruggere i sogni di coloro che desiderano riconnettarsi con le proprie radici italiane. Inoltre, limitare l’accesso alla giustizia per i discendenti di sangue italiano residenti in America del Sud comporterebbe una frattura nei legami culturali tra l’Italia e gli italo-brasiliani. Questi ultimi non solo nutrono un profondo affetto per l’Italia, ma contribuiscono anche a diffondere i nostri valori nel mondo, arricchendo la nostra identità collettiva.

È fondamentale ricordare che milioni di italiani che emigrarono verso l’America del Sud e del Nord hanno apportato un prezioso e valoroso contributo umano, accolti con calore e che hanno significativamente partecipato alla costruzione del Brasile e degli Stati Uniti. I discendenti italo-brasiliani di oggi — figli, nipoti, bisnipoti, trinetti e tetranetti — rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro dell’Italia, che non può essere trascurata a causa di un ostacolo economico che limita l’accesso alla giustizia.

Nella maggior parte dei casi, i procedimenti sono collettivi e composti da dieci persone, e tale aumento obbligherebbe le famiglie a sostenere un costo di 6.000 euro in tasse, che, al cambio euro/real, corrisponderebbero a quasi 40.000 reais per avviare un’azione in Italia per il riconoscimento di un diritto sacrosanto, che dovrebbe essere esercitato presso i consolati italiani in via amministrativa. Purtroppo, tali uffici non sempre svolgono il loro compito in modo adeguato, offrendo un servizio insoddisfacente agli italiani e agli italo-brasiliani all’estero.

Desidero inoltre sottolineare che il principio del iure sanguinis rappresenta un diritto originario, imprescrittibile, indivisibile, indissolubile e indisponibile, che nasce con la vita di una persona. Tale diritto non dovrebbe essere ostacolato per motivi economici, poiché ciò contraddice i valori fondamentali di giustizia ed equità. I legami di fraternità e amore che uniscono gli italiani residenti all’estero con l’Italia non possono essere spezzati. La possibilità di un accesso inadeguato alla giustizia per motivi economici non è solo ingiusta, ma potrebbe anche rivelarsi incostituzionale.

Pertanto, Vi chiedo gentilmente di considerare la possibilità di rivedere questa disposizione e di adottare misure che garantiscano un accesso equo e sostenibile ai procedimenti di cittadinanza.

Vi ringrazio per la Vostra attenzione e per il Vostro impegno per il bene del nostro Paese. Con grande rispetto e un profondo amore per l’Italia e per le nostre radici italiane, spero sinceramente che possiate prendere in considerazione questa umile richiesta, ffinché tutti i cittadini italo-brasiliani possano continuare a onorare e celebrare il legame con la loro patria d’origine.

Cordiali saluti
Avv. Luiz Gustavo Scarpelli dos Santos Reis
Foro di Firenze