La Polizia Federale Brasiliana ha comunicato che sta formalmente iniziando un’indagine denominata “mafia della cittadinanza italiana” sulla base delle molte denunce e arresti della polizia italiana. In una lettera inviata al deputato Luis Roberto Lorenzato, il rappresentante della Polizia Federale presso l’Ambasciata del Brasile a Roma, Fernando Queiroz Segovia Oliveira , si è messo “a disposizione per qualsiasi tipo di aiuto”, chiedendo, “informazioni per avviare un’indagine da parte della Polizia Federale in Brasile, che può aiutare congiuntamente le autorità brasiliane e italiane a chiudere questa attività di questa Mafia dei Coyotes” (Mafia dos Coyotes, coloro che aiutano illegalmente gli immigranti a passare il confine, ndt).

La lettera ricevuta da Lorenzato e scritta in italiano ha la data di oggi (27/03) ed è indirizzata al parlamentare anche in virtù dell’essere membro della Commissione degli affari Esteri della Camera dei Deputati e presidente della sezione Unione Inter-Parlamentare Italia-Brasile. L’attività di crimine organizzato ha raggiunto “nella quasi totalità dei casi, un carattere “transnazionale””, dice la lettera, facendo riferimento al caso rivelato ieri dell’operazione “Super Santos”, che coinvolge oltre 800 nomi, tra cui brasiliani, nelle regioni del Nord d’Italia.

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In un’intervista esclusiva ad Insieme, Lorenzato ha manifestato la sua preoccupazione di come “potrà finire tutto ciò”. Oltre a “intermediari” disposti a tutto, ora vi è anche la problematica di avvocati senza scrupoli: “Suggerisco – dice il parlamentare – che non siano diffuse immagini tratte dal sito del tribunale di Roma con sentenze o parti delle stesse visto che in Italia vi è una legge sulla privacy. Ciò fa divenire pubblico quello che pubblico non può essere considerato. E avverte: “Tra non molto potranno rendere difficile la questione giudiziaria”.

Secondo lui, la Polizia Federale del Brasile ha già per le mani l’inchiesta della “mafia dei coiotes” e la Giustizia qui in Italia è molto seria. Lo scandalo potrebbe coinvolgere tutti. Meglio evitare di scherzare con la giustizia italiana”. Il parlamentare, che da tempo è impegnato per una buona immagine del Brasile in Italia e per il rispetto dei diritti degli italo-discendenti, fa notare che alcune persone: “stanno giocando con chi esercita la professione di avvocato seriamente e la giustizia. Per difendere coloro che sono in buona fede, inoltrerò all’Ordine degli Avvocati in Italia ed alla Magistratura italiana l’informazione di questa eccessiva e vergognosa propaganda”.

“La situazione è, realmente, molto grave. Ha detto il parlamentare in un video registrato all’interno della Camera dei Deputati, a Roma, questa mattina (in orario brasiliano), dopo essere stato interpellato da Insieme sull’episodio accaduto in Piemonte e sulla posizione del suo partito – la Lega – circa il problema. “La situazione è così grave” – ha aggiunto – che ha ricevuto contatto dal rappresentante della Polizia Federale del Brasile a Roma, chiedendo aiuto.

Passata come “urgente”, la lettera di Segovia a Lorenzato è redatta con le seguenti parole (pubblichiamo la lettera nella sua versione originale, ndt): “On. Luís Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea, Commissione Affari Esteri, Presidente UIP Sezione Italia Brasil, Nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, ai fatti da Lei comunicati sui social network e sui notiziari, il punto focale della lotta ad ogni forma di crimine organizzato, le cui attività hanno assunto, nella quasi totalità dei casi, un carattere “transnazionale”.

In tale ambito, la Polizia Federale del Brasile è il Corpo di polizia a carattere criminale, anche economico–finanziario, chi è chiamata a svolgere un ruolo centrale, nel combattere traffico di esseri umani e contraffazione documentaria per immigrazione clandestina.

Abbiamo ricevuto le informazioni che questo martedì 26 marzo le autorità italiani di polizie sono stati riusciti a concludere una indagine chiamata “Super Santos” con un bellissimo risultato contro una organizzazione criminale che operava nell’autorizzazione illecita di cittadinanza italiana. I criminali inducevano i pubblici ufficiali delle anagrafi comunali in errore per ottenere documenti necessari a perfezionare la pratica complessiva di cittadinanza.

La base di operazione di questa organizzazione sarebbe nella regione del Piemonte e la valutazione fatta è che loro possano aver ricevuto all’incirca di cinco millioni euro con i reati svolti e perciò sarebbe possibile il reati evasione valuta ed fiscale entrambe paesi. Sono stati arrestati sette cittadini brasiliani che, ancora, non sappiamo le sue identità e se hanno connessione con altri persone in Brasile.

Così, vi congratuliamo per il successo di questa indagine e, allo stesso tempo, ci mettiamo a disposizione per qualsiasi aiuto e chiediamo informazioni per avviare un’indagine da parte della Polizia Federale in Brasile, che può aiutare congiuntamente le autorità brasiliane e italiane a chiudere questa attività di questa Mafia dei Coyotes.

Vi porgiamo i nostri migliori saluti.

Fernando Queiroz Segovia Oliveira
Addetto della Polizia Federale a Roma”