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u SAN PAOLO – SP – “Le Camere di Commercio che sono nate dalla diaspora italiana, quelle dell’Australia, dell’America Latina, del Canada, queste Camere vogliono esprimerle della gratitudine perché lei ha continuato a sostenere qualcosa per noi molto importante, che gli italiani all’estero per l’Italia sono una risorsa. Ecco le Camere di Commercio vogliono essere esattamente una risorsa per l’Italia, dentro del sistema italiano dove tutte le organizzazioni e le strutture promuovono il “made in Italy””. Con queste parole Edoardo Pollastri, presidente della Camera di Commercio Italiana di San Paolo, ha accolto il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, in queste settimane in visita ufficiale in Brasile.

A San Paolo, c’è una comunità imprenditoriale viva, che “vorrebbe fare di più”, ma che ha bisogno anche di un maggior coinvolgimento da parte della strutture governative italiane. In una città “composta al 50% da brasiliani di origine italiana e da un altro 50% che vorrebbe esserlo – ha sottolineato Pollastri – la CCI è divenuta responsabile di rappresentare una istituzione che fosse all’altezza di un grande paese che è tra i primi 10 al mondo”.

Creata nel 1902, la Camera di San Paolo insieme alla città ha “attraversato diverse fasi, diverse ondate, una prima immigrazione a cavallo tra i due secoli, una seconda nel dopoguerra ed una terza più recente. Insieme hanno formato questo Stato, e, in particolare, questa città”. Molti gli imprenditori di origine italiana che “hanno sviluppato ulteriormente l’industrializzazione di questo Paese” tanto che “il 60% delle 100.000 imprese che sono iscritte alla Federazione Industriale dello Stato di San Paolo-FIESP sono di origine italiana. Il 70% dei dirigenti della FIESP – ha continuato ad elencare Pollastri – sono nomi italiani. Questa è la nostra Italia presente a San Paolo, una città che respira italianità. Forse – ha aggiunto – non sentirete parlare l’italiano per le strade, ma parlano italiano tutti gli edifici, i monumenti, l’arte, la scuola di giurisprudenza, l’Università di San Paolo, quella di medicina, tutti sono impregnati d’italianità”.

Una “espressione veramente straordinaria ed eccezionale di imprenditorialità” sono gli imprenditori italiani in Brasile per Tremaglia che dopo aver brevemente ripercorso l’iter delle sue “battaglie”, prime fra tutte quella per il voto, ha ribadito che lo scopo della sua visita è quello di mostrare il “Sistema Italia nel Mondo” che è composto “da 4 milioni di cittadini, da 60 milioni di discendenti, da 72 Camere di Commercio, da 73 Istituti di Cultura, da 398 parlamentari di origine italiana, da centinaia di testate giornalistiche, che la politica italiana completamente ignora”.

Un “sistema” che il ministro sta cercando di strutturare e di “ascoltare” attraverso convegni tematici dedicati alle varie categorie, prossimi annunciati, quello per le donne e l’altro per i giovani cui probabilmente se ne aggiungerà un altro a fine anno dedicato ai Parlamentari di origine italiana “che – ha spiegato Tremaglia – sono stati dimenticati e significano la grande possibilità la grande collaborazione che noi possiamo avere in ogni angolo del mondo”.

“Le Camere di Commercio – ha sottolineato il Ministro – sono un punto centrale, importantissimo, eccezionale nel quadro di questa rinascita per dimostrare all’Italia che abbiamo una grande ricchezza nel mondo”.

“Oggi so – ha proseguito il Ministro – che dobbiamo conferire un premio ai ristoratori qui presenti che sono anche nostri ambasciatori, perché propagano attraverso la gastronomia, l’enologia le nostre regioni, il nostro paese, mentre la grande Confederazione degli Imprenditori comincia a vedere dei grandi risultati perché nella sua direzione ci sono 32 membri che hanno una fatturazione di 8 miliardi di euro, quindi un impero economico che noi offriamo all’Italia”.

Ricordando il recente incontro con il presidente Lula, Tremaglia ha sostenuto che la “grande cordialità” con cui è stato accolto dal Presidente operaio non era merito suo “ma di voi italiani nel mondo, perché si è capita l’importanza economica, politica e culturale di questa grande presenza anche per l’avvenire, e per le prossime collaborazioni tra i nostri due Paesi”.

“Ecco perché sono fiero, sono orgoglioso ma soprattutto innamorato di questo Paese e di voi tutti. Questo non voleva e non doveva essere un discorso, ma un atto di grande amore tra voi e me. Ringrazio voi che avete italianizzato il mondo – ha concluso Tremaglia –  e ringrazio il creatore che mi ha fatto nascere italiano”