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“MANDEREMO AL PARLAMENTO SOLO COLORO CHE VERAMENTE  CI PROMETTERANNO SOLENNEMENTE (…) DI DIFENDERE  I DIRITTI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO”

Con la caduta del Governo Draghi e lo scioglimento anticipato delle due Camere del Parlamento, sono state indette le elezioni anticipate, la cui consultazione avverrà il prossimo 25 settembre.

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Sulla Gazzetta Ufficiale del 21 luglio 2022, anno 163°, n° 169, sono stati pubblicati i due Decreti del Presidente della Repubblica che stabilisce il numero dei seggi che saranno ripartiti ai rappresentanti delle diverse circoscrizioni elettorali.

Con la scusa della riduzione drastica del numero dei parlamentari, che con queste elezioni passeranno da 945 (630 deputati e 315 Senatori) a 600 (400 Deputati e 200 Senatori), le file dei rappresentanti che saranno eletti nella Circoscrizione Estero dagli italiani residenti fuori dal territorio nazionale si sono assottigliate ancora di più.

Secondo i rispettivi decreti, eleggeremo nella Ripartizione America Meridionale 2 (dico: due!!) Deputati ed 1 (dico: uno!!) Senatore.

Quindi, l’America Meridionale, che comprende Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Trinidad e Tobago, Uruguay e Venezuela, potrà contare, in media, con un rappresentante parlamentare per ogni 4 nazioni.

Quanti sono gli italiani che voteranno in questa zona elettorale? Sempre secondo i dati dela Gazzetta Ufficiale, gli aventi diritto al voto sono 1.804.291.

Alla Camera dei Deputati i residenti in Italia conquisteranno un seggio ogni 151.616 abitanti, mentre gli italiani di tutta l’America Meridionale avranno un seggio su 902.145 cittadini.

Al Senato, i residenti nel territorio nazionale potranno contare su un seggio ogni 303.233 abitanti, mentre in America meridionale ci sarà un unico seggio a rapresentare tutti.

Il compianto Mirko Tremaglia, che tanto ha combattuto durante tutta la vita per difendere i diritti degli italiani all’estero e che ha sottoscritto, da Ministro per gli Italiani nel Mondo, la Legge 27 dicembre 2001 n. 459, che ha introdotto il voto per corrispondenza, sono certo che si sta rivoltando nella tomba!

Qualcuno penserà che con l’elezione di un solo Senatore su 1.804.291 abitanti, e di un Deputato ogni 902.145, la battaglia sarà ardua.

Magari, si potrebbe anche pensare che finalmente, visti i numeri così ristretti, manderemo al Parlamento solo coloro che veramente ci prometteranno solennemente, con la ferma intenzione di mantenere gli impegni, di difendere i diritti degli italiani all’estero, primi tra tutti il diritto di cittadinanza mediante ius sanguinis ed il diritto di voto.

Purtroppo, però, è necessario constatare la realtà nel suo insieme.

Qual è la realtà?

Come abbiamo visto, con l’introduzione, solo per gli italiani all’estero, della lista di elettori sulla base della previa richiesta scritta al Consolato di competenza, da parte di cadauno, di essere inseriti nelle liste degli elettori intenzionati a votare, le elezini dei Comites hanno visto cadere del 90% il numero di partecipanti al voto, che sono passati dal 33% al 3,2% degli aventi diritto.

Il nostro prode Ministro degli Esteri in carica, Luigi Di Maio, meno male che sta per farci il grande piacere di andarsene, ha già affermato in riunioni ufficiali di Commissione Parlamentare, cogliendo grande consenso tra i presenti, che l’introduzione del voto all’estero sulla base della previa opzione formale, “visti gli ottimi risultati ottenuti in occasione delle  elezioni dei Cimites” (???!!???), sarà bene venga implementato anche per tutte le altre elezioni.

Quindi, a cosa dobbiamo prepararci, nel prossimo futuro?

Ovviamente, che gli effettivi votanti si riducano presto a meno di 60.000, in tutta l’America Meridionale, eleggendo con pochissimi voti i rappresentanti di milioni di italiani.

Perciò, con grande probabilità, noi italiani residenti in tutta l’America Meridionale avremo una situazione in cui, progressivamente ed inesorabilmente, per i pochissimi che saranno “graziati” dalla possibilità di essere eletti non sarà più necessario conquistare grandi consensi popolari, ma solo i voti degli amici e degli amici degli amici. In cambio, i più alti benefici e privilegi previsti dalla Repubblica Italiana, tra i quali la pensione parlamentare dopo solo due anni ed un giorno di Legislatura.

Avete capito perché i nostri rappresentanti parlamentari non si lamentano?

In realtà, mentre sul territorio nazionale i candidati dovranno sempre conquistare molte decine di migliaia di voti, all’estero, con la combinazione dei due fattori (da un lato, la diminuzione dei parlamentari e dall’altro l’opzione obbligatoria per accedere al voto), sarà possibile essere eletti sulla base di pochissimi voti, nonostante il quoziente altissimo di rappresentanza parlamentare.

Un esempio?

Proprio io, che sono stato eletto Consigliere del Comites della Circoscrizione di Brasilia, la quale comprende Distretto Federale, Goiás, Tocantins, Amazonas, Roraima, Amapá, Pará e Stato del Suriname, ho ricevuto meno di 40 voti. Gli elettori effettivi sono stati poco più di 400, su quasi 11.500 italiani aventi diritto al voto.

Facile, no?

Solo che, nei Comites non ci sono privilegi, mentre al Parlamento…

E noi? Possiamo fare qualcosa?

Secondo me, dobbiamo cominciare col votare, finché ce lo permettono, cominciando a scrivere sulla scheda elettorale non più i nomi di coloro che ci rappresentano da anni ed anni,  senza risultati se non per loro stessi, visto che le cose peggiorano sempre di più, ma nomi nuovi.

È l’ora di votare i giovani, fidarsi della loro “inesperienza”, perché insieme a questa viene l’entusiasmo, la voglia di cambiare e di imparare, la forza della moralità che solo i giovani portano con sé.

Soprattutto, è l’ora di dare il voto solo ai Partiti che chiaramente e risolutamente difendono i nostri interessi più sostanziali: la cittadinanza per via ius sanguinis e l’ampliamento del diritto di rappresentanza degli italiani residenti all’estero, senza “se” e senza “ma”.

Se non sapremo farlo con determinazione, di fronte al Governo Italiano torneremo presto a non essere nulla, come nulla siamo stati fino alla Legge Tremaglia, nel 2001.

Buon voto a tutti!☑