u VICENZA – ITALIA – Le polemiche scatenate dal riconoscimento “per le vie brevi” della cittadinanza italiana della Sig.ra Mar
Ed è un vero peccato, per chi è italo/brasiliano e per chi, come noi, è impegnato a fare in modo che i rapporti fra Brasile e Italia – grazie anche alla pregnante presenza di marca italiana nel tessuto sociale, politico economico e culturale del grande Paese sudamericano – siano sempre più stretti.
Il vero fatto importante, che dovrebbe far riflettere, è che la prima visita del Presidente in Italia (se escludiamo la breve parentesi in occasione delle esequie di Giovanni Paolo II) è passata praticamente inosservata dalla stampa italiana (ed in parte anche da quella brasiliana, che ha dato invece enfasi alla successiva tappa a Mosca).
Non ci risulta, infatti, che i telegiornali delle Reti RAI e Mediaset abbiano dato notizia della visita di Lula nel nostro Paese. L’unico servizio andato in onda riguardava il congresso della FAO, all’interno del quale si citava la presenza di Lula accanto a quella del Presidente del Venezuela e di altri premier del terzo mondo.
Nessuna immagine del Presidente del Brasile in visita a Ciampi (e delle relative dichiarazioni alla stampa), nessun servizio sull’incontro con i vertici della Confindustria (svoltosi a Roma e non a Milano, come preannunciato).
Stessa cosa dicasi per i giornali radio.
Faccio notare, ad esempio, che ieri (20.10.05) il TG2 ha dedicato un ampio servizio alla presenza del presidente dell’Uruguay (con intervista) in occasione di un congresso internazionale di oncologi svoltosi a Napoli.
Anche i maggiori quotidiani hanno praticamente snobbato la visita del Presidente Lula in Italia. Eppure Lula è il Presidente – è il caso di ricordarlo – del Paese più italiano al mondo, di un Paese nel cui Parlamento è stato istituito un Gruppo Parlamentare Brasil/Italia che conta più di 150 parlamentari, di un Paese i cui Ministri più importanti sono di origine italiana…
Abbiamo trovato a dir poco scandaloso, poi, che gli unici incontri “istituzionali” di Lula (a parte quelli con Ciampi e il colloquio fra i due Ministri degli Esteri) siano avvenuti con i maggiori esponenti della sinistra italiana (D’Alema, Bertinotti, Pecoraro Scanio, Cossutta, Prodi, Veltroni, Fassino, Rutelli, Amato, Parisi, Di Pietro, Del Turco…).
Al Governo e al centro/destra, evidentemente, il Brasile non interessa.
E, dall’altra parte, i rappresentanti dell’Unione hanno dimostrato di essere vicini al Presidente più per la sua matrice politica e per i suoi trascorsi di sindacalista (dunque, più per l’appartenenza alla stessa loro squadra) che per ciò che ha fatto o ha intenzione di fare nel suo ultimo anno di mandato presidenziale.
Sarebbe curioso chiedere ai rappresentanti dell’Unione che cosa conoscano veramente del Brasile e di ciò che ha realizzato il Governo Lula.