Roma, CGIE: Taddone replica al senatore Menia e lo invita a visitare il Sud America. “Siamo italiani dalla nascita”

La mattina di questo mercoledì, durante la plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), il consigliere per il Brasile, Daniel Taddone, ha pronunciato un discorso incisivo in risposta al senatore italiano Roberto Menia. Il senatore è autore di un disegno di legge che intende imporre restrizioni alla trasmissione della cittadinanza italiana “iure sanguinis”, suscitando critiche e preoccupazioni non solo tra le comunità italo-discendenti in America Latina.

Parlando prima di Taddone, il senatore ha ribadito concetti già noti con cui il politico del governo giustifica il suo disegno di legge e ha parlato nuovamente di “documenti falsi” nel processo di riconoscimento della cittadinanza italiana e del “commercio di passaporti”. Menia ha anche discusso il suo progetto di modifica del voto degli italiani all’estero.

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Nel suo intervento, interrotto da applausi e critiche, Taddone ha sottolineato l’importanza di studiare l’istituto della cittadinanza italiana e la legislazione che lo regola, menzionando il Codice Civile del 1865, la legge n. 555 del 1912, la Costituzione del 1948 e la legge del 1992, che riconoscono il diritto alla cittadinanza italiana dalla nascita. Ha enfatizzato che la cittadinanza acquisita per nascita è un diritto permanente e imprescrittibile, secondo decisioni recenti della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale italiana.

Criticando il progetto di Menia, Taddone ha sostenuto che la riforma non risolverà i problemi esistenti, ma creerà solo confusione. Se approvato, sarà respinto dalla giustizia, ha detto. Ha difeso che la soluzione sta nel rafforzamento dei consolati italiani, che ricevono milioni di euro all’anno per trattare le questioni di cittadinanza.

Uno dei punti più enfatici del discorso di Taddone è stato l’invito al senatore Menia a visitare il Brasile e altri paesi dell’America Latina, come l’Argentina, l’Uruguay, il Cile e il Venezuela, per conoscere la realtà delle comunità di italo-discendenti. “Perché non ci ascoltate? Perché non venite a parlare con noi che siamo figli di questa immigrazione?”, ha chiesto Taddone, sottolineando che, sebbene molti non parlino italiano, hanno un amore profondo per l’Italia.

Taddone ha anche affrontato il pregiudizio razziale implicito nella visione di alcuni italiani sui discendenti di immigrati in America del Sud, in particolare in Brasile. “Gli italiani pensano, più o meno, che in Argentina siano tutti bianchi; ma in Brasile, si può pensare… Beh, forse questi italiani in Brasile sono un po’ scuri. Perché questo ha un fondo di razzismo”, ha affermato.

Quando ha ribattuto all’argomento di Menia sui “documenti falsi” e ha ricevuto manifestazioni di disapprovazione da parte di politici allineati con il senatore, Taddone ha chiesto se, allora, tutti quelli presenti dell’America del Sud fossero cittadini falsi. “Questa è una menzogna. Vergognatevi, vergognatevi”, ha ribattuto il consigliere del Brasile.

Ha concluso il suo discorso chiedendo una maggiore accoglienza da parte dell’Italia, sottolineando che molti italo-discendenti in America Latina sono giovani formati che potrebbero contribuire significativamente al paese, specialmente nelle regioni spopolate. “Se l’Italia fosse accogliente, i giovani potrebbero trasferirsi in Italia e ripopolare i vecchi borghi spopolati. Ma dobbiamo dare questa possibilità”, ha concluso Taddone.

L’intervento di Taddone è stato registrato dallo stesso consigliere. Ciò che ha detto può essere seguito nella traduzione montata nel video, in cui difende i diritti degli italo-discendenti in America Latina e fa un appello per una maggiore comprensione e riconoscimento dei contributi di queste comunità all’Italia.

