La Corte Costituzionale italiana ha fissato per il prossimo 24 giugno l’udienza in cui sarà discussa la questione di incostituzionalità dello “ius sanguinis”, sollevata recentemente dal Tribunale di Bologna. L’udienza avrà inizio alle 9:30 del mattino (5:30 in Brasile) e, contrariamente alle aspettative, lo Stato italiano non parteciperà a quella che è già stata definita come la “madre di tutte le battaglie”, poiché il termine è scaduto e la “Presidenza del Consiglio dei Ministri” non ha presentato una memoria.
L’informazione proviene dall’avvocato Marco Mellone, che ha parlato anche a nome degli altri colleghi che fanno parte del collegio di patrocinatori del caso dinanzi alla Corte Costituzionale: gli avvocati Antonio Cattaneo (patrono della causa sulla Grande Naturalizzazione brasiliana) e Franco Antonazzo.
Secondo quanto riferiscono i tre avvocati, “non ci sono stati contributi da parte di ‘amici curiae’ entro il termine previsto dalla legge italiana”. Tuttavia, “è stata presentata una richiesta di intervento da parte di due associazioni – AGIS (Associazione Giuristi Iure Sanguinis) e AUCI (Avvocati Uniti per la Cittadinanza Italiana), come già riportato ieri. Tali richieste saranno esaminate dalla Corte Costituzionale. Per l’AGIS e l’AUCI agiranno gli avvocati Corapi Diego, D’Andrea Patrizio Ivo e Luciani Massimo.
Sempre secondo i tre patrocinatori della causa, “in base alle norme della Corte Costituzionale, possono intervenire nel processo costituzionale solo le parti che hanno una connessione diretta e immediata con il caso specifico. Chi non ha questa connessione non può intervenire e la richiesta di intervento sarà dichiarata inammissibile”.
Cinque giorni prima dell’udienza, i giudici della Corte Costituzionale potranno anticipare agli avvocati delle parti alcune domande scritte sul caso. Nell’udienza del 24/06/2025, la discussione inizierà con la presentazione del caso da parte del giudice “relatore”, seguita dagli interventi degli avvocati delle parti (cioè le parti del caso concreto). È in questa fase che sarebbe dovuta intervenire la posizione della “Presidenza del Consiglio dei Ministri”, che tuttavia ha scelto di non partecipare al procedimento.
Secondo quanto riferisce l’avvocato Marco Mellone, l’udienza con la discussione sarà disponibile online già dal giorno successivo. Dopo l’udienza, la Corte Costituzionale prenderà la decisione finale, che potrebbe arrivare “diverse settimane dopo”.
Come si ricorderà, il Tribunale di Bologna, con una decisione pubblicata il 26/11/2024, “ha sollevato, di propria iniziativa, una questione di incostituzionalità della legislazione italiana in materia di cittadinanza, nella parte in cui prevede il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis senza alcun limite temporale” (art. 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91 – Nuove norme sulla cittadinanza).
L’eccezione di incostituzionalità è stata sollevata nell’ambito di un caso che coinvolge 12 persone della stessa famiglia brasiliana che “rivendicano il riconoscimento della cittadinanza italiana unicamente per la presenza di un’antenata italiana, tra decine di altri avi non italiani, nata nel 1876 e partita giovane dal nostro Paese”.
Recentemente, il Tribunale di Campobasso, nella Regione Molise, ha respinto un’eccezione di incostituzionalità simile a quella sollevata dal Tribunale di Bologna. Alcuni tribunali hanno sospeso le cause di cittadinanza in attesa della decisione della Corte Costituzionale italiana che, per la prima volta nella storia, è chiamata a pronunciarsi sulla materia.