A cônsul da Itália em Recife, Nicoletta Fioroni. (Foto cedida)

L’11 novembre scorso Nicoletta Fioroni ha compiuto 34 anni (nata a Rieti, nel Lazio, a meno di 80 chilometri da Roma) e si è laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università La Sapienza di Roma nella metà del 2010. Da fine ottobre è Console d’Italia a Recife, giurisdizione che comprende la Regione Nord Est del Brasile (Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte e Sergipe) dove vive una comunità italiana calcolata in circa 500.000 persone, di cui 17.000 iscritte ufficialmente presso il Consolato. 

Nicoletta succede a Gabor De Zagon che a dicembre ha inaugurato la nuova sede consolare promettendo di porre fine alla “fila della cittadinanza” in due anni. Alla rivista Insieme, in esclusiva, ha detto che, seppur la pandemia abbia complicato questa ed altre mete, l’impegno continua. Il Consolato d’Italia a Recife conta su due Consolati Onorari (Salvador, Bahia, e Fortaleza, Ceará); l’agenzia consolare di São Luiz do Maranhão, vacante; e corrispondenti consolari a Natal, nel Rio Grande do Norte, a João Pessoa, in Paraíba e a Maceió, in Alagoas.

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Ecco cosa ci ha detto:

Con quale spirito arriva in ​​Brasile e principalmente a Recife per lo sviluppo della Sua missione di Console d’Italia nei prossimi anni? Conosceva già il Brasile?

Sono molto felice di questo nuovo incarico presso il Consolato italiano a Recife.  Prima di essere assegnata in Brasile sono stata Capo dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest e precedentemente ho prestato servizio a Roma all’Ufficio per l’Europa Centrale della Direzione Generale per l’Unione Europea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’esperienza in Brasile con funzioni consolari è quindi nuova e particolarmente stimolante per me. Servire l’Italia in Brasile, un Paese che non conoscevo prima, dove l’impronta italiana è così forte e dove ci sono così tanti italiani o discendenti di italiani è motivo di grande orgoglio e allo stesso tempo una grande responsabilità. 

Quali priorità o programmi d’azione ha in mente?

Come in tutta la rete consolare in Brasile, anche nella Circoscrizione consolare di Recife si stanno effettuando passi in avanti in termini di digitalizzazione, semplificazione, razionalizzazione delle procedure e miglioramento del servizio all’utenza. La mia priorità è dunque quella di impegnarmi per mantenere alti livelli di servizi sia in termini quantitativi che qualitativi, andando incontro alle richieste e necessità dell’utenza.

Sempre nell’ottica dell’avvicinamento delle Istituzioni al cittadino, vorrei viaggiare molto nella circoscrizione consolare del Nord-Est, partecipando a incontri con la collettività e organizzando iniziative di promozione dell’Italia anche fuori Recife.

Infine, intendo adoperarmi per una sempre maggiore diffusione della cultura e della lingua italiana nel Nord- Est e per un rafforzamento della presenza imprenditoriale italiana nella regione.  Sotto la direzione dell’Ambasciata a Brasilia e con la collaborazione degli altri attori del Sistema Italia in Brasile, vorrei lavorare per promuovere ulteriormente le eccellenze italiane sia culturali e imprenditoriali in un contesto dinamico e ricco di potenzialità, come è appunto il Nord-Est del Brasile. 

Il suo predecessore aveva da poco annunciato, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede consolare, di azzerare la “fila cittadinanza” tra due anni. Ma è arrivata la pandemia. Com’è la situazione oggi?

La pandemia da Covid-19 che ha colpito con grande durezza il Brasile, così come l’Italia, e la conseguente necessità di adeguarsi alle disposizioni normative sia italiane che brasiliane in ambito sanitario, ci ha costretti a ridefinire le modalità di lavoro e a ripensare il servizio prestato all’utenza. Passata la fase più intensa della pandemia, a partire dal 9 novembre scorso, la Rete Consolare in Brasile ha deciso di operare una prima, graduale riattivazione dei servizi consolari presenziali, in aggiunta all’attività sempre assicurata di assistenza ai connazionali. È innegabile tuttavia che i mesi appena trascorsi, caratterizzati, come detto, da un inevitabile ridimensionamento dei servizi presenziali all’utenza, abbiano portato all’accumulo di un po’ di arretrato in vari settori, tra cui quello della cittadinanza. È chiaro dunque che il programma di azzeramento della lista d’attesa per la cittadinanza, concepito in uno scenario pre-pandemia, debba nell’immediato lasciare il passo a una visione più realistica, fatta salva comunque la volontà di raggiungere questo obiettivo nel più breve tempo possibile.

Sebbene questi numeri siano inferiori nella vostra Circoscrizione, come analizzate la forte richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana ‘iure sanguinis‘ in Brasile?

La crescente richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis” è un fenomeno che interessa ormai da anni questo Consolato, come del resto tutta la rete consolare italiana in Brasile. 

Visto il crescente flusso di richieste, non posso come Console non considerare prioritaria la gestione delle pratiche di cittadinanza.  Nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, l’impegno di questo Consolato a fornire un riscontro quanto più efficiente e rapido non viene certamente meno. A tal fine abbiamo riavviato le convocazioni dei richiedenti in lista di attesa, seppur con la prudenza d’obbligo in un momento come quello attuale, nel quale l’emergenza sanitaria non è ancora terminata. 

Altre considerazioni che potrebbe fare sui servizi consolari.

Il Consolato d’Italia a Recife è stato interessato negli ultimi anni da una crescente domanda di servizi.

Nel Nord-Est del Brasile il numero di connazionali è cresciuto notevolmente, passando dai circa 14000 del 2015 agli oltre 20000 del 2020, con un incremento di oltre il 30% in 5 anni, considerando i soli iscritti all’anagrafe consolare. Al numero crescente di servizi forniti agli iscritti Aire, si aggiungono il rilascio dei visti, le pratiche di cittadinanza e i tanti interventi di assistenza a favore di cittadini italiani che si trovano in temporaneo stato di difficoltà o indigenza economica. Tutto ciò a fronte di una struttura e di elementi di personale rimasti immutati negli anni. È chiaro che ci sono sempre margini di miglioramento e, come detto, intendiamo lavorare per una maggiore razionalizzazione ed efficienza dei servizi forniti, ma stiamo certamente facendo del nostro meglio nelle circostanze e con le risorse a disposizione e credo che tale sforzo sia apprezzabile. 

Qual è il suo messaggio alla circoscrizione consolare dopo aver già preso atto della situazione e, come ci viene detto, aver incontrato anche il presidente del Comites?

Come ho anche anticipato al Presidente del Comites, Daniel Taddone durante il nostro cordiale incontro, vi è piena disponibilità da parte di questo Consolato e mia personale a collaborare per un ulteriore rafforzamento dei rapporti con la collettività. Vorrei infatti che questo Consolato rappresentasse un punto di riferimento per tutti gli italiani presenti nel Nord-Est del Paese e che si mantenesse sempre un rapido, diretto e fruttuoso dialogo tra i cittadini e l’amministrazione che rappresento.

(Testo originariamente pubblicato sul numero 259 della Rivista Insieme)