Il giornalista Edoardo Coen (Floto Desiderio Peron / Arquivo Insieme)

SAN PAOLO – SP – Se n’è andato il giornalista Edoardo Coen e si è spenta una potente voce che apportava chiarezza nelle confuse idee della comunità italiana. Nostro amico di tante battaglie, ha lasciato una lunga striscia di tristezza e nostalgia. Ho ritrovato il libro in cui descrive la sua infanzia, che editò nel 2005 – Era Guerra … ed io ero un Bambino – 11 brevi racconti sulle sue peripezie romane, prima e al tempo della II mondiale.

Ma a voce mi raccontava, nei numerosi caffè che ci siamo bevuti vicino a casa sua, che suo padre era venuto in Brasile prima della guerra e che lui con la madre e il fratello sarebbero arrivati poi, avevano già i biglietti per imbarcarsi ma in quei giorni l’Italia dichiarò guerra alla Francia e all’Inghilterra e la nave non potè partire, quindi passò tutto quel periodo tra i bombardamenti, i rastrellamenti dei nazisti in cui si salvò per miracolo, l’occupazione alleata, l’invasione dell’aristocrazia nera assieme alla democrazia cristiana & cia. e poi finalmente potè andarsene.

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Compì gli studi sino al ginnasio in Italia, arrivato nel dopoguerra, nell’ottobre 1946 li proseguì al Liceo Dante Alighieri poi si laureò in Scienze Economiche (1954) presso la Pontifícia Università Cattolica (PUC) di S. Paulo.

Già adulto, come attività fu presidente dell’impresa Carlo Coen S/A che aveva un grande negozio di importazione nella Rua Florencio de Abreu, a San Paolo.

Fu presidente dell’Associazione Laziali nel Mondo che congrega i romani e i cittadini delle provincie del Lazio.

Nel campo giornalistico fu collaboratore, con spirito combattivo, chiaro e tagliente, con articoli e poesie in dialetto romanesco (stile Trilussa) presso la stampa in lingua italiana e articolista nei periodici: Noi all’Estero – Fanfulla – Corriere – Corriere del Sudamerica – Il Titano – Oriundi ed altri, mantenne anche una rubrica nel mensile INSIEME sull’origine e il significato dei cognomi italiani ed anche con articoli, fu traduttore dall’italiano al portoghese presso la rivista settimanale brasiliana “Carta Capital”.

Autore del libro di racconti (bilingue) Era Guerra ed io un Bambino (2005), coautore di Cabreuva la nostra città, la nostra memoria (2000), coautore di Campo Limpo Paulista, dalle origini al terzo millennio (2003).

Corrispondente dell’Agenzia Aise – Agenzia Internazionale Stampa Estero con sede a Roma e membro dell’Associazione Stampa Italiana in Brasile – ASIB dalla data di fondazione (1994) e membro del Consiglio Direttivo.

L’ASIB si interessò affinchè in vita gli fosse concessa la commenda della Stella della Solidarietà, ma la fuligginosa burocrazia e cattiva volontà di chi invece di darla a persone che esprimono poco o nulla nella collettività italiana in Brasile molti dei quali sono dei semplici accoliti che si inchinano riverenti alle loro direttive e volontà, dovrebbero interessarsi di più per sapere chi realmente la merita. Non che a Coen personalmente interessasse molto, ma avrebbe avuto un valore per la famiglia e i discendenti. Ora la proposta dormirà in qualche cassetto di scrivania di qualche deputato o console.