u CURITIBA – PR – Ao se pronunciar sobre o recente escândalo dos passaportes italianos na Argentina e no Perú, o deputado Fabio Porta adverte, em comunicado distribuído à imprensa no início da manhã do dia 15.07.2008, para a possibilidade da repetição desses lamentáveis fatos, “não por culpa deste ou daquele delinquente”, mas por “uma irresponsabilidade geral de quem deveria garantir à nossa rede diplomática no exterior uma estrutura eficiente e adequada às solicitações a que diariamente estão expostas”.
Porta, que é vice-presidente da Comissão Permanente para os Italianos no Exterior da Câmara dos Deputados, em Roma, observa que o Embaixador do Perú morreu recentemente e ainda não foi substituído; o Cônsul estava em férias; o Conselheiro que ficou responsável pela embaixada estava doente… “Já a partir desses elementos se pode tirar uma primeira consideração”, diz o parlamentar que procurou investigar mais a fundo a questão. “Não é mais possível – como se diz num diato italiano – celebrar as núpcias com figos secos”, exclama o deputado.
Para ser mais claro: “É inadmissível – assegura Porta – manter no exterior, na América do Sul, onde vive a maior comunidade ítalo-descendente do mundo, e onde vive um dos maiores contingentes de emigrados extra-comunitários da Itália, e onde a Itália pretende desenvolver um papel de primeiro plano em matéria geo-política e geo-econômica, uma estrutura consular reduzida ao osso e, portanto, incapaz de realizar suas funções regulares, muito menos as extraordinárias”.
No último dia 11, uma operação policial da Argentina deteve 26 pessoas acusadas de envolvimento na falsificação de documentos para a obtenção da cidadania italiana. As buscas da Justiça Federal argentina, com o apoio de cerca de 600 policiais, realizou buscas em 110 lugares, incluindo o Consulado da Itália em Pinamar. As investigações vinham sendo realizadas desde novembro último. Agora a polícia investiga jogadores de futebol que possuem passaporte italiano. Há a suspeita de novas fraudes. Eis, na íntegra, o comunicado à imprensa distribuído pelo deputado Fabio Porta em língua italiana.


u COMUNICATO STAMPA – Scandalo dei passaporti in Argentina e Peru: per l’On.le Fabio Porta un ennesimo segnale di allerta sul grave stato in cui versa la rete consolare italiana in Sudamerica.

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“Sono appena rientrato dal Sudamerica, in particolare da una visita di due giorni a Lima (Peru), dove ho partecipato ad una importante Conferenza organizzata dalla Camera dei Deputati e dal PD in memoria dei giudici Falcone e Borsellino.   Nei contatti avuti con la stampa e con i rappresentanti della comunità italiana è emersa una grande preoccupazione in relazione agli episodi – denunciati dai mass media peruviani – di illeciti relativi all’emissione di passaporti italiani”.
“Come sapete, il nostro Ambasciatore in Peru è morto recentemente e non à ancora stato sostituito; il Console Spina era assente per ferie; il Consigliere Tafuri, che in questi giorni ‘regge’ la nostra Ambasciata, era in malattia…: Già da questi elementi posso esprimere una prima considerazione: se per un parlamentare non è stato possibile acquisire in loco dai rappresentanti della nostra sede diplomatica informazioni circa gli accadimenti di questi giorni, come è possibile per un comune cittadino italiano o peruviano avere accesso ad analoghe informazioni, anche non necessariamente relative a tali fatti?   Cerco di essere più chiaro: è ammissibile mantenere all’estero, in Sudamerica, dove vive la maggiore comunità di italo-discendenti al mondo, dove vive uno dei maggiori contingenti di immigrati extra-comunitari residenti nel nostro Paese e dove l’Italia vuole svolgere un ruolo di primo piano in materia geo-politica e geo-economica (sono parole del nostro Sottosegretario agli Esteri, On. Enzo Scotti) una struttura consolare ridotta all’osso e quindi incapace di gestire l’ordinaria amministrazione prima ancora che quella straordinaria?”
“Non metto in dubbio la serietà e la professionalità dei nostri diplomatici e dei loro collaboratori, e sono convinto che tanto l’amministrazione del Ministero degli Esteri quanto (ove interpellata) la giustizia locale faranno luce sui recenti episodi venuti alla luce in Sudamerica.”
“Quello che però va ribadito, a costo di essere banali, è che non è più possibile continuare a fare le “nozze con i fichi secchi”: se lo sforzo in atto con la cosiddetta “task force” (il potenziamento dei consolati in Sudamerica in relazione alle giacenze delle domande di cittadinanza approvato nella scorsa finanziaria, NdR) andasse in fumo e se i “tagli” in atto penalizzeranno in maniera permanente le nostre già malandate sedi consolari, episodi e situazioni analoghe saranno destinati a ripetersi, e non per colpa di questo o quell’altro delinquente, ma per una irresponsabilità generale di chi dovrebbe garantire alla nostra struttura diplomatica all’estero un apparato efficiente e adeguato alle domande alle quali è quotidianamente sottoposto”

On. Fabio Porta – Vice Presidente del Comitato Permanente sugli Italiani all’Estero della Camera dei Deputati
Roma, 15 luglio 2008