A meno di due anni dalla sua nomina come prima donna a capo del Consolato Generale d’Italia a Curitiba, la console Eugenia Tiziana Berti si prepara a lasciare l’incarico. Secondo informazioni già confermate, a settembre sarà trasferita nella città di Basilea, in Svizzera, dove assumerà nuove funzioni in un contesto diplomatico più tradizionale e vicino ai centri decisionali europei.
La sede consolare di Curitiba, oggi considerata la seconda più attiva tra i sette consolati generali italiani operativi in Brasile, torna così alla ricerca di un nuovo titolare. Non si sa ancora chi succederà a Berti. La sua nomina, nel 2023, fu considerata un’eccezione alla regola: funzionaria di lunga carriera nella pubblica amministrazione italiana ma esterna alla carriera diplomatica della Farnesina, Berti aveva assunto il ruolo a Curitiba dopo il pensionamento di Salvatore Di Venezia, anch’egli funzionario amministrativo di lungo corso, che concluse il suo mandato con l’acquisto della sede di proprietà per il consolato.
Durante la sua breve gestione, la console ha cercato di imprimere uno stile personale alla conduzione consolare, ma ha incontrato resistenze interne ed esterne. Uno degli episodi più discussi è stato la rottura con l’attuale console italiana a Recife, Maria Salamandra — che per più volte aveva già guidato ad interim il consolato di Curitiba. Il rapporto tra le due si sarebbe deteriorato nei primi mesi di mandato, portando alla candidatura di Salamandra per un’altra sede.
Pur avendo sostenuto la necessità di avvicinare i giovani italo-brasiliani, come dichiarato nel suo discorso d’insediamento, Berti lascia l’incarico senza un forte legame con la stampa comunitaria locale. La Revista Insieme, che fin dal suo arrivo le aveva richiesto un’intervista, non fu mai ricevuta. Al contrario, fu convocata per un incontro nel quale la console desiderava, a suo dire, “intervistare il giornalista”, chiedendo la presenza senza alcuna attrezzatura.
Come pubblicato oggi (09/05/2025) sul profilo ufficiale del consolato su Instagram (@italyincuritiba) — suo mezzo preferito di comunicazione con la comunità — la console Eugenia Tiziana Berti è coinvolta nei preparativi per la Festa della Repubblica Italiana 2025. “Cominciano i preparativi per la Festa della Repubblica Italiana 2025 grazie a Paolo Ceresa e Márcio Cristiano Silva”, ha scritto, menzionando i collaboratori coinvolti.
Tra i risultati della sua gestione si segnala la possibilità di istituire uno sportello consolare a Florianópolis — misura annunciata per migliorare il servizio ai numerosi cittadini italiani residenti a Santa Catarina, i cui effetti pratici sono ancora discussi all’interno della comunità.
Le motivazioni esatte dell’uscita anticipata di Berti — che in teoria avrebbe dovuto avere un mandato quadriennale — rimangono sconosciute. C’è chi parla di difficoltà di adattamento, altri di attriti istituzionali o di un desiderio personale di tornare in Europa. È certo che il suo trasferimento a Basilea — importante centro finanziario svizzero e sede di numerose organizzazioni internazionali — è già stato definito, segnando la fine di un passaggio breve e, sotto molti aspetti, discreto.
Nella dichiarazione formale firmata nel gennaio 2023 all’assunzione dell’incarico, Berti si era presentata come originaria di Frosinone, nel Lazio, mettendo in evidenza la sua formazione giuridica e umanistica e il suo impegno per la promozione dell’italianità come valore moderno e dinamico. “La sfida qui in Brasile”, scriveva all’epoca, “è rafforzare l’anello giovane della catena che unisce i due Paesi”, sottolineando la lingua e la cultura italiane come motori di sviluppo.

L’arrivo di Eugenia Tiziana Berti in Brasile, nel 2023, fu accolto con entusiasmo da alcuni settori della comunità italo-brasiliana. In un articolo pubblicato dalla Revista Insieme il 9 marzo di quell’anno, veniva sottolineato il profilo poliedrico della futura console: cittadina italiana e svedese, poetessa, fotografa amatoriale e cofondatrice della casa di produzione culturale Eclissi9. All’epoca, l’allora console Salvatore Di Venezia la descrisse come una professionista “entusiasta” della missione a Curitiba. Lei stessa si definiva come dotata di “capacità di adattamento a situazioni stressanti e di risoluzione di emergenze ordinarie e straordinarie”.
Berti fu anche presentata come la prima donna a guidare la rappresentanza consolare a Curitiba — la seconda più importante del Brasile — e la sua biografia rivelava una solida formazione in Giurisprudenza, con esperienze presso ministeri, tribunali e organismi pubblici italiani, oltre a periodi di vita in Paesi come Svezia, Turchia, Emirati Arabi e Regno Unito. All’epoca, il suo arrivo era visto come promessa di rinnovamento e sensibilità culturale nel rapporto con i discendenti italiani del Paraná e di Santa Catarina.
Un anno e mezzo dopo, la sua missione si interrompe prima del previsto — e Curitiba, ancora una volta, dovrà ricominciare da zero nella costruzione di una nuova relazione consolare.