Senatore Del Roio, Lei che è stato uno dei creatori del FSM potrebbe raccontarci brevemente come valuta questa edizione, quali sono secondo Lei i fatti salienti.

PATROCINANDO SUA LEITURA

 

u Era una sfida abbastanza difficile come praticamente è stato per quasi tutti i forum che hanno preceduto questa edizione devo dire. Difficile perché organizzare in Amazzonia un forum con oltre 100.000 persone sostanzialmente evidenzia molte difficoltá, nelle strutture, peró sembra  che tutto sia andato molto bene.

Per me il determinante di questo forum sono due caratteristiche: molta partecipazione giovanile, io penso avendo visto la prima manifestazione iniziale nell’anno 2000 quando abbiamo iniziato a discutere il primo forum, metá di coloro che erano alla manifestazione di oggi,  avevano 8-9-10 anni, ora costoro sono qui con noi quindi possiamo dire che possiamo lasciare il forum alla nuova generazione, questo è ottimo. Secondo punto, la partecipazione; la maggioranza dei seminari, degli incontri politici erano stracolmi; la gente ascolta, parla e questo è l’altro tratto fondamentale.

Tutti gli altri problemi di organizzazione di pioggie o non pioggie , passano in secondo piano.

 

Signora Bollini dell’ARCI Lei è una delle organizzatrici del FSM vorrei domandarLe quale è stato secondo Lei il risultato del forum partendo dalle aspettative della vigilia.

 

Io penso che sia stato un forum assolutamente importante, forse il piú importante dopo il primo del 2001, perché credo noi abbiamo fatto un salto di ragionamento. Nei forum precedenti abbiamo corso un rischio e cioè quello che la grande alleanza che si oppone in tutto il mondo al neoliberalismo, fosse percepita per il linguaggio con cui si esprimeva, come un alleanza che semplicemente tendeva a riprodurre un alternativa vecchia. Anche se poi  non era vero perché dentro il forum ci sono le pratiche nuove, il consumo critico, le alternative, il pensiero femminista, quello ecologista, quello pacifista.

Secondo me la presenza delle organizzazioni indigene che sono estranee, in quanto vittime, al paradigma culturale in cui tutta la sinistra ed il mondo progressista versa, visto che  siamo tutti figli della cultura mercantilista perché lí siamo nati e vissuti….

Loro ci hanno dato la possibilitá non solo di imparare qualcosa ma in qualche maniera ci hanno fornito un codice per la decodificazione una nuovo modo di vedere e riportare a sintesi quegli elementi di novitá che da decenni negli ultimi anni affermiamo, come per esempio è risultato chiaro che il concetto di crescita da solo non basta piú: in realtà quello che siamo riusciti ad inventare è il termine “Decrescita” che da l’idea del meno, mentre loro in realtà stimano il buon vivere, cercare di vivere meglio, avere piú tempo libero, piú tempo per le relazioni umane, per fare le cose che ci danno piacere. Quindi il confronto con le organizzazioni indigine ha destrutturato un modo di pensare anteriore ed attingere ad un nuovo modo di vedere le cose.

 

Sig.ra Irma Dioli, Lei è Assessora alla partecipazione, pace, cooperazione internazionale, sport e politiche giovanili della Provincia di Milano e presente al FSM, nel FAL-FALA, foro delle autorità locali, ospite della Governatrice del Pará Ana Julia. Quali erano le Sue aspettative, cosa puó raccontarci sull’evento appena conclusosi.

 

Devo dire innanzitutto che questo è l’ottavo FAL a cui partecipo, devo dire che quest’anno l’incontro si presenta in una forma un pó nuova rispetto alle versioni precedenti perché questa volta abbiamo anche lanciato una nuova versione, il FALA . Questo credo che sia stata un’ intuizione politica molto importante della governatrice dello Stato del pará Ana Julia Carepa, perché ha voluto puntualizzare maggiormente la possibilitá di continuare su un percorso che parla di alternativa di società mettendo in evidenza tutta una serie di problematiche molto all’avanguardia. In particolare rispetto  un tipo di gestione pubblica che dovrebbe essere coerente e che mette al centro uno sviluppo non soltanto ambientale esostenibile, ma anche uno sviluppo umano in una maniera completamente nuova.

LA differenza rispetto a prima è che siamo di fronte a questa prima edizione del FALA qui in Amazzonia, perché io credo che questo sia non soltanto un luogo ma “Il luogo” dove piú di tutti riescono ad emergere una serie di contraddizioni che sono legate ad uno sviluppo diverso. Qui si ragiona su quello che dovrebbe essere un’ alternativa di società e ad uno sviluppo contrario a quelle che sono le logiche neoliberiste alle quali noi come FAL-FALA ci siamo sempre in qualche maniera inspirati, per tracciare un agenda politica completamente differente.

Rispetto alle aspettative giudico l’evento molto positivamente nel senso che abbiamo avuto anche dei momenti piú critici di quelli attuali per quanto riguarda le formulazioni, gli approfondimenti, tutta una serie di tematiche che noi portiamo avanti. Qui invece mi sembra che la posivitá sia stata quantitativa e qualitativa infatti al FAL-FALA si sono presentati quasi 800 iscritti, di questi circa 400 erano entitá e autorità locali e tutto ció è molto positivo perché paradossalmente c’è molto meno Europa e piú America Latina, Centro America e comunque un gruppo significativo anche dell’Africa.

Positivo perché abbiamo avuto degli approfondimenti sia dal punto di vista dei punti tematici sia negli altri momenti di plenarie dove le proposte finalmente complete sono state portate avanti quindi si è passati da una fase di elaborazione di principi, alla quale siamo molto spesso abituati ad ad un nuovo scenario e quindi a lanciare una nuova agenda dal punto di vista politico e amministrativo che ci consente poi, come amministratori tutti, una volta ritonati ai nostri governi locali, di essere adottata e metssa in pratica,, questo è stato molto molto positivo.   

 

Antonio Fattore, Lei è Assessore alla Cooperazione Internazionale del governo dello Stato del Pará  che ha ospitato il Forum Sociale Mondiale, cosa ci puó dire su questo forum; se ha centrato gli obbiettivi, ce ne parli liberamente. 

 

Il forum a Belém era una scommessa perché è una cittá molto decentrata rispetto al resto del Brasile e del resto dei Paesi del mondo, una cittá anche povera con un clima che non è quello ideale ma devo dire che la scommessa è stata vinta, nel senso che la partecipazione è stata superiore alle aspettative.

Alla marcia di apertura un fiume di gente immenso, si parla di 100 120mila persone e quello che colpisce di piú è poi la partecipazione giovanile, tanti tanti giovani, tanta allegria, tanta creatività….da questo punto di vista è un forum che marca un miglioramento rispetto al passato, nonostante che si dicesse che il movimento alternativo si è indebolito invece è accaduto il contrario, è cresciuto a livello di base, della gente, soprattutto dei giovani che hanno dimostrato un grande interesse, una grande curiosità , una grande voglia di costruire qualcosa di diverso dal passato. Questa mi sembra la cosa piú importante di questa edizione.