Segundo denúncia, fila para emissão de passaporte italiano em Curitiba levaria dois anos. (Foto/arte Insieme)

A causa della pandemia del Coronavirus, i consolati italiani in Brasile stanno tutti operando in regime speciale ed uno dei problemi ricorrenti è divenuto l’emissione dei passaporti. Ma a Curitiba, dove la situazione già era critica, l’attesa che era di circa un anno sta venendo prospettata di un anno e mezzo o addirittura due anni. Questa sarebbe l’informazione che lo stesso servizio passaporti dice, come detto da un lettore di Insieme in un audio che ha inviato alla nostra redazione.

“Le prossimi prenotazioni – dice la voce consolare in portoghese con un forte accento – più o meno si avranno nei prossimi due anni. Le persone che avevano una prenotazione questo anno sono state passate al prossimo. Ogni prenotazione ci mette un anno, un anno e mezzo per trovare una data”.

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La stessa voce spiega come l’interessato deve fare: “Quindi, se non ha ancora prenotato e crede di viaggiare ancora questo anno, si può dimenticare il passaporto italiano. Non riuscirete ad ottenerlo. La fila è enorme. Andateci con il vostro passaporto brasiliano e, visto che siete in Italia o in Europa, insomma dove risiederete, fate là la richiesta del passaporto italiano senza nessun problema; o nel consolato italiano dell’area in cui risiedete, o nella città italiana”.

La voce consolare aggiunge: “Qui in Brasile non ve ne è la possibilità. Tutto è bloccato. E le prossime date sono solo tra un anno e mezzo o due anni”.

Cercata per chiarire se la spiegazione sia vera, la vice-console Maria Salamandra, che attualmente esercita la funzione di reggente del Consolato, hacon sollecitudine detto ad Insieme che “a causa della situazione attuale, le persone che avevano prenotazioni ne riceveranno una nuova dal settore dei passaporti”.

“Al momento – ha aggiunto Salamandra – non abbiamo una previsione di riapertura del servizio in normalità e, quindi, anche le nuove prenotazioni potranno subire nuovi aggiustamenti”. Salamandra ha anche sottolineato che “è inevitabile che vi siano ritardi ma il consolato farà di tutto per ridurli”.

(Traduzione Aiuta sotto la supervisione di Claudio Piacentini – Roma)