O embaixador da Itália no Brasil, Antonio Bernardini, e o senador Ricardo Merlo. (Foto sem crédito/ Italia Chiama Italia)

Em quase todos os consulados existe um ‘canale rapido’ para o exame de processos de cidadania relativas aos filhos maiores de cidadãos italianos”, mas isso constitui “uma gravíssima discriminação”, pois “não deve existir diferença alguma” entre italianos nascidos na Itália e nascidos fora do território peninsular. “Somos todos filhos da mesma mãe, a nossa Pátria”, e o “canal prioritário para o exame do processo de cidadania deve valer para todos os cidadãos italianos, sem qualquer discriminação”.

As afirmações acima foram retiradas de um texto publicado em italiano no site “Italia Chiama Italia” depois de encontro havido em Roma, nesta terça-feira (15), entre o senador Ricardo Merlo, sub-secretário para os italianos no mundo, e o embaixador da Itália no Brasil, Antonio Bernardini. No encontro, segundo a nota, além de tratar de assuntos que “interessam de perto aos italianos no exterior, Merlo “aproveitou a oportunidade para cumprimentar o diplomata pelo importante, delicado e silencioso trabalho desenvolvido sobre o caso Cesare Battisti”.

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O funcionamento do chamado “canale rapido” foi objeto de denúncia feita pelo presidente do Comites – ‘Comitato degli Italiani all’Estero’ do Recife, Daniel Taddone, durante a ultima reunião do “Sistema Paese”, realizada no início de dezembro passado, no Rio de Janeiro. A denúncia era contra o Consulado Geral da Itália em São Paulo (mais tarde Taddone observou que a prática ocorre também o consulado de Curitiba). Merlo, juntamente com o diretor geral da Farnesina para os italianos no mundo, Luigi Maria Vignali, estava presente no encontro, ao lado do também parlamentar ítalo-brasileiro Luis Roberto Lorenzato (Lega), que classificou o fato como um “reato” (crime).

Hoje, após a publicação do encontro entre Merlo e Bernardini, Lorenzato (que também havia cobrado medidas contra a discriminação) compartilhou o post de Ricardo Merlo e deu a conhecer em seu perfil no Facebook o texto de correspondência enviada dia 13 de dezembro ao cônsul geral em São Paulo, Filippo La Rosa, com cópia para o cônsul adjunto Simone Panfili. “Ainda não obtive respostas de todos os itens de minha carta”, escreveu o parlamentar.

Entre os itens questionados estão os motivos do baixo número de conclusões positivas nos processos de reconhecimento da cidadania ‘iure sanguinis’; a questão do “canale rapido figli diretti”; e, por fim, a exagerada burocracia para a instrução de processos de reconhecimento da cidadania. Lorenzato considera que “não é justo nem legal” que os interessados, que já pagam uma taxa de 300 euros, sejam submetidos à exigência de apresentar documentos já de posse do consulado. Reproduzimos abaixo o texto da carta:

Egregio Console Generale d’Italia a San Paolo Filippo La Rosa
Cc Console Aggiunto Simone Panfili,

Carissimo,

Con la presente per chiedere molto cortesemente la conferma delle informazioni dichiarate nell’ultima riunione a Rio de Janeiro per quanto riguarda i numeri totali delle richieste di cittadinanza esaminata nell’anno 2006 e quanti effettivamente sono state concluse positivamente?
Io ricordo un numero molto importante di astensione delle richieste!
Secondo Lei quale sarebbe il motivo della mancanza di interesse dei nostri connazionali ad inscriversi all’ AIRE? 

Altresì come è rimasta quella via preferenziale per “CANALE RAPIDO “FIGLI DIRETTI” figli di cittadini italiani “nati” nel territorio della Repubblica Italiana a differenza degli altri cittadini italiani nati all’estero? 

Inoltre per quanto riguarda che la assurdità burocratica richiesta per le domande di riconoscimento/ accertamento della cittadinanza italiana, in cui i richiedenti dovranno presentare tutta la documentazione prescritta, incluso il certificato di nascita originale dell’antenato giunto dall’Italia ed eventuali atti di discendenti che lo riguardino.
In considerazione al pagamento di Euro 300,00 per persona per la prestazione dei servizi per l’accertamento della cittadinanza italiana, perché già italiani sin dalla nascita, non è giusto, ne legale che i nostri cittadini spendono di nuovo soldi, tempo con documenti già in sede consolare presso ARCHIVIO PRATICHE IN CONSOLATO ? 

La ringrazio in anticipo e resto in attesa della vostra risposta !
Con i migliori auguri!

On. di San Martino Lorenzato di Ivrea
Deputato Lega – Commissione Affari Esteri “

Mais tarde, o mesmo texto publicado no site “Italia Chiama Italia” foi distribuído pelo Maie – ‘Movimento Associativo Italiani all’Estero”, citando como fonte aquele site. Tem o seguinte teor, na íntegra:

Cittadinanza, Senatore Ricardo Merlo: “Canale prioritario per figli diretti, no a discriminazioni tra nati in Italia o all’estero”

Il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE: “Non possono esistere in alcun modo differenze di trattamento nei consolati tra italiani nati in Italia e italiani nati all’estero”

Il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, ha ricevuto nel suo ufficio alla Farnesina l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, Antonio Bernardini. L’esponente del governo italiano ha colto l’occasione per complimentarsi con il diplomatico per l’importante, delicato e silenzioso lavoro svolto sul caso Cesare Battisti.

 Tra i temi affrontati durante l’incontro, quello che interessa molto da vicino gli italiani all’estero e i loro figli. Infatti, in quasi tutti i consolati esiste un “canale rapido” per l’esame delle pratiche di cittadinanza relative ai figli maggiorenni di cittadini italiani presso la circoscrizione consolare di riferimento.

Sembrerebbe, secondo segnalazioni da parte di alcuni rappresentanti dei Comites, che in certe Circoscrizioni ci sarebbe una discriminazione fra italiani nati in Italia e quelli nati all’estero. Ma se davvero fosse così, si starebbe commettendo una gravissima discriminazione.

 Il Sottosegretario Merlo ha dato grande importanza a questo tema e concordemente con l’Ambasciatore Bernardini ha sottolineato che non deve esserci differenza alcuna tra italiani, ovvero tra il trattamento che viene riservato agli italiani nati in Italia rispetto a quelli nati oltre confine.

 “Non possono esistere in alcun modo differenze di trattamento nei Consolati tra italiani nati in Italia e italiani nati all’estero”, sottolinea il Sottosegretario Merlo, “siamo tutti figli della stessa madre, la nostra Patria. Il canale prioritario per l’esame della pratica di cittadinanza – conclude – deve valere per tutti i cittadini italiani, senza alcuna discriminazione”.