Taddone com Menia: “o senador ouviu com atenção colocou-se à disposição para discutir o projeto, afirmando que críticas e sugestões das comunidades no exterior são bem-vindas”. (Foto cedida D. Taddone / Insieme)

Taddone ha informato Insieme che durante una breve pausa pranzo è stato avvicinato da consiglieri legati a partiti di centro-destra che hanno promosso l’incontro con il senatore Menia, e che tutti sono stati molto cordiali e gli animi si sono placati. In una conversazione di circa quindici minuti, Taddone ha detto che il senatore Menia lo ha ascoltato con attenzione e si è reso disponibile a discutere il progetto, affermando che le critiche e i suggerimenti delle comunità all’estero sono benvenuti.

Di seguito, trascriviamo il testo integrale del discorso di Taddone pronunciato in italiano:  ”

“Allora per prima cosa ringrazio la presenza del senatore Menia. Io rappresento il Brasile, quindi lei può immaginare che adesso io voglio parlare un po di cittadinanza italiana. Io sono nipote di cittadini italiani. Tanti di noi in America latina siamo figli, nipoti, bisnipoti, trisnipoti. Nel Rio Grande do Sul, Stato del Brasile colpito dall’alluvione ci sono le persone di 4.ª, 5.ª, generazione. 6.ª è un po una esagerazione sua, ma comunque che sono italiani dalla nascita, parlano il talian, no? E la distanza delle generazioni c’è. Non parlano italiano, parlano il talian. Poi nei nostri paesi dell’America Latina ci sono tante realtà. Però la prima cosa che credo quando dobbiamo parlare di cittadinanza italiana, dobbiamo studiare l’istituto della cittadinanza italiana. E il problema è che questo non viene fatto. Perché? Perché noi nati all’estero siamo cittadini dalla nascita e questo dice il Codice civile del 1865.

Dice la legge cinque 555 del 1912, la Costituzione del 48 e la legge del 92. Tutto questo perché la legge deve essere pensata nel suo tempo e tempus regit actum. E questo non viene detto da me, viene detto dalla Corte di Cassazione e molto recentemente, nel 2022 e dalla Corte costituzionale questo gennaio di quest’anno. E io leggo questo della Corte di Cassazione: “La cittadinanza per fatto di nascita si acquista a titolo originario. Lo status di cittadino, una volta acquisito con la nascita, ha natura permanente ed è imprescrittibile. Esso è giustiziabile in ogni tempo, in base alla semplice prova della fattispecie acquisitiva integrata per la nascita da cittadino italiano”.

E poi la Corte Costituzionale ha detto che il principio di non retroattività della legge costituisce un fondamentale valore di civiltà giuridica, anche al di là della materia penale.

E che cosa vuol dire? Vuol dire che noi acquisiamo questo status dalla nascita. Tutti noi, queste persone sono tutte cittadine italiane. In Brasile, in Argentina, in Uruguay, in Cile.

Mi dispiace che il collega Gargiulo abbia questa idea riguardo ai suoi propri rappresentati in Cile, perché questo veramente è un dispiacere e questo lo dico e posso ripetere perché la questione è che noi siamo stati abbandonati dallo Stato italiano per molto tempo a causa di tanti motivi e ovviamente i problemi ci sono però il problemi non si risolvono con una riforma della legge.

I problemi si risolvono con l’uso dei milioni di euro che i consolati ricevono tutti gli anni per fare le cittadinanze come si deve, nei consolati. Aboliamo la circolare K 28 e tutte queste problematiche che sono utilizzate politicamente contro noi – perché sapete, questa situazione della cittadinanza è trattata così perché siamo noi nel Sud America; fosse questo un fenomeno in Nord America o in Europa questo non sarebbe trattato così. Questo non sarebbe trattato così. Perché questo – e oso dire – quando questa quest’onda è andata a sbattere in Brasile, la cosa è peggiorata.

Perché? Perché in Argentina, più o meno, gli italiani pensano che sono tutti bianchi; però in Brasile, uno può capire… Beh forse quelli italiani in Brasile sono un po scuri. Perché questo ha un fondo di razzismo. Questo è un fondo di razzismo cioè. E devo aggiungere anche alcune altre cose. Il suo disegno di legge, senatore Menia, non riesce nemmeno azzeccare il significato delle parole ascendenti e discendenti. Prima cosa. E poi noi, io e mia figlia e tutti quanti, siamo cittadini a causa dell’articolo primo della legge, non degli articoli che il suo disegno modifica.

Quindi, l’approvazione di questo disegno di legge creerà solo confusione, perché poi sarà dichiarato illegittimo dalla Corte di Cassazione. E questo si evince dalla sentenza del 2022 che ho appena letto. Quindi, lei, prima di presentare questo disegno… noi dell’Argentina, del Brasile, del Venezuela, dell’Uruguay siamo pronti a discutere.  Perché non ci sentite? Perché non venite a parlare con noi che siamo i figli di questa immigrazione; che forse parliamo l’italiano con un po di accento, però ci sentiamo italiani lo stesso. Poi gli approfittatori, gli usurpatori, quelli devono essere trattati con la legge. Però ci sono altre forme da fare.

Poi c’è un’altra cosa che dobbiamo dire. Io a volte quando sento il collega Gargiulo, lei e tanti altri, e Ferretti con le sue retoriche sterili sulla cittadinanza italiana, io penso che noi parliamo di un Paese come la Nigeria il Bangladesh, che abbiamo un problema di sovrappopolamento. L’Italia, dal 2018 al 2023, ha perso milioni di abitanti. Queste persone all’estero sono una risorsa incredibile. Poi sono giovani formati. Poi lei, nel suo disegno di legge, ha il coraggio di dire che queste persone gravano sul sistema sanitario il sistema di previdenza in Italia. Quello è una bugia. Questi italo brasiliani, italo argentini non vengono in Italia a far carico al sistema sanitario italiano, questa è una bugia. Quindi noi dobbiamo pensare a potenziare i consolati per poter trattare le cittadinanze come si deve. Nessuno vuole saltare la legge o fare… poi lei dice spesso con documenti falsi. Quello non è verità, non è una cosa vera, è una bugia.

Ma lei,  voi pensate veramente che sono milioni di documenti falsi? Vergognatevi! Vergognatevi! Siamo qui, siamo qui, siamo qui, cittadini falsi dall’Italia, dal Brasile, dall’Argentina? Vergognatevi! E poi vi lamentate che in America Latina vince il MAIE? Perché questo fa il centrodestra in Sudamerica: ci tratta come cittadini di terza classe e siamo stufi di questo. (ininteligível) Ma non importa da dove vanno, perché l’Italia non è un paese accogliente. Se l’Italia fosse un paese accogliente, questi cittadini verrebbero in Italia.

segretari e i colleghi qui non siamo alla Camera e quindi…. no, io voglio dire, io voglio dire qui una cosa perché poi – e scusatemi se… noi parliamo poco qui, noi dell’America Latina siamo quelli che parlano di meno. Voi parlate tantissimo. Voi, della vostra curva lì, avete parlato 300.000 volte e noi dell’America latina parliamo pochissimo… (…la maggioranza, stiamo facendo un dibattito…)

Appunto, noi parliamo pochissimo, quindi… Noi parliamo… no, io ho votato stabile, stia tranquillo, e con convinzione.

Quello che voglio dire è che noi qui, dell’America latina, siamo pochissimo ascoltati. Quella è la verità. E ok, va bene, cerchiamo di andare piano. L’unica cosa è che, quello che è importante, anche dico al senatore Menia, venga in Brasile, in Argentina, faccia parte un po delle nostre realtà lì, in Uruguay, in Cile, in Venezuela. Cercate di venire incontro alla gente. Anche se a volte uno non parla l’italiano, ha un amore indescrivibile per l’Italia. Quindi noi dobbiamo capire che queste persone sono una risorsa per un paese che invecchia. Perché poi, se l’Italia è accogliente, i giovani possono trasferirsi in Italia e ripopolare i vecchi borghi spopolati. Però dobbiamo dare la possibilità. Ma sapete che in Brasile c’è tanta, tanta gente che, a causa della violenza dei nostri paesi, per tanti motivi, potrebbero e vorrebbero tantissimo venire a un paese con meno violenza eccetera. Però dovete capire che abbiamo bisogno di accoglienza. E concludo, grazie”